Quali sono i cibi più pericolosi e contaminati importati dall’estero?
Coldiretti, verso la fine del 2021, ha pubblicato una black list dei cibi più pericolosi che vengono importati dall’estero.
In Italia è scattato quasi un allarme alimentare al giorno con ben 297 notifiche inviate all’Unione Europea durante il 2020, delle quali solo 56 (19%) hanno riguardato prodotti con origine nazionale, mentre 160 provenivano da altri Stati dell’Unione Europea (54%) e 81 da Paesi extracomunitari (27%).
Secondo la Coldiretti, 8 allarmi alimentari su 10 scattano a causa di cibi pericolosi importati dall’estero, si calcola un 81%.
Ricordiamo bene l’allarme scattato a riguardo dell’ossido di etilene contenuto nei semi di sesamo, che costellato quasi tutto il 2021. La problematica è varia, si parte dai semi di sesamo dell’India di moda per le insalatone salutiste alla carne di pollo low cost dalla Polonia, dalla frutta e verdura turca al pepe nero brasiliano salgono sul podio della “black list” dei prodotti alimentari più pericolosi per la salute rilevati nella Ue, nella quale rientrano anche le arachidi da Usa e Argentina, i pistacchi turchi ed iraniani e le ostriche francesi, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Rassf.
Le importazioni dei prodotti coinvolgono in percentuale, secondo Coldiretti i seguenti paesi
- India 12%
- Turchia 10%
- Polonia 10%
- Francia 6%
- Olanda 6%
I pericoli maggiori – continua la Coldiretti – sono venuti dai semi di sesamo dell’India, molto di moda nelle insalate salutistiche, a causa della presenza di ossido di etilene, e dalla carne di pollo polacca con la salmonella, ma sul podio del rischio c’è anche la frutta e verdura importata dalla Turchia per la presenza di residui di pesticidi.
Non si tratta peraltro di quantità trascurabili con l’Italia che ha importato 7 milioni di euro di semi di sesamo dall’India nel 2020 per un totale di quasi 5 milioni di chili mentre dalla Polonia sono arrivati ben 14 milioni di chili di carne di pollo per un importo di oltre 20 milioni di euro e l’importazione di frutta e verdura dalla Turchia ha raggiunto addirittura 416 milioni di euro, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat.
Non sorprende dunque che l’87% degli italiani voglia il divieto di ingresso nei mercati nazionali dei prodotti provenienti da paesi privi di regole sociali, di sicurezza e sanitarie analoghe a quelle italiane e della Ue, secondo l’analisi Coldiretti/Censis. Secondo la stragrande maggioranza dei cittadini è inutile imporre alle imprese italiane leggi sempre più severe se poi si consente ad imprese spregiudicate o a interi settori produttivi di altri paesi senza legislazioni analoghe di invadere il mercato italiano con prezzi stracciati, magari sfruttando il ricorso a lavoro semischiavistico o minorile o, anche, a produzioni senza rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale.
I CIBI PIU’ PERICOLOSI PAESE MOTIVAZIONE
- semi di sesamo (296 casi) India Ossido di etilene
- carne di pollo (273) Polonia Salmonella
- frutta e verdura (190) Turchia Pesticidi
- pepe nero (61) Brasile Salmonella
- fichi secchi (58) Turchia Aflatossine
- arachidi (49) Usa Aflatossine
- Pistacchi (39) Turchia Aflatossine
- Ostriche (33) Francia Norovirus
- Pistacchi (29) Iran Aflatossine
- Arachidi (29) Argentina Aflatossine
Va bene evitare i prodotti che vengono dall’altra parte del mondo ma perchè ci sono solo prodotti vegetali nella lista? Volete farmi credere che 1kg di carne argentina o di gamberetti allevati dove un tempo crescevano magrovie sia meno inquinante??
Ciao Marco, noi nella lista abbiamo preso in considerazioni prodotti vegetali, perchè carne e pesce non fanno parte della nostra scelta alimentare e li escludiamo già a priori per altri motivi.
Sono rimasta stupida dal voce “foglie di the verde dalla Cina” in quanto io consumo molto the verde… E mi é capitato di prenderlo anche direttamente in supermercati cinesi a Milano… Perché pensavo che la qualità fosse superiore essendo un loro prodotto. Invece no ?
Io che abitualmente consumo the verde devo preoccuparmi? Grazie