In questa sede abbiamo spesso parlato dell’importanza dell’alimentazione nella cura della salute e nel trattamento di specifiche patologie. Abbiamo visto come realizzare dei succhi nutrienti, capaci di trasferire nel nostro organismo tutte quelle sostanze attive che possono aiutarci a trattare condizioni anche importanti.
Come accedere quindi al completo potenziale nutrizionale e curativo di frutta e verdura?
Spesso, quando consumiamo un alimento, la verdura generalmente, siamo costretti a cucinarlo, perdendo attraverso il calore gran parte delle sue proprietà. Una soluzione alternativa, abbiamo visto, è realizzare delle spremute o dei centrifugati, ma anche qui potremmo rischiare di non riuscire ad assimilare tutte le vitamine ed enzimi che servono al nostro corpo, proprio perchè la centrifuga, con il suo regime rotazionale elevato, scalda l’alimento inducendo ossidazione; Questo è il principale fattore differenziante dell’estrattore, che gira lento e mantiene fresco l’alimento.
Gli estrattori sono dei piccoli elettrodomestici che hanno la funzione, appunto, di estrarre il succo direttamente da frutta e verdura freschi. Anche qui, gli estrattori si differenziano in base ad almeno 6 parametri fondamentali tra i quali il tipo di motore, la qualità delle plastiche e il servizio di assistenza. Utilizzare un estrattore consente di consumare quindi ortaggi freschi e crudi, che in genere mangiamo cotti, come ad esempio i broccoli e i cavolfiori.
Sul mercato esistono diversi tipi di estrattori. I primi, di tipo orizzontale, sono ormai considerati obsoleti, soppiantati dal tipo verticale, che ha un campo di utilizzo molto piu ampio, è più semplice da utilizzare, più piccolo e facile da pulire.
Ma che differenza c’è tra una centrifuga e un estrattore?
Caratteristiche di una centrifuga
Le centrifughe sono elettrodomestici che sfruttano appunto la forza centrifuga, ottenuta attraverso rotazioni ad alta velocità, (1.500-25.000 giri al minuto), per allontanare il succo dalla polpa di un determinato alimento; non separa completamente il succo dalla fibra, ma sminuzza l’alimento, il che è un fattore differenziante molto importante rispetto all’estrattore. Ha implicazioni sulla quantità di scarto, sulla limpidezza del succo prodotto e anche sulla purezza dell’alimento rispetto a inquinanti. È un elettrodomestico molto diffuso, composto da un motore, una componente d’acciaio formata da piccolissime lame poste in cerchio e un filtro a maglie molto strette al centro. Oltre a queste, sono comprese delle componenti in plastica, come ad esempio un contenitore per raccogliere la polpa di scarto. Gli ingredienti vengono inseriti nel dispositivo che, una volta messo in funzione, attraverso l’alta velocità di rotazione delle lame, estrae il succo. Il meccanismo di estrazione utilizzato dalla centrifuga genera calore d’attrito che distrugge una parte degli enzimi e delle vitamine contenute negli alimenti.
Caratteristiche di un estrattore
Un estrattore, a differenza della centrifuga, invece, ha un rendimento in termini di sostanze nutritive molto maggiore. Lavorando a una velocità decisamente più bassa, 60-80 giri al minuto, spreme il frutto mediante la coclea che gira dentro al filtro di separazione, mantenendo inalterate una percentuale più alta nutrienti essenziali, almeno quattro-sei volte in più rispetto a quella ottenuta dalle centrifughe. Pensiamo ad esempio alla vitamina C, molto sensibile al calore e all’ossidazione. Con un’estrazione lenta a freddo questa vitamina, essenziale per l’organismo, è ancora più biodisponibile.
Il succo viene separato dal frutto o dalla verdura attraverso una coclea di plastica speciale denominata Ultem che ruota all’interno di un filtro a maglia fine. La quantità di liquido ottenuta è superiore rispetto a quella della centrifuga, visto che c’è meno materiale di scarto. Con l’estrattore, inoltre, è possibile estrarre succo anche da verdure a foglia ed erbe aromatiche. Il dispositivo impiega poco più tempo nel processo di estrazione rispetto alla centrifuga, ma rende un prodotto qualitativamente superiore. È proprio in base a questo principio che il succo estratto viene definito “vivo”.
Gli alimenti vengono trattati “a freddo” e possono essere inseriti all’interno dell’estrattore anche ingredienti come ad esempio le bacche di goji, la canapa, le mandorle, che necessitano di una grande forza di estrazione, a causa delle fibre in essi contenute o degli amidi molto “collosi”. La forza di estrazione, ad esempio, è un elemento molto importante da considerare nella scelta di un estrattore, fondamentale per comprendere quali operazioni possono essere effettuate col dispositivo e quali no. Ad esempio, l‘estrattore Estraggo assicura una forza di estrazione di 40nm.
Arrivati sul mercato da qualche anno, gli estrattori hanno subito catturato l’interesse dei consumatori più attenti. All’inizio, uno degli elementi che dissuadevano maggiormente le persone ad acquistare il dispositivo era il prezzo più alto rispetto alle centrifughe, anche perchè non si capiva che un buon estrattore è un prodotto che lavora in maniera completamente diversa, è più complesso, di qualità superiore e che solo con esso si ottiene un Succo Vivo.
All’inizio del nostro articolo abbiamo parlato di “velocità” di un estrattore, misurata in “giri”. Spesso si sente dire che un estrattore a 40 giri riscaldi di meno rispetto a uno a 60-80 giri. Il vero guadagno in termini di calore lo fa la differenza con le centrifughe, notevolmente più veloci, a 1.000, 5.000 o 15.000 giri per minuto. Le vere caratteristiche che devono essere guardate in un estrattore sono però altre: la potenza e la tipologia costruttiva del motore, la forza di estrazione, ma anche e soprattutto i materiali in cui sono costruiti, visto che molti degli estrattori presenti in commercio contengono plastiche con BPA.
Il nuovo tipo di estrattore oggi in commercio spreme molto lentamente, 50-80 giri/min, e questo garantisce una estrazione a freddo del succo e in assenza di aria, con il risultato di non scaldare nè ossidare il succo, mantenendo intatta tutta la parte enzimatica, che probabilmente è ancora più importante delle vitamine e delle altre proprietà nutritive. E’ ovvio che estrarre a 1.000, 3.000 o addirittura a 20.000 giri/min di una centrifuga, piuttosto che a 50-80 giri/min, comporta una forte ossidazione delle vitamine ed una notevole distruzione degli enzimi, cosa che con l’estrattore non succede.
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Pomodoro, peperoni e carote per una pelle luminosa
Vediamo adesso una ricetta che è possibile realizzare con un estrattore. Questa bevanda, così come tantissime altre, non solo è energizzante, ma consente di fare il carico di vitamine e antiossidanti anche a chi non ama particolarmente il sapore delle verdure, come ad esempio i bambini.
I vostri ingredienti sono: peperoni, carote e pomodori. Prima di inserire gli ingredienti nell’estrattore, puliteli accuratamente, eliminando il gambo ove presente e tagliandoli a pezzi. Poi, introduceteli nel macchinario, secondo l’ordine di inserimento corretto, dal più tenero al più coriaceo: 1) pomodori 2) peperoni 3) carote, e avviatelo.
Questo succo è molto importante, perché non solo combatte la stanchezza, ma fornisce all’organismo varie vitamine, come la vitamina A, la E e le vitamine del gruppo B. Un mix che rafforza il sistema immunitario, ma aiuta anche a preparare la pelle alla stagione estiva e all’esposizione al sole.
Al link potete trovare altre preziose ricette.
Buongiorno, restò sempre con il dubbio di quale sia il vantaggio tra mangiarsi un bel piatto di verdure fresche che ha anche il beneficio di assumere un quantitativo di fibre ed invece bersi un estratto, dovendo tra l’altro pulire un macchinario. Grazie, saluti.
Luisa in realtà può essere molto utile poter estrarre dei succhi ad esempio di verdura o frutta che solitamente è difficile da mangiare