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L’Henné è sempre più diffuso: colorare i capelli in maniera naturale, però, richiede qualche accorgimento in più. Ma ne vale la pena!
Per colorare i capelli in maniera del tutto naturale, l’Henné è un prezioso alleato. Abbiamo già visto, qualche tempo fa, qualche ricetta per le tinture naturali, e tutte le proprietà di queste piante. Oggi approfondiamo l’argomento, grazie ai consigli di alcuni addetti ai lavori.
L’Henné e le altre piante tintorie – Indigofera Tinctoria (l’Henné nero), curcuma, mallo di noce, robbia, ibisco, melograno e così via – sono sempre più diffuse. E questo è un bene, considerando cosa troviamo in alcuni prodotti chimici in commercio. È sempre meglio, però, fare attenzione. A partire dalla scelta del prodotto, fino ad arrivare ai possibili problemi che questo tipo di colorazione porta con sé.
Occhio alla scelta
Prima di colorare i capelli con un prodotto, anche se spacciato per naturale, è meglio controllare. Affidatevi sempre a rivenditori di fiducia e alle certificazioni. Informatevi sulle aziende che li producono. E state attenti agli ingredienti. Si corre il rischio di comprare polveri che contengono metalli pesanti o elementi sintetici. Fate attenzione anche a possibili allergeni presenti.
Temperatura
Per tingere i capelli con l’Henné è essenziale valutare la temperatura dell’acqua che useremo per preparare la mistura. Mediamente, spiega Piero Manzotti di Tea Natura, la temperatura sarà “a circa 30 gradi, tiepida. La pastella che comporremo non dovrà essere troppo solida“. Dopo la preparazione, lasciate il composto a riposare in un ambiente arieggiato. Se si secca prima dell’utilizzo, aggiungete altra acqua.
Per Matteo Pantani di Phitofilos, invece, la temperatura può variare molto. La Lawsonia, l’Henné rosso, dà “il suo pieno potenziale con acqua a 60-70 gradi“. Per l’Indigofera, invece, dipende dall’effetto che si vuole ottenere. Preparata a freddo, la tintura porterà a un tono più scuro. Per un effetto lucente, invece, dovrebbe essere riscaldata.
Tempo di posa
I tempi di attesa sono un tasto dolente per chi desidera colorare i capelli con l’Henné! La posa può variare da un minimo di 40 minuti, fino addirittura a 4 ore. Gli esperti suggeriscono in questo caso di mettere cuffie e asciugamani sulla testa. In questo modo, l’applicazione resterà calda per più tempo.
Correttori di acidità
L’acidificazione della pastella non è sempre necessaria. E anzi in alcuni casi può risultare controproducente. Molto dipende dal risultato che vogliamo ottenere. Sempre secondo Pantani, dobbiamo distinguere tra toni caldi e freddi. Nel primo caso, “procederemo con un’acidificazione della pastella. Dopo la fase di ossidazione, aggiungeremo aceto, yogurt o limone“. Questo soprattutto con miscele a base di Lawsonia. Per i toni freddi (Indigofera, katam), invece, “andrebbe preferita un’alcalinizzazione della pastella. Dopo la breve ossidazione, quindi, aggiungeremo una puntina di bicarbonato o sale da cucina “.
Ridurre la secchezza
Per evitare un’eccessiva secchezza dei capelli, è possibile aggiungere altri elementi naturali alla pastella. Erbe ricche di mucillagini idratanti, per esempio. L’importante è di non superare mai il 15-20% di piante emollienti sul totale della maschera. Un consiglio da seguire soprattutto quando l’Henné serve a coprire i capelli bianchi.
Possibili problemi
Colorare i capelli con l’Henné è in genere molto più salutare, sia per se stessi che per l’ambiente. Possono esserci però dei problemi, di cui è bene tener conto.
“Con l’uso prolungato nel tempo, i capelli tendono a scurirsi“, spiega Manzotti. Solo la sospensione prolungata del trattamento riporta i capelli al loro colore naturale. Un problema che però viene a crearsi anche con la ricrescita sperimentata con i coloranti sintetici.
Un altro possibile problema è la disomogeneità della colorazione. L’Henné non garantisce uniformità cromatica. Ma questo potrebbe essere anche un aspetto positivo: “Ritengo che sia questo il bello dell’henné: il colore sarà solo nostro“, spiega Manzotti. “La natura è antiseriale“, conferma Pantani. “Ogni miscela è unica, come i nostri capelli“.
L’henné, infine, potrebbe non coprire completamente la testa e lasciare fuori qualche capello bianco. Ma si tratta di un problema che dovrebbe essere superato nel corso del tempo. In genere, al primo utilizzo non si supera il 40-50% di copertura dei bianchi. Ma l’applicazione ripetuta porta a un’attenuazione del problema, con coperture molto vicine al totale.
Ma ne vale la pena, secondo gli esperti. “Il risultato è sempre magico“, conclude Pantani. “Naturale, lucente, il capello è vivo e sano, corposo, l’azione seboregolatrice delle piante si fa sentire fin da subito. Questa è la differenza con le tinte chimiche“.
Foto: Darla دارلا Hueske on Flickr