Secondo un nuovo studio condotto dai ricercatori della China Nanjing University, e pubblicato questo mese sulla rivista Cell Research, il decotto di caprifoglio può aiutare a combattere diversi ceppi del virus dell’influenza A, che è il ceppo più comune e virulento che colpisce l’uomo.
Il virus dell’influenza A (IAV) è considerato una minaccia per la salute pubblica in tutto il mondo, responsabile dell’importante epidemia di influenza spagnola del 1918, che ha causato decine di milioni di decessi umani. Secondo la ricerca, i principi contenuti all’interno della pianta di caprifoglio contribuiscono a combattere questo particolare ceppo influenzale. Non solo, sarebbero in grado di stimolare le difese immunitarie e difendere anche dalla pericolose H1N1, nota come influenza suina, e H5N1, influenza aviaria.
In realtà, la proprietà curative della tisana di caprifoglio sono conosciute e utilizzate da secoli nella medicina tradizionale cinese. La ricerca avrebbe solo confermato ciò che la tradizione metteva già in pratica.
In particolare, secondo lo studio, i principi attivi del caprifoglio bloccherebbero due geni utilizzati dal virus influenzale per moltiplicarsi, rispettivamente il PB2 e l’NS1.
Il merito sarebbe tutto di una molecola, posseduta dalla pianta, e conosciuta con il nome MIR 2911.
Questo studio è molto importante perché, per la prima volta, è stata dimostrata l’efficacia, come antivirale, di un prodotto totalmente naturale. Certo, il cammino per accertare in maniera definitiva le proprietà antivirali del decotto di caprifoglio è ancora lungo, ma i risultati fanno ben sperare.
Il decotto utilizzato durante la ricerca è stato ottenuto facendo bollire 10 grammi di caprifoglio in 100 ml di acqua per 30 minuti.
Le proprietà evidenziate sono sorprendenti, ma potrebbero esserlo ancora di più, visto che gli esperti hanno in progetto di verificare, attraverso un altro studio, se la molecola MIR2911 può essere efficace anche per curare l’Ebola, e trasformarsi così in una sorta di nuova penicillina (che agisce sui virus e non sui batteri).
Come affermato dai portavoce dell’università in un comunicato, “dal momento in cui Fleming scoprì la penicillina quasi un secolo fa, gli antibiotici sono stati utilizzati per curare le varie infezioni batteriche e hanno salvato la vita di milioni di persone”. Per diversi anni, la tradizione cinese ha utilizzato il decotto di caprifoglio per trattare le infezioni virali influenzali e i risultati mostrano che realmente questa bevanda ha un ampio spettro di attività antivirale.
(Foto in evidenza: Gemma Cleland; foto interna: new-img1.ol-img)