Ieri, 15 maggio 2020, a Bologna, ci ha lasciati , a soli 48 anni, Ezio Bosso, uno dei più grandi direttori d’orchestra, compositori e pianisti italiani.
A portarselo via un cancro al cervello, con cui conviveva da molti anni e che lo costringeva a lunghi periodi di sosta per le terapie. Ad acuire il quadro clinico, la malattia neurodegenerativa con cui lottava dal 2011 e che lo aveva costretto in carrozzella.
Chi era Ezio Bosso
La sua popolarità gli è arrivata con la partecipazione come ospite al Festival di Saremo 2016, quando entrò al palco dell’Ariston, accompagnato con la sua carrozzella da Carlo Conti, sfoderando un sorriso e un entusiasmo che sono stati sempre la sua lezione di vita.
La sua interpretazione della delicatissima Following a bird, quell’anno, commosse l’Italia e toccò i cuori ma ancor più, la profondità del suo pensiero e del suo messaggio di amore per la vita.
Per Bosso lo scopo della sua attività di compositore era quella di portare la vera emozione e la vera qualità della musica al grande pubblico, dicendo: “Però vorrei eclissarmi e che non si parlasse di me ma solo della mia musica. Non voglio mettermi in mostra, ma essere solo un tramite”.
I suoi principali ruoli
Maestro di altissimo livello, Direttore stabile e Artistico della Europe Philharmonic Orchestra, già StradivariFestival Chamber Orcheestra, Sony Classical International Artisti dal 2016, è stato nominato, a febbraio 2018, Steinway Artist.
Testimone e Ambasciatore Internazionale dell’Associazione Mozart 14, negli ultimi 2 anni ha diretto l’orchestra Filarmonica del teatro La Fenice di Venezia, l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, di cui è stato Direttore Principale.
Ha diretto la Georgian State Opera and Ballet, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia per 2 anni consecutivi, l’Orchestra del Teatro San Carlo, l’Orchestra Sinfonica siciliana, l’Orchestra da Camera di Mantova, l’Orchestra da Camera Lituana, l’Orchestra Filarmonica Toscanini di Parma, l’Orchestra Filarmonica del Teatro Verdi di Salerno, l’Orchestra Giovanile italiana di Fiesole, l’Orchestra del Teatro Regio di Torino.
Le composizioni
Ezio Bosso ha composto colonne sonore del film di Gabriele Salvadores “Io non ho paura”; “Quo vadis baby?” e “Il ragazzo invisibile”.
Splendide le composizioni di “The 12 Room”, ispirato alla sua amatissima Emily Dickinson.
Frasi e citazioni più famose
Le frasi e le citazioni più famose di Ezio Bosso toccano la musica, i pregiudizi, la disabilità, la vita e persino, nell’ultimo periodo, il Covid-19.
Ne ricordiamo alcune:
- “La musica è una necessità: è come respirare”
- “La musica è come la vita, si può fare in un solo modo: insieme”
- “Ho smesso di domandarmi perché ogni problema è un’opportunità”
- “Sono un’uomo con una disabilità evidente in mezzo a tanti uomini con disabilità che non si vedono”
- “Cosa c’è di peggio? Rendermi conto di come alcuni, purtroppo anche cosiddetti colleghi, usino la mia condizione fisica per denigrarmi. La patologia vera è questa. Le disabilità più gravi non si vedono, i veri malati o i “sani cronici”, come li chiama il mio amico Bergonzoni, sono loro”
- “Oggi tutti parlano e nessuno sa sentire. Bisogna far silenzio per poter ascoltare. Un silenzio attivo che ti aiuta a percepire non solo il suono ma anche te stesso, la tua anima”
- “Il tempo è un pozzo nero. E la magia che abbiamo in mano noi musicisti è quella di stare nel tempo, di dilatare il tempo. E la musica, tra tante cose belle che offre, ha la caratteristica di essere non un prodotto commerciale ma tempo condivido. E quindi in questo senso il tempo come noi lo intendiamo non esiste più”.
- riguardo all’emergenza Covid-19: ” La malattia mi ha alleato a soste forzate e ben peggiori. Stavolta però non è il mio corpo a trattenersi ma qualcosa di esterno, collettivo, misterioso. Sono giorni strani, il tempo e lo spazio si sono fatti elastici, a volte le ore sono eterne, a volte volano. A volte ti senti in prigione, a volte scopri la Dodicesima stanza, quella che ti era libera. Era il titolo di un mio vecchio album”
- “La prima cosa che farò (dopo la quarantena) è mettermi al sole. La seconda sarà abbracciare un albero”.
I suoi preziosi insegnamenti
Grandissimo esempio di resilienza, di amore incondizionato per la vita, d’ironia, coraggio, talento, ha incantato tutti con la musica, mentre le dita, sulla tastiera del pianoforte sembrano prendere un’altra strada, verso un luogo privo di afflizione e dolore.
Difficile restare impassibili di fronte ai suoi spettacoli che rappresentano lezioni per tutti: per chi si cruccia dei propri difetti, per chi procastina scelte o per chi rincorre una perfezione inesistente.
Ascoltare la sua musica rende più forti, meno impauriti, più affamati della vita.
Siamo certi che Ezio Bosso incanterà tutti in Paradiso, facendoci riflettere su quanto essa sia magia, una vera terapia per la società e tutti ricorderemo una delle sue citazioni più celebri: “La musica è una vera magia, non a caso i direttori hanno la bacchetta come i maghi”.