Verona nuova Terra dei fuochi? Il pericolo è reale. La Polizia provinciale, in collaborazione con i Vigili del fuoco di Verona, con le polizie locali, hanno rinvenuto 5 mila metri quadrati di rifiuti internati all’interno di 4 Comuni del Veronese.
Le ricerche, concentrate su 10 terreni, hanno portato all’individuazione di 8 siti adibiti a discariche abusive:
- 4 a Zevio
- 2 a Minerbe
- 1 a Bevilacqua
- 1 a Boschi Sant’Anna
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Il sequestro, la bonifica e i rifiuti
Le zone, ora sotto sequestro e che dovranno essere bonificate, erano quasi tutte utilizzate per la coltivazione di frutta, ortaggi e cereali destinati all’alimentazione umana o animale.
Si è coltivato senza sapere che, sotto il terreno, erano stati ammassati centinaia di rifiuti, a partire da una profondità minima di 1 metro fino a 5-6 metri.
Molti rifiuti, quindi, hanno raggiunto la falda acquifera, inquinandola.
Sono stati ritrovati: teli in plastica usati per la coltivazione, tubature in plastica per l’irrigazione, teli in tessuto non tessuto per uso agricolo, materiali ferrosi, residui di contenitori in plastica.
E ancora: contenitori di fitofarmaci, fusti metallici rotti con residui di oli esausti, materiale edilizio e da demolizione, pannelli isolanti, colonne e lastre in cemento, rottami di veicoli ed elettrodomestici, pneumatici.
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Indagati e ipotesi di reato
Il principale indagato è l’imprenditore 59 enne Luciano Manfrini, già indagato per l’indagine Asfalto Avvelenato, proprietario dei fondi finiti nel mirino della Polizia Provinciale.
Il cinquantanovenne è accusato di smaltimento illecito di rifiuti pericolosi.
Sono finiti sotto indagine anche alcuni proprietari di fondi che lo stesso Manfrini aveva affittato.
La procura, però, ha già archiviato almeno una di queste posizioni in quanto la titolare del terreno non abitava in zona e non poteva essere a conoscenza di questo smaltimento illecito.
L’indagine, partita a ottobre 2018 con le prime segnalazioni cittadine, fino allo scorso novembre, grazie al sostituto procuratore di Verona Paolo Sachar, è ancora in fase di accertamento per individuare responsabili e colpevoli.
Si tratta solo dell’ultimo caso di una lunga lista di episodi analoghi avvenuti in provincia di Verona.
Uno dei più eclatanti, a San Massimo, a pochi chilometri dal centro di Verona, ha portato al rinvenimento di una discarica a cielo aperto di 230 metri cubi, con l’individuazione di 2 persone, ora indagate.
L’appello delle istituzioni e i contatti utili per eventuali segnalazioni
Per evitare che Verona diventi l’ennesima Terra dei fuochi è importante l’impegno di tutti i cittadini.
Tutti i rappresentanti delle istituzioni, infatti, hanno lanciato l’appello affinché chi ha visto oppure è a conoscenza di rifiuti sotterrati illegalmente in provincia di Verona, lo comunichi alle autorità.
Tra i contatti utili, il numero verde 800344000 o whatsapp 3351031071, oppure scrivere a [email protected]