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Pannelli solari sottili e flessibili la svolta
La ricercatrice Olga Malinkiewicz ha utilizzato come materiale la perovskite, che può produrre energia anche a basse temperature e con poca luce. Ha studiato e sviluppato un metodo per stampare pannelli solari sottilissimi, riducendo i costi necessari per produrli e lo spazio da destinare all’installazione.
E se un giorno tutti gli edifici potessero essere dotati di finestre e facciate che soddisfano ogni esigenza energetica della struttura, che si tratti di pioggia o sole? Vediamo meglio nel dettaglio come può funzionare questa innovazione che potrebbe cambiarci il futuro.
Pannelli solari sottilissimi con la perovskite
Il progetto viene raccontato da AFP , Olga Malinkiewicz fisica ricercatrice trentaseienne, ha sviluppato un nuovo metodo di lavorazione a getto d’inchiostro per perovskite – una nuova generazione di celle solari più economiche – che consente di produrre pannelli solari a temperature più basse, riducendo così drasticamente i costi.
Infatti, la tecnologia perovskite è sulla buona strada per rivoluzionare l’accesso all’energia solare per tutti, date le sue sorprendenti proprietà fisiche, secondo alcuni esperti.
“A nostro parere, le celle solari perovskite hanno il potenziale per affrontare la povertà energetica mondiale”, ha detto Mohammad Khaja Nazeeruddin, professore al Politecnico federale di Losanna, un’istituzione all’avanguardia nella ricerca sull’energia solare.
I pannelli solari rivestiti con il minerale sono leggeri, flessibili, efficienti, economici e disponibili in diverse tonalità e gradi di trasparenza.
Possono essere facilmente fissati a quasi qualsiasi superficie, laptop, auto, droni, veicoli spaziali o edifici, per produrre elettricità, anche all’ombra o al chiuso.
Storia della perovskite
La perovskite è nota alla scienza almeno dal 1830, quando fu identificata per la prima volta dal mineralogista tedesco Gustav Rose durante la prospezione nelle montagne degli Urali e dal nome del mineralogista russo Lev Perovski.
Ma solo verso il 2009 il ricercatore giapponese Tsutomu Miyasaka ha scoperto che le perovskiti possono essere utilizzate per formare celle solari fotovoltaiche.
Inizialmente il processo era complicato e richiedeva temperature elevatissime, quindi solo i materiali che potevano resistere a temperature estreme, come il vetro, potevano essere rivestiti con cellule di perovskite.
Ma la svolta l’ha compita Olga Malinkiewicz nel 2013, ancora studentessa di dottorato presso l’Università di Valencia, in Spagna, ha trovato un modo per rivestire un foglio flessibile con perovskite usando un metodo di evaporazione.
Successivamente, ha sviluppato una procedura di stampa a getto d’inchiostro che ha ridotto i costi di produzione in misura sufficiente a rendere economicamente fattibile la produzione di massa.
La sua scoperta le è valsa rapidamente un articolo sulla rivista Nature e l’attenzione dei media, così come il premio di innovazione studentesca Photonics21 in un concorso organizzato dalla Commissione europea.
L’edizione polacca del MIT Technology Review l’ha anche scelta tra i suoi innovatori Under 35 nel 2015.
Ha partecipato a cofondare la società Saule Technologies – dal nome della dea baltica del sole – insieme a due uomini d’affari polacchi, in un secondo momento è subentrato un multimilionario investitore giapponese Hideo Sawada.
L’azienda ha ora un laboratorio ultramoderno con un team internazionale di giovani esperti e sta costruendo un sito di produzione su scala industriale.
“Questa sarà la prima linea di produzione al mondo che utilizza questa tecnologia: la sua capacità raggiungerà 40.000 metri quadrati di pannelli entro la fine dell’anno e 180.000 metri quadrati l’anno successivo”, ha detto Malinkiewicz nel suo laboratorio.
Edifici autosufficienti
Il gruppo svedese Skanska sta testando i pannelli all’avanguardia sulla facciata di uno dei suoi edifici a Varsavia.
Ha inoltre firmato una partnership di licenza con Saule a dicembre per il diritto esclusivo di incorporare la tecnologia delle celle solari dell’azienda nei suoi progetti in Europa, negli Stati Uniti e in Canada.
“La tecnologia di Perovskite ci sta avvicinando all’obiettivo degli edifici autosufficienti energetici”, ha dichiarato Adam Targowski, responsabile della sostenibilità di Skanska.
“I perovskiti si sono dimostrati efficaci anche su superfici che ricevono poca luce solare e possiamo applicarle praticamente ovunque”, ha detto ad AFP.
“Più o meno trasparente, i pannelli rispondono anche ai requisiti di progettazione: grazie alla loro flessibilità e alle diverse tonalità, non è necessario aggiungere elementi architettonici aggiuntivi”.
Malinkiewicz insiste sul fatto che il costo iniziale dei suoi prodotti sarà paragonabile ai pannelli solari convenzionali.
La tecnologia di Perovskite è stata testata in un hotel in Giappone, vicino alla città di Nagasaki.
Sono previsti anche piani per la produzione pilota di pannelli di perovskite nel Vallese, in Svizzera e in Germania sotto le ali della joint venture di Oxford Photovoltaics.
“Il potenziale della tecnologia è chiaramente enorme”, ha dichiarato all’Afp Assaad Razzouk, CEO di Sindicatum Rewable Energy, con sede a Singapore, sviluppatore e gestore di progetti di energia pulita in Asia.
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Il prodotto si può già comprare ?
Se si può darmi indicazioni ?
Grazie
Francesco