L’aspartame è un edulcorante, dolcificante ed esaltatore di sapidità artificiale.
Un nuovo studio recente ne rimarca la tossicità epatica, mentre all’Europarlamento si invocano restrizioni al suo consumo per proteggere la salute della popolazione.
Lo studio che evidenzia la tossicità epatica è stato pubblicato sulla rivista Biology a fine gennaio 2021.
L’edulcorante è stato somministrato alle cavie per 12 settimane in misura doppia (80 mg/kg/die) di quella considerata sicura per l’uomo (40 mg/kg/die). Il trattamento ha causato stress ossidativo, infiammazione e danni al fegato delle cavie.
I ricercatori dopo gli esiti dello studio suggeriscono che, alla luce delle evidenze, ‘la sua assunzione dovrebbe venire sottoposta ad avvertenza‘.
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Storia dell’aspartame
L’aspartame non è stato approvato per l’utilizzo negli alimenti fino al 1981. Per oltre otto anni la FDA (Food and Drug Administration – Amministrazione degli Alimenti e dei Medicinali) ha rifiutato di approvare l’uso dell’aspartame a causa delle convulsioni e dei tumori al cervello che questa sostanza ha provocato negli animali da laboratorio. L’FDA ha continuato a rifiutare di approvarlo fino a che il presidente Reagan non prendesse la carica (era molto amico della G. D. Searle – adesso Monsanto) e licenziasse il commissario della FDA che aveva negato l’approvazione dell’aspartame.
Da molto tempo si parla degli effetti collaterali che l’aspartame provoca nel nostro organismo.
L’aspartame, l’abbiamo già visto, è un edulcorante artificiale e al tempo stesso è una neurotossina. La sua combinazione chimica infatti prevede il 50% di fenilalanina, il 40% di acido aspartico e il 10% di metanolo.
Il metanolo si scompone poi in alcuni composti chimici, come la formaldeide che, durante la digestione, viene ossidata in acido formico, una sostanza nota per causare tossicità nei mammiferi.
La letteratura a riguardo è molto contrastante. A casi scientifici che certificano gli effetti pericolosi e cancerogeni di questa sostanza, se ne affiancano altri che cercano di affermare invece l’innocuità che formaldeide, metanolo e acido formico hanno sulla salute umana.
Secondo l’Efsa, la Dga di 40 mg/kg di peso corporeo/giorno dovrebbe tutelare i consumatori dagli effetti nocivi di questa sostanza, con l’eccezione delle persone con un difetto metabolico raro, la fenilchetonuria, che non debbono consumare aspartame.
Eppure, sappiamo benissimo quanto sia difficile controllare la dose giornaliera, visto che questa sostanza viene usata come dolcificante artificiale in molti prodotti; si pensa, infatti, che sia presente in oltre 6000 alimenti in tutto il mondo, incluse bevande, succhi di frutta, dolci, gomme da masticare, caffè e yogurt, patatine, oltre che nel rivestimento esterno di alcuni farmaci.
Forse non tutti lo sanno ma, negli ultimi tempi, l’aspartame può essere trovato tra gli ingredienti sotto un altro nome.
Effetti collaterali dell’aspartame
Il metanolo è un veleno mortale. Alcune persone ricorderanno che il metanolo causò la morte e la cecità di molti consumatori di vino qualche anno fa. Il metanolo viene liberato gradualmente nel piccolo intestino quando il gruppo metilico dell’aspartame incontra l’enzima chimotripsina.
L’assorbimento di metanolo nel corpo è accelerato considerevolmente quando viene ingerito metanolo libero. Il metanolo libero si forma nell’aspartame quando viene riscaldato oltre i 30° C. Questo avviene quando un prodotto contenente aspartame viene immagazzinato e conservato impropriamente o quando viene riscaldato (per esempio, come componente di un qualsiasi prodotto alimentare).
All’interno del corpo il metanolo si trasforma in acido formico ed in formaldeide. La formaldeide è una neurotossina mortale. Una valutazione dell’EPA (Enviromental Protection Agency – Agenzia per la protezione ambientale – USA) sul metanolo dichiara che il metanolo “viene considerato un veleno ad accumulo, grazie al bassissimo tasso di escrezione una volta assorbito. Nel corpo, il metanolo viene ossidato in formaldeide ed in acido formico; entrambi questi metaboliti sono tossici.” I ricercatori dell’EPA raccomandano un limite massimo di consumo di 7,8 mg al giorno. Un litro di bevanda dolcificata con aspartame contiene circa 56 mg di metanolo. I consumatori abituali di prodotti contenenti aspartame consumano fino a 250 mg di metanolo al giorno, 32 volte il limite massimo suggerito dall’ EPA. I problemi da avvelenamento di metanolo maggiormente conosciuti sono i problemi relativi alla vista. La formaldeide è un agente cancerogeno ben conosciuto e causa danni alla retina, interferisce con la riproduzione del DNA e causa difetti di nascita. Come precisato dal Dott Woodrow C. Monte, direttore del laboratorio di Scienza degli Alimenti e della Nutrizione dell’Università di Stato dell’Arizona, “non ci sono studi effettuati sugli umani o sui mammiferi per valutare possibili effetti mutageni, teratogenici, o cancerogeni causati dall’assunzione cronica dell’alcool metilico. ”
Reazioni legate all’uso di aspartame
- Dolori addominali
- Attacchi d’ansia
- Artrite
- Reazioni asmatiche
- Ipoglicemia e iperglicemia
- Cancro al cervello( studi effettuati prima dell’approvazione)
- Bruciore occhi e gola
- Difficoltà nel pensiero logico e stato confusionale
- Affaticamento cronico
- Depressione
- Eccessiva sete o fame
- Mal di testa, emicranie e capogiri
- Riduzione della memoria
- Reazioni cutanee
- Queste sono alcune delle possibili reazioni
Gli effetti collaterali legati all’utilizzo di aspartame sono diventati così famosi che hanno anche un proprio nome. È stato il dottor HJ Roberts a coniare per primo il termine “malattia da aspartame” in un libro in cui illustra tutte le conseguenze negative che l’ingestione di questa sostanza ha sulla salute delle persone.
Il dottor Roberts spiega che il consumo eccessivo di questa sostanza può dare vita ai seguenti sintomi: fibromialgia, spasmi muscolari, dolori articolari, dolori lancinanti, intorpidimento, crampi, vertigini, capogiri, mal di testa ed emicranie, tinnito, depressione, attacchi d’ansia, difficoltà di parola, perdita del gusto, problemi di visione, perdita di memoria, problemi di sonno, convulsioni, nausea, aumento di peso, eruzioni cutanee, stanchezza, irritabilità, tachicardia, perdita dell’udito, palpitazioni cardiache e difficoltà respiratorie.