E’ atterrato giovedì 12 marzo, intorno alle 22:30, presso l’aeroporto di Fiumicino, l’Airbus A-350 della China Eastern proveniente da Shangai, con a bordo un enorme carico di aiuti donati dalla Cina all’Italia per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.
A supportare l’Italia 9 medici specializzati, 6 uomini e 3 donne, guidati dal vicepresidente della Croce Rossa Cinese Yang Huichuan e dall’illustre professore di rianimazione cardio-polmonare Liang Zongan.
Si tratta di rianimatori, pediatri, infermieri e personale che ha gestito con successo la crisi in Cina… tutti ospitati dalla Croce Rossa italiana che gestirà i contatti con le strutture ospedaliere italiani.
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31 tonnellate di materiali consegnati dalla Cina
Consegnate 31 tonnellate di materiali tra cui macchinari per la respirazione, monitor, defibrillatori, ventilatori, elettrocardiografi, tute, decine di migliaia di mascherine e protezioni, oltre ad alcuni farmaci antivirali e a campioni di plasma in pazienti guariti.
I medici cinesi hanno portato in Italia la settima versione della soluzione clinica contro il Covid-19 e l’ultima versione del piano di controllo del Covid-19, basata sui cambiamenti che ci sono stati in Cina.
L’equipe, dopo aver percorso quasi 10 mila chilometri, ha mostrato tutta la sua solidarietà verso il popolo italiano, ricordandoci che non siamo solo e che, pur non potendoci abbracciare adesso, torneremo a sorridere.
Non essendoci una terapia specifica contro il Coronavirus, i medici stanno mettendo in campo tutte le soluzioni di prova, utilizzando l’antimalarico Clorochina e antivirali studiati per l’HIV e l’ebola.
Il ruolo delle medicine tradizionali della Cina a base di erbe
Tra le forniture mediche portate dall’equipe giunta dalla Cina, anche medicine tradizionali a base di erbe come la capsula di Lianhuaqingwen, dimostratasi efficace nel trattamento del Covid-19.
La medicina tradizionale cinese per contrastare il Coronavirus, si è avvalsa dell’aiuto di farmaci a base di erbe di uso consolidato, somministrate in Cina al paziente senza necessità di test in vitro o su animali.
Si tratta, afferma il medico agopuntore Lucio Sotte, di rimedi volti a proteggere e stimolare il sistema respiratorio, oltre che a rafforzare i polmoni.
Lo Shuang huang lian
Uno dei composti promettenti, secondo la stampa cinese, è lo Shuang huang lian, dato dalla combinazione di 3 piante:
- lonicera
- scutellaria
- forsizia
La formulazione è usata dagli anni 60′ e la biomedicina riconosce la sua efficacia:
- antivirale
- antibiotica
- antinfiammatoria
Questo rimedio non è disponibile in Italia perché mentre in Cina i preparati della medicina tradizionale vengono venduti come integratori, in Italia queste piante non rientrano tra quelle ammesse, anche se il rimedio potrebbe essere realizzato in farmacia come preparazione galenica, afferma Sotte.
Qingfei Paidutang
Un’altra formulazione che, sempre secondo la stampa cinese, avrebbe dato risultati importanti, è il Qingfei Paidutang e la sua formulazione simile, il Qingfei Je du tang, utilizzate da moltissimi anni per il trattamento delle sindromi di “calore e fuoco” al polmone che corrispondono, spiega Sotte, nella classificazione cinese, al quadro sintomatologico delle polmoniti da Coronavirus.
Qi Gong e agopuntura
Ma la medicina tradizionale cinese non si avvale solo di erbe, utilizzando l’agopuntura per rafforzare il sistema immunitario e il Qi Gong, l’esercizio dei 6 ideogrammi e dei 6 suoni, che combina respirazione, movimento ed emissione di particolari suoni.
Uno di questi è il suono Xia, utile per rafforzare il sistema respiratorio.
Conclusioni
Una cosa è certa: in un’Europa che sembra aver dimenticato l’Italia, gli unici aiuti concreti sono arrivati proprio dal popolo più colpito dalla pandemia da Coronavirus, dalla Cina.
E’ stato proprio questo Paese a donarci il suo bagaglio di strumenti, informazioni, rapporti di ricerca e linee guida, basati sull’esperienza dell’epidemia acquisiti in Cina, per supportarci, col suo fortissimo atto di solidarietà, nella lotta al virus.
Tibet libero!… Xigkiang libero!… Altro che mascherine…
In un mondo in confusione è giusto comunque pensare anche a questo……sottoscrivo l’appello per il Tibet libero e indipendente.
Questa cultura eccelsa non può sparire qualunque sia la convenienza politica ed economica.