Chi è Lord Shiva?
Essendo Lord Shiva uno degli infiniti nomi usati dall’umanita’, nel corso dei millenni, per indicare l’Imperscrutabile, Inconoscibile Mistero Divino, la tua domanda diventa:” Chi è Dio?“… Una domanda a cui pochi uomini illuminati, forse nessuno, saprebbero fornire una risposta veramente esauriente… Come potrei dartela io, che sto cercandoLo pur sapendo di non poterLo mai trovare?..
E’ un personaggio che può dirsi anche storico, cioè vissuto realmente in una determinata epoca storica?
Un Dio vittima di ego, errore, illusione e imperfezione, le quattro stimmate dell’essere umano, è un’idea che istintivamente non ho mai preso in considerazione… Ed é l’istinto l’unica, esperta guida sul Sentiero del Dio. Se poi vogliamo parlare non di Dio, ma di una delle tante figure allegoriche create dalle religioni a proprio profitto, nonché a discapito dello stesso Dio, allora…
Shiva è anche chiamato “Il Dio Distruttore”, il che è all’antitesi da quello che siamo abituati a conoscere come un “Dio Creatore”. Come si venera qualcuno che “distrugge”?
Indicato da chi?… Da chi ha interesse, poiché ne trae profitto, a svilupparNe il culto, regolamentandolo a piacimento, facendo del Dio una sorta di tassello da inserire in un puzzle religioso ben più grande e conveniente… Detto questo, è vero, Lord Shiva è stato inserito dall’Induismo moderno nella propria Trinità Indù: Brahma il Creatore, Vishnu il Mantenitore e Shiva il Distruttore. Gli attributi che, sempre l’Induismo moderno, attribuisce al Dio sono la notte infinita, dove tutto si quieta, si perde, svanisce, e il suo potere distruttivo. E Lord Shiva-Nataraja il Danzante, nato dallo spazio che separa gli occhi di Brahma in un momento di collera, a distruggere gli universi danzando la danza distruttiva Pralaya… Ma, quando tutto é stato distrutto, è sempre Lord Shiva-Nataraja a dare impulso alla nuova creazione attraverso la danza Tandava… Potrei continuare a lungo, ma non credo che l’argomento sia il pur avvincente folklore religioso, giusto?
Perchè Shiva è anche chiamato Dio dell’Universo?
Per come la vedo io, io che mi sono informicchiato, leggendo qua e là dati passati per mille cervelli e centomila mani, stringati riassuntini di miti e leggende tramandate, spesso pure scritte in inglese, Lord Shiva è il Dio Ancestrale, l’Immane Potenza adorata dall’essere umano alle origini dei tempi, quando nulla era stato rivelato e le religioni erano ancora ben lungi dal traviare l’anelito di conoscenza, l’istinto di ricerca, il fuoco Infuso in lui dal Dio della Vita e della Morte. Tra i simboli che la tradizione indù attribuisce a Lord Shiva, c’è la luna, Sumati, il fermaglio dei Suoi capelli, e c’è il sole, Surya, il Suo terzo occhio… Il membro maschile, Lingam, che si erge al centro dell’organo femminile, Yoni, simboleggiante il coito, l’atto della creazione, è Lord Shiva stesso!… E allora basta fare appello alla logica, sempre sotto la supervisione dell’istinto, per rendersi conto, con relativa probabilità, che l’uomo primigenio non potesse adorare, e temere al contempo, altre Potenze che la luna, il sole, la notte con le sue istintive paure, quell’atto sessuale da cui sgorgava la vita… Tutti simboli che, ripeto, la tramandata tradizione religiosa, vera o falsa che essa sia, attribuisce a Lord Shiva.
D’altronde, per non correre il rischio di cadere nella psicosi mistica, le testimonianze archeologiche di Arappa stanno lì a testimoniare l’esistenza di una civiltà autoctona, altamente sviluppata nonché dedita al culto dell’Unico Dio Shiva, antecedente all’invasione dell’India da parte delle tribù ariane, provenienti dall’Europa meridionale, avvenuta nel corso del terzo millennio avanti Cristo. L’invasione dei popoli Ari, con le loro leggi, la loro religione, le loro caste, e soprattutto la loro forza militare, portò alla sottomissione armata degli antichi abitanti, i dravidi, che, lo ripeto per chi si fosse messo solo ora in ascolto, erano monoteisti, adorando un solo Dio: Lord Shiva… Senonche’ accadde questo: rapina a mano armata perfettamente riuscita, dravidi materialmente sottomessi.
Persecuzioni, ricatto, galera, tortura nei riguardi dei devoti del Dio autoctono, Lord Shiva… Accorgimenti tattici che, a quanto ci é dato di vedere, non dovettero sortire il risultato sperato, visto che il Dio stesso, ben lungi dall’essere cancellato, è divenuto un muro portante dell’Induismo moderno… Nell’ abietta società delle caste, dove gli adorati Dei furono re e vengono raffigurati nello splendore di ori e sete, Lord Shiva -Bholenath si mostra come un paria, vestito solo con una pelle di tigre!… Ancora oggi, recandosi in India, é possibile notare una diversità di tradizioni, quasi una rivalita’ spirituale, tra i devoti di Lord Shiva e quelli di Vishnu, in primis gli Hare Krishna… Per esempio, mentre gli induisti si fanno cremare, gli shivaiti si fanno seppellire nella posizione del loto, con il volto rivolto verso sud… Un bramino si rasa il cranio, lasciando solo un codino, un seguace di Shiva nessun pelo del corpo per impedire al proprio volto di mentire… Tanti indizi che, secondo me, rispecchiano un lontanissimo, ma non dimentico, tragico passato. Lord Shiva è indicato come il Dio dell’Universo?… Lo spero bene!..
Alcuni studiosi storici trovano una corrispondenza tra Shiva e il Dio Kronos-Saturno della mitologia greco-romana, che secondo la leggenda evirò il buon Dio Urano. Ti risulta che anche Shiva evirò qualche altra divinità per le scritture sacre?
È vero, lungo il sentiero per Kedarnath, una delle quattro sorgenti del fiume Gange, si trovano piccoli templi votivi dedicati a Byron Deva, una Divinità dall’aspetto terrifico legata a Lord Shiva ed al pianeta Saturno… Danielou, ha scritto un testo molto interessante nel quale evidenzia molti punti in comune nei miti tramandati di Lord Shiva e quelli di alcune Divinità proprie di altre grandi religioni, quali l’Osiride egizio, il Dioniso greco e il Bacco romano… Ad esempio la natura, il mistero, la magia, le sostanze inebrianti, le orge sacre, le furie, eccetera… Tali Divinità incarnano la parte critica delle proprie religioni, per così dire, quella meno incline ad adeguarsi alle logiche del potere religioso, mai esenti da cinismo, calcolo e compromesso.. Basti solo pensare che i migliori compagni di Lord Shiva sono i Ganas, i Delinquenti Celesti, sempre in lotta contro l’ipocrisia, la menzogna, la morale umana, votati ad affermare i valori della natura, smentire il bugiardo, far smarrire la borsa all’avaro, impedire al ladro di rubare, far fallire le mire materiali degli esseri umani.
Nella tradizione, Lord Shiva rappresenta l’aspetto rivoluzionario della Divinità, quello maggiormente scevro dagli onnipresenti condizionamenti del potere clericale, la Sua parte più sincera e critica, se vogliamo dire così… Il Dio dai tre occhi, dalle cinque forme e i milleotto santi nomi, che dimora nei luoghi di cremazione, degli scomparsi al mondo, si cosparge con la cenere dei defunti… Una collana di teschi è la Sua collana, Vasuki, il re dei serpenti, gli adorna il collo… È Shiva-Rudra, Signote delle Lacrime… Bhuvanesvari,Rajarajesvari, Durga, Annapurna, Gauri sono le sue Sakty (Potenze Attive). Bene e male, buono e cattivo, giusto e sbagliato. Concetti di bassa lega umana, inventati di sana pianta per pianificare al meglio gli omicidi a scopo di rapina… Comunque del tutto improponibili, se riferiti al Supremo Guru… Lord Shiva è il tutto e il contrario di tutto, l’epigono delle contraddizioni umane… Lord Shiva-Ardanarishvara il Fascinoso, metà uomo e metà donna, è al contempo Lord Shiva-Virabhadra il Terrifico… Un Dio chiaramente aldisopra dei pregiudizi, la critica, l’ipocrita natura umana… Sposo di Uma, amante di mille cortigiane, che ricorse al travestimento e all’inganno per sedurre le virtuose spose dei Rishi.
Sensuale e affascinante, Signore del Coito e della Danza, Maestro dell’eros e nella seduzione… Padre benevolo, accogliente, premuroso, paziente, comprensivo… Che ti accetta per quello che sei, realizzando i tuoi desideri, astenendosi dal pretendere come devi essere o cosa devi fare… Padre imprescindibile, inflessibile, imprevedibile, inconoscibile… Padre terribile. Pur essendo venerato dall’induismo, non esiste una religione di Lord Shiva, i suoi sacerdoti non appartengono a una casta di parassiti ereditari, arroccati in cima al proprio privilegio, attenti solo a soddisfare le proprie brame materiali… Il culto di Lord Shiva non ha una struttura gerarchica, nessuna carriera teologica, nessuna ambita carica direttiva, nessun corso di studi in truffa ideologica applicata… Il Signore lo guarda, e l’essere va… Trasformato in amico, figlio, fratello, discepolo, quello spirito fiduciosamente s’incammina, simile a scintilla impaziente di ricongiungersi alla fiamma madre… Il Sentiero del Dio si percorre in solitudine, non sono previste comitive… Lord Shiva si cerca, Lord Shiva non si usa, Lord Shiva può fare tanta, tanta bua.
Come si inquadra lo shivaismo tra le religioni indiane di oggi? Quanti proseliti ha e in che zone è maggiormente venerato?
Come ho già detto, l’Induismo politeista ha inglobato Lord Shiva nella propria pittoresca pletora di Dei ed Esseri Celesti, ma il Sentiero di Lord Shiva conduce alla Luce del Dio, non certo alle oscure ambizioni materiali delle religioni, che con il Proprio esempio costituiscono il primo grande ostacolo posto tra l’uomo e il Dio, o la Ricerca del Dio, che é un dire più preciso. Religione e Dio sono soggetti opposti e contrari, addirittura concorrenti… Il rapporto che lega le religioni alla Divinità è esclusivamente di carattere parassitario, essendo esse vere e proprie organizzazioni finanziarie a scopo di lucro, come dimostrato dalla storia… Come si possano considerare espressione della volontà Divina, come si possa ritenere che il Dio abbia bisogno di portavoce autorizzati per comunicare con l’essere umano, come si possa accettare da terzi un Dio preconfezionato, standardizzato, ideologicamente manipolato per servire e giustificare i più bassi istinti di una casta, ma soprattutto come si possa credere in un PROPRIO ESCLUSIVO Dio…tutto questo resta per me, cercatore di lungo corso, un fatto assolutamente inconcepibile. Come diceva il compagno Marx, preferendo ad esse la cocaina della politica” Le religioni sono l’oppio dei popoli.”… Credo che siano qualcosa di molto peggio.
Che rapporto c’è stato tra il colonialismo inglese e la religione vedica in India?
Un rapporto sicuramente conflittuale… Durante il dominio inglese, si verificarono molti incidenti ed atti di insubordinazione al potere britannico, addirittura delle guerre, soprattutto da parte dei sich, che dalla non violenza delle origini predicata dal fondatore, il Guru Nanak, assunsero ben presto carattere di setta guerriera segreta, in lotta aperta contro i colonizzatori… Molte sommosse si verificarono perché gli inglesi permettevano la macellazione della mucca, come si sa, oggetto di venerazione in India. Riassumendo, tanto per non scomodare l’atavica Legge di Giustizia, la Dea Nemesi o la teoria del Karma, la religione vedica dovette subire esattamente quello che, millenni prima, aveva fatto subire alla religione dravidica.
Cos’è il Kaylash?
Il mio sogno proibito, senza alcun dubbio!.. Poi, è anche un sacco di altre cose, in tal numero che elencarle tutte non sarebbe possibile… La mitica Collina Kailasa di cui parlano le sacre scritture indiane, dimora del Dio Shiva è della Sua Sposa Parvati, oltre che dall’Induismo è considerata il Centro del Mondo e Dimora del Signore da altre tre grandi religioni: Buddhismo, Jainismo e Bonpo, l’antica fede tibetana. Il monte Kailash Parvat, Kangibuke’ in lingua autoctona, si erge per 6747 metri sull’altopiano tibetano, distinguendosi dalle montagne intorno per la vetta innevata durante tutto l’anno.. Alle sue pendici nascono il Karnali, il Sutely, l’Indo e il Bramahputra, quattro corsi d’acqua che nel loro insieme costituiscono il più grande bacino imbrifero del pianeta. Esistono innumerevoli aneddoti e leggende legati alla sacralità della Preziosa Montagna, storie di asceti, di maghi e di prodigi… La tradizione la fa coincidere con il mitico monte Sumeru, che si ergeva invitto sull’oceano di Teide, considerato Centro e Sostegno del mondo… Fu la Dea Drolma, o Tara, apparsa nelle sembianze di una yak femmina, ad insegnare all’ eremita Gotzampa Il sacro circuito della Kora, che permettere di compiere il pleriplo della montagna… E nonostante il buddhista Milarepa, il Creatore dei Centomila Canti, poeta e mito delle genti tibetane, avesse sconfitto Naro Bonciuk, il mago del Bonpo, nella sfida per la supremazia, materializzando a colpi di magia una caverna che si teneva sospesa senza la presenza di pareti, permise magnanimamente ai seguaci della vecchia religione di continuare ad effettuare la sacra Kora intorno al Kailash, però percorrendolo in senso antiorario, tenendola sulla sinistra… Miti e leggende, ripeto, in grado di solleticare l’interesse e intrigare la fantasia, che però possono spiegare ben poco di credibile, senza il contatto fisico diretto con la Montagna. Si dice che dal Kailash non si torni indietro gli stessi… Posso garantire che é vero.
Cosa rappresenta per uno shivaita il fiume Gange?
Bhe’, direi che rappresenta l’impetuoso fiume frenato dal groviglio di capelli di Lord Shiva, se vogliamo restare in campo coreografico… Il maggiore fiume dell’India, formato dall’unione di altri quattro fiumi principali, che nascono dai monti dell’Uttaranchal.. Bhaighirati, Mandakini, Alanakanda’ e Yamuna, se ci trasferiamo in campo geografico. Volendo invece sconfinare in quello spirituale, a dispetto di ogni logica o raziocinio, ahimè, temo che anche in questo caso, così come per il Kailash, sia necessario aver fatto la presenza, essersi sciolti almeno una volta nel suo materno abbraccio… Altrimenti, risulterà impossibile credere alle parole, nessun resoconto di nessun ingegno potrà mai quantificare il Potere che in esso alberga, tanto meno condividere gli effetti procurati allo spirito umano. Limitiamoci dunque alla sola tradizione tramandata.
<< Mentre Lord Shiva era immerso in un profondo stato di meditazione, Samadhi, la Sua sposa Parvati, intenzionata a farGli uno scherzo, gli cinse gli occhi con le mani… Così facendo, provocò la caduta di una goccia di sudore dalla fronte del Dio che, una volta toccato il suolo, divenne un fiume impetuoso e prese a moltiplicarsi in mille e mille altri fiumi, fino a minacciare l’esistenza dell’universo… Allarmati dal pericolo, tutti gli Dei accorsero al cospetto di Lord Shiva, implorandolo di sventarlo… A quel punto, il Dio raccolse tutte le acque nel palmo della mano, versandole poi sul groviglio dei Suoi capelli, che ne frenarono l’irruenza, rendendolo docile e prezioso, tanto che gli Dei implorarono Lord Shiva di donarne loro una goccia, per portala nei rispettivi pianeti >>
Questa è la storia che si tramanda in merito alla nascita del fiume Ganga, il quale, unendosi presso Allahbad al fiume Yamuna e all’ormai scomparso Sarasvati, assume il nome di Gange. Al resto, che poi sarebbe la ben più importante sostanza, la prima immersione, il contatto con le algide acque, quel fidarsi pazzesco, risoluto, istintivo, quel sentirsi protetti e rassicurati, stringendosi al grembo materno di Ganga Mata, la travolgente sensazione della mela nel frullatore, ecco, ritengo sia meglio sorvolare.
Quando per la prima volta hai sentito il richiamo forte della divinità?
É accaduto a Dheli, in un giorno d’estate del lontano 1986. Il Signore si mostrò per la prima volta ai miei occhi di illustre non vedente, sopra una stampa in vendita presso una bancarella, mentre, preso al laccio dall’ultima ipnotica brama, mi stavo aggirando sempre più famelico e inappagato per i meandri del reame materiale…Poi, inaspettatamente, Lord Mahadeva mi guardò… Perché proprio me, il più falso ed egoista, il piu’ dannato fra i dannati della dannata Terra?… Perché proprio me?… Il Dio posò il Pietoso Sguardo sul verme in gita di piacere… e la vita del verme divenne un’altra!… Fin dal primo istante, avvertii il peso del pesante fardello gravante sulla mia coscienza, non più fulgida eroina, bensì patetica eterea in vendita al miglior piacere offerente… Presi coscienza di tutto il male procurato allo spirito, per soddisfare gli inesauribili appetiti della materia… Ebbi l’impellente, ineludibile necessità di cambiare, di essere un’altro uomo, di trasformare il lussurioso, tormentato spettro che ero ormai diventato, in un guerriero dallo spirito saldo e la coscienza all’altezza del Dio di Esistenza, Conoscenza, Beatitudine... Da quel giorno, Lord Shiva non mi ha più lasciato solo, facendomi avvertire, nel sorriso e nel pianto, la Sua Divina Presenza durante ogni attimo dell’esistere.
Cosa significa oggi essere un sacerdote di Shiva? Chi è un “Baba”?
I sacerdoti di Lord Shiva non esistono, tutti i Suoi devoti lo sono… Ciascuno di essi bada scrupolosamente al tempio eretto nel proprio cuore, mantenendolo puro come le nevi dell’Himalaya affinché in ogni momento sia degno di accogliere Colui che non conosce morte né disfacimento. Esistono, comunque i sacerdoti di casta dall’Induismo, i bramini, nel cui variegato pantheon di divinità è compreso anche il Signore Shiva… Ma quelli lo fanno per mestiere, più che altro venerano se stessi. Il Baba, o Sadhu, che in hindi vuol dire Padre, è un uomo che ha lasciato il mondo, per dedicarsi esclusivamente alla ricerca della Verità Divina attraverso il distacco, la preghiera, la meditazione, ma sopratutto quella che rappresenta l’essenza di Lord Shiva: la rinuncia… Rinuncia al corpo, innanzi tutto, alle sue brame, le sue lagne, i suoi impellenti ukaz… Rinuncia all’Ego, l’illusionista per eccellenza, che a dargli spago ti fa scambiare l’uranio impoverito per acqua santa… Rinuncia alle ambizioni, ai desideri, al sesso, al possesso, alla famiglia, ai piaceri della carne in blocco!
È arduo concepire una scelta del genere, soprattutto qui, da noi, dove le cicale friniscono tutto l’anno e il maggior nemico, dopo il vecchio Bin, si chiama cellulite… Ancor più arduo è farla, una scelta del genere, farla seriamente, intendo dire, drasticamente, senza dilazioni né permessini premio… Rinunciare a tutto ciò a cui gli altri aspirano, quello che più amano, ammirano, quanto più desiderano… L’utilità di siffatta scelta?… Più di quanta se ne possa immaginare. Tutti noi siamo afflitti dai molteplici, inappagabili desideri della carne, la frustrazione di non poterli realizzare è una sorta di unghia incarnita, che non smette mai di dar fastidio… Se poi si riesce a realizzarne uno, altri due subentrano immediatamente nel ruolo di molestatori… È l’eterna, insaziabile, inappagabile brama genitale, un brevetto probabilmente made in cromosomi, ma nel quale deve avere un ruolo importante anche l’ignoranza. Potrà sembrare strano, eppure l’unico modo per cambiare un tale stato di cose, ossia non essere più afflitti dalla suddetta brama, consiste proprio nella rinuncia… Nel fuggirla invece di inseguirla… Solo smettendo di darle attenzione, è possibile averne ragione… Il piacere materiale è come una barboncina che, sentendosi ignorata, viene a scondinzolarci ai piedi, ma se le stiamo sempre appresso, valutandosi importante, fa la sostenuta e fugge. In India, il Sadhu errante é una figura tanto familiare quanto rispettata, il loro numero supera il milione di individui... Laggiù esistono tre gruppi di Baba, tra i quali primeggia per quantità quella dei Naga Baba, ma in realtà i Baba di Lord Shiva stanno in tutto il mondo, e non hanno certo bisogno di distinguersi, con una collana oppure con il colore del vestito, per percorrere proficuamente il Sentiero del Dio. Baba si può esserlo in molti modi, più o meno discutibili, condivisibili o no, ma comunque mai giudicabili… Un Grande Liberato non si giudica… Recita un verso del Linga Purana, uno dei libri sacri shivaiti: <<Nessuno deve condannare l’asceta nudo che è mio fedele, che esprime i principi delle cose ma agisce come un bambino o un folle. Nessuno si farà beffe di loro, né rivolgerà loro parole spiacevoli, se desidera il suo bene ora e in seguito. L’uomo stupido che li condanna, condanna il Signore stesso>>.
Ma il Baba è anche un uomo, rinchiuso come tutti nel braccetto della morte, in attesa dell’esecuzione, e come tale pur sempre alla mercé di tanti carcerieri. Questo, ovviamente, non preclude il fatto che i Baba veri, quelli che non hanno bisogno di tampinare il prossimo con richieste di elemosina, o recitargli la comica del giorno, esistono, eccome se esistono… Rintanati in qualche caverna himalayana, o dentro una capanna nella jungla, a meditare e digiunare, anelando solo alla Grazia del Signore... Ostili al corpo, responsabile di mille compromessi, mille vergogne, mille ferite… Ostili alla ragione, responsabile di mille inganni, mille illusioni, mille fregature… Qualcosa li ha spinti fuori dal treno della vita sociale, liberandoli altresì dal dovere di mentire per convenienza, tradire per interesse, vendersi per profitto, approfittare delle circostanze per abitudine.. Senza più nulla da aspettare, nulla per cui illudersi, nulla in cui sperare, nulla per continuare a farsi del male, umiliando il proprio spirito… Non più circuibili, non più corruttibili, non più controllabili, non piu’ ricattabili, non più manovrabili.. I Folli del Dio sono più liberi della loro bottiglia già scolata!… La Grazia di Lord Shiva- Dakshinamurti, il Supremo Brahma, segretamente li accompagna.
Che cos’è il Sentiero di Lord Shiva?
La maniera per non farsi prendere in castagna dalla vita, direi… Un sistema alternativo di affrontare l’esistenza, posto agli antipodi rispetto a quello in voga al giorno d’oggi… Un percorso interiore fondato sulla meditazione, il distacco, la rinuncia a quei piaceri materiali che rendono il corpo un inappagabile tiranno… Un modo di agire, considerando l’ego il primo ostacolo da abbattere, al fine di salvaguardare la preziosa l’integrità dell’anima, con la Ricerca quale unico, esclusivo fine da perseguire… La Ricerca… La costante, irrefrenabile, istintiva, sensoriale acquisizione di dati nei riguardi dell’Imperscrutabile Mistero, che alla ragione umana non è dato concepire… Nell’istintiva consapevolezza che null’altro si possa fare, noialtri nanerottoli pensanti, momentaneamente in transito nelle titaniche solitudini materiali, per poter comprendere, o anche solo intuire, l’immane Mistero del Divino, se non, mantenendosi spiritualmente all’altezza, provando a tradurne i criptici messaggi. Il Sentiero di Lord Shiva non ha orizzonti né panorami, non ha riscontri geografici né punti cardinali… Corre sopra la cenere delle illusioni, lastricato con il marmo della devozione… Chiunque può intraprenderlo, non é necessario essere chissà chi, tanto meno chiedere permessi autorizzati a chicchesia, basta soltanto uno sguardo… uno dei Suoi… E allora tutto cambia, evolve, la realtà muta prospettiva, l’ordine delle precedenze morali si capovolge!
Avanzando, si ha la sensazione di scoprire un mondo completamente nuovo, realtà del tutto diverse, che in precedenza non si erano minimamente ritenute possibili… Tutto ciò che fino ad allora rendeva felici e fieri, finisce irrimediabilmente per ammantarsi con la polvere del rimpianto e il fango della vergogna… Il Sentiero consiste in una serie di memorabili smentite a tutto quanto si era dato per sicuro… É il sepolcro blindato dentro cui riposano in pace il ragionevolmente certo e lo scientificamente comprovato…Terra sconsacrata per luoghi comuni e scontate certezze. Il Sentiero è sempre lì, sospeso tra l’essere e il divenire, a disposizione di chiunque voglia incamminarsi in direzione del Luminoso Mistero di del Dio… Spiritualmente facile da distinguere, quanto materialmente arduo da intraprendere… Il Sacro Sentiero di Lord Shiva… Lucente aurora che incendia la coda all’orizzonte… Limpida goccia di rugiada… Illuminato dal sole dell’Amore, inesauribile fonte di vita per ogni creatura vivente nei tre mondi… Indescrivibile come quanto vorrei aggiungere, ma resta sepolto nell’anima mia.
Che cos’è lo Yatra?… Quale importanza riveste nel cammino spirituale di un devoto verso Shiva?
Lo Yatra è il pellegrinaggio nei luoghi santi che la tradizione fa risalire ai miti di Lord Shiva, o di altre Divinità… Essendo Lord Shiva un Dio legato alle montagne, quindi in luoghi posti ad altitudini piuttosto rilevanti, i pellegrinaggi ad Egli legati diventano delle vere e proprie sfide alla sopravvivenza. Lo Yatra del monte Kailash Parvat, quello alla Grotta di Amarnath e il Char Dam Yatra, alle sorgenti delle quattro sorgenti principali del Gange, sono tra i più importanti pellegrinaggi indiani, un dovere morale al quale il devoto del Dio non puo’ soprassedere, se desidera l’annullamento delle colpe accumulate, in questa e nelle precedenti vite. Un patito di panorami avrebbe di che sbalordire, lassù, dove vola l’aquila Garuda… Tornate all’ultimo sogno agreste che avete fatto, e metteteci dentro più montagne, più neve, più torrenti, più alberi, più fiori, più animali, più foreste, più tutto… Salite per tremila gradini, date uno sguardo e moltiplicatelo all’infinito… Non avrete ancora capito. In quel fantasmagorico sovrapporsi di roccia, a quelle quote tanto inusuali, in quella ruvidezza cosmica, faticosamente addolcita dalla tenacia umana, in quelle smisurata foreste, dove cacciano la tigre e la pantera, bivaccano misteriose presenze. Voi che da settimane mangiate da cani, dormite da svegli, camminate e camminate, non siete più i medesimi soggetti di qualche settimana prima, quando ve ne stavate belli intorpiditi a fare lo zapping davanti al televisore… Siete altre persone, vi sentite diversi, avete altri pensieri, sperimentate nuove sensazioni, guardate il mondo senza riconoscerlo… State vivendo un reale mai conosciuto prima, capace di tirare in ballo la parte più ignorata di voi stessi, quella segregata in guardina dall’ordinario, vituperata dalle abitudini e dagli orari. Dieci cadaveri di voi stessi alle spalle, dieci arcigne dogane dell’Impossibile superate… Laddove si giunge con tanta fatica è lontano, ma ci si arriva… Austero presagi si rispecchiano in voi, desuete sapienze con l’ardire di mettersi in mostra nuovamente. Ad osservare quell’universo velato dal mito sono gli occhi di uno spirito liberato dalla prigionia della fatica… Quel cielo turchese, quelle risaie simili a scacchiere, quei bufali comodamente immersi nelle loro pozze di fango liquido, quei bambini intenti a giocare a battimuro… A un certo punto li riconoscete… Avete già conosciuto quel mondo scolpito nella roccia dal tempo, ha sempre fatto parte di voi, è sempre stato dentro di voi… Simbiosi inesprimibile in termini, non in sensazioni. Il concetto espresso è la sgualdrina dell’ego, il concetto vergato il suo pedante avvocato… Affidargli il compito di ragguagliarci sull’Inconoscibile non ha senso, un muto potrebbe fare meglio.. Esiste una trafila da fare, è necessario affrontare una lunga, sofferta, digiunata, insonne, aspra marcia di avvicinamento, altrimenti l’elicottero si posa a terra, scendete, guardate quanto vi pare… non vedrete altro che dei comuni panorami… Gli occhi non vi guideranno oltre il nervo ottico. Questo, non sia detto di sfuggita, è lo Yatra.. In codesto procedere un passo alla volta, fermamente, testardamente, tenacemente, incrollabilmente, devotamente consiste la sua essenza… Sforzo, sofferenza, sacrificio, volontà, e infine la vittoria su se stessi…È questa la Prashad che si offre al Dio. Io non so se potete capirmi… Sfolgora in me come un bagliore, sono all’oscuro di tutto, eppure…
Quale rapporto c’è fra la marijuana e il culto di Shiva?
Un rapporto fondamentale, considerando che secondo la tradizione indiana la canapa indica, Gangia, è una sostanza sacra, che fu donata agli uomini da Lord Shiva, per alleviare il loro dolente destino… Un copioso numero di Sadhu attinge a pieni polmoni al suo potere, Lord Shiva – Bholenath stesso, la usa per preparare il Bhang, la Sua bevanda… Un fatto incontrovertibile questo, che potrà anche scandalizzare l’alcolista occidentale medio, ma sulla cui veridicità non ci sono dubbi… Allora la domanda da porsi è questa: la Sacra Gangia è il dono di un Dio, che conduce alla conoscenza, oppure una pericolosa droga, che conduce alla dissolutezza?… Tutte le religioni, in secula seculorum allineate al potere dominante, optano risolutamente per la seconda ipotesi, soltanto lo shivaismo per la prima.
Puoi parlare di un aneddoto che consideri significativo nella tua vita di religioso?
Bhe’, nella mia vita di religioso, direi proprio di no, visto che mi considero fieramente antireligioso… Per quanto riguarda, invece, la mia vita di devoto in cammino sul Sentiero di Lord Shiva, degli aneddoti significativi, credimi, ho perso il conto… Li considero come le molliche gettate da Pollicino per ricordare la strada… Delle tracce, insomma, lasciate dal Supremo Guru lungo il mio cammino, al fine di manifestare la Sua presenza, rassicurarmi di essere sulla giusta via. Aneddoti luminosi, conservati gelosamente nell’anima mia, il cui ricordo ancor oggi mi conforta e mi sostiene nel cammino lungo il Sentiero del Dio… Gioielli preziosi, che non mi sento di mettere in mostra sul banco della Vanita’, per svenderli come luccicante paccottaglia di bigiotteria.
E’ mai accaduto che Shiva esaudisse un tuo desiderio impellente?
Li ha esauditi tutti, ma non quelli che Gli ho chiesto… Non si chiede a Lord Shiva di esaudire desideri, Gli si chiede di privarcene.
E la situazione più strana che ti è capitata durante un pellegrinaggio in India?
Con Antonio, mio fratello in Lord Shiva, abbiamo già fissato la partenza per il pellegrinaggio, Yatra, alla Grotta di Amarnath, dove ogni inverno si materializza l’Icelingam di Lord Shiva… Il conducente della jeep con cui raggiungeremo Phalgam, punto di partenza dello Yatra, verrà a prenderci domattina all’alba… Tuttavia, un’ombra comincia a prendere sempre più forma, oscurando l’orizzonte… Da questa mattina, infatti, sono stato preso di mira da un fenomeno stranissimo: praticamente faccio acqua dal foro sbagliato!… Non si tratta di diarrea, cio’ che ripetutamente evacuo, perdipiù senza alcun dolore al ventre, è proprio acqua… Ne ho fatta talmente tanta, disidratandomi a tal punto che, il dottore prontamente accorso al mio capezzale, mi pratica ben sette bocce di acqua e glucosio!… Fisicamente, sono ridotto uno straccio, la spiacevole ipotesi di non poter partire l’indomani si é già trasformata in palese minaccia… Quando siamo costretti a rinviare la partenza, ed anche l’ultima speranza di partire l’indomani ci ha beffardamente salutato, prendo improvvisamente coscienza che quel singolare impedimento fisico é in realta’ la volontà del Dio!… ” Il Signore non vuole che andiamo, domani…” dico al fratello che mi accompagna:” … Accadrà qualcosa di molto grave lungo il percorso.”… Poi, me ne vado a letto, con la consolante certezza, o illusione, di non essermi sbagliato. È il frastuono di un elicottero, che sorvola insistentemente la valle, a destarmi bruscamente all’alba… Neanche il tempo di chiedersi la ragione di tanto movimento, che il padrone dell’albergo in cui stiamo viene a bussare trafelato al nostro uscio, per comunicarci la ferale notizia… la sera prima, un militante di Sharm- el- Toiba, uno dei diciotto gruppi armati islamici che lottano per strappare il Kashmir al dominio indiano e consegnarlo a quello pachistano, alla faccia della volontà del popolo kasmiro, ha lanciato granate e sparato colpi di mitra contro le tende dei pellegrini accampati presso il santo lago di Sheshnag, primo punto obbligato di sosta dello Yatra… Precisamente dove ci saremmo venuti a trovare noi, qualora il più incredibile dei malesseri non ci avesse impedito di partire!… Dopo uno scontro a fuoco durato dodici ore, con le forze speciali indiane, il militante é stato ucciso, portando con sé tredici vittime, tra soldati, pellegrini induisti e portatori Kashmir di religione musulmana.
Cosa pensi dell’attuale società e della concentrazione del potere nelle mani delle grandi multinazionali e della finanza?
Non la penso, è semplice… Che vantaggio potrei averne, oltre che sottrarre tempo prezioso alla ricerca introspettiva?!… Come non la penso riguardo a tutte le altre faccende troppo più grandi di me, le realtà incontrovertibili, impossibili da cambiare, i fenomeni sociologici, tutte le sporche ingiustizie sociali, che mi sbattono continuamente in faccia la mia impotenza di individuo prigioniero della massa. Eppure ne ho combattute, di sacre battaglie!… Caramba, se in passato, nel santo nome di Me Stesso, ne ho sventolati di nobili stendardi!... Per anni, la gloria del Crociato è stata l’esca preferita dal mio ego, per farmi abboccare alle sue lenze… Ma, si sa, l’albero dell’ Esperienza produce frutti che si chiamano errori… Poi, un giorno, il vento del Dio che distrugge le illusioni ha preso a spazzare sempre più gagliardamente il deserto del mio scontento, rendendolo poco a poco un rigoglioso giardino fiorito… Ed allora tutto è svanito, centomila maschere spazzate via, mastro Ego costretto a mostrarsi con il suo vero volto d’infausto demonio!… Questo per dirti quanto si è bischeri certe volte. Riassumendo, ritengo che la società umana sia un po’ come la vita: una gabbia di carne e ossa, dalla quale risulta materialmente impossibile evadere, senza farsi del male… Un luogo di pena, gremito di esseri colpevoli, in cui, come è logico, sono i peggiori carcerieri a detenere il potere.
Cosa pensi dell’attuale Papa Francesco?
Un povero vecchio costretto ad accollarsi suo malgrado l’insostenibile fardello di 17 secoli d’inenarrabili carognate, commesse dalla s.p.a per cui lavora.
Come può essere un sacerdote anche rivoluzionario?
Rivoluzionando la bottega dell’avido usuraio per cui lavora, e che gli passa vitto e alloggio, sarebbe chiedere troppo, vero?!.. Un sacerdote che faccia parte di una organizzazione a scopo di lucro, spirituale e materiale, quali di fatto sono tutte le religioni organizzate, evidentemente non potrebbe esserlo, a meno che non voglia incorrere nel licenziamento… Per un sacerdote di Lord Shiva, invece, il discorso si capovolge, si potrebbe affermare che un Baba sia l’immagine stessa della rivoluzione, a cominciare dall’aspetto… Groviglio di capelli in testa, barba lunga e incolta, scalzo, seminudo, grigio della cenere dei crematori, errante nel mondo, tridente, damaru e gavetta il suo bagaglio… Ogni atto della Sua vita è un accorato inno alla rivolta contro la morale, la falsità, l’ipocrisia… Lui che dell’indegna società delle caste se ne sbatte, che ha nessuna mira, nessun ego da servire, nessun prossimo da salvare, nessun gregge da condurre all’ovile giusto.. Libero come la prima sillaba dopo la parentesi chiusa, il Baba può permettersi il supremo lusso di non mentire, né ad altri né a se stesso, di essere sempre assente, in ogni circostanza, simile a creta modellata dalle mani del Dio... Pur non volendolo e tanto meno desiderandolo, egli insegna cose che non possono essere insegnate altrimenti che con l’esempio, mostrandone la reale possibilità… Non si può insegnare il formidabile valore della rinuncia, senza praticarla, e nemmeno l’immenso potere della volontà o la taumaturgica panacea del silenzio… Ma il Baba, più che maestro, é in realtà uno studente di liceo spinto dal Dio per incomprensibili motivi a tornare scolaro in prima elementare, a buttare alle ortiche tutto l’inutile ciarpame intellettuale accumulato, e ripartire dalle aste. Ogni volta che incrocio un Baba, sono immancabilmente preda dello stesso peregrino desiderio: indirgli intorno un Concistoro!… Lui seminudo, scalzo, trasandato, pupille dilatate, sguardo naufrago, volto color grigio cadaverino, aspetto da clochard… I cardinali tutti intorno, curati, nutriti, eleganti, accessoriati d’ogni ben di Dio… Due ipotesi di presunta conoscenza poste a confronto dalla mia indocile fantasia, due piste opposte e contrarie per appropinquarsi al Mistero di Dio… L’ascesi quale ambita meta da conquistare attraverso la rinuncia ai beni materiali, la macerazione della carne, la distruzione dell’importanza personale, l’abbattimento dell’ego genitale, silenzio, solitudine, digiuno e preghiera, da un lato… L’immagine, la tradizione, l’ordine secolare, la teologia, la gerarchia, il potere, i privilegi, la consuetudine, convitti, conferenze, omelie, dall’altro… Il Santo accattone e il Santo banchiere!… Francesco d’Assisi e il Marcinkus, per chiosare a tempo perso… Goderei come una zita brasileira, ad assistere a un tale evento!… Secondo voi, quale delle due strade ha più probabilità di avvicinare lo spirito alla Luce di Dio?
In generale apprezzo molto gli articoli di questo sito.
Ma nello specifico, in questa lunga disquisizione, ha dimenticato, o evitato, di citare IL CRISTIANESIMO!!!
non il cattolicesimo, con papi e cardinali. Ma il vero cristianesimo della prima chiesa di Sasn Paolo, con pastori, apostoli, profeti, discepoli. Che crede nel Salvatore. L’unica vera via per la salvezza della nostra anima. E nella vita eterna.
Sono appunto una discepola, seguace di Gesù Cristo, il figlio del Dio vivente, cristiana “nata di nuovo”
testimone della reale presenza dello Spirito Santo, della sua potenza, del suo amore.
Il regno è nel mio cuore, la comunione è profonda, così come il cambiamento che apporta e che ci spinge a non chiuderci in noi stessi ma ad essere di testimonianza e incoraggiamento agli altri.
Il Cristianesimo è una Relazione con Dio e non una Religione
La invito ad approfondire
Cordialmente
Anna Maria
Il Cristianesimo non è paragonabile al contesto su cui è incentrata l’intervista.In quanto non ha seguito le Parole di “Cristo”,non si è realizzato attraverso i suoi insegnamenti,e sufficiente il Tradimento di Giuda,le tre negazioni di Pietro,.l’invidia di Pietro verso la Maddalena,che Gesù Amava a tal punto da Baciarla sulla bocca,segno di stima,rispetto,l’azione irruenta nell’orto che sfoderò il pugnale e ferì la guardia ,e Gesù lo rimproverò,risanando la ferita.Come può un Uomo di tale natura violenta,irruenta,essere suo Ministro?.Poteva una persona come Gesù costruire la sua casa su una Pietra instabile?Il Cristianesimo è una invenzione di Paolo di Tarso,che usando il termine Greco” Cristos” che significa l’unto,il prescelto,costruì il suo modello di figlio del Dio vivente Judaico,Eloy,YHWH:Il “partito”che seguiva i dettami che Gesù aveva seminato era denominato “Gesuano”che scomparve alla morte del’ ultimo “fratello”che ne ereditò,in quanto era solo una “setta”interna familiare.Alla domanda :”da chi andremo”,rispose:”andrete da mio fratello Giacomo..Che poi venne ammazzato per ordine di Paolo di tarso,gettato,spinto giù dal Tempio.Alla fine del I secolo d.C ,il movimento di Gesù era già dimenticato.Il Cristianesimo è frutto del pensiero Teologico Paolino,è Paolo di Tarso il Fondatore del Cristianesimo.
Alla domanda ,Gesù rispose che Lui era venuto per il suo Popolo,non per il Mondo intero,dato che ogni Popolo sulla terra aveva già i suoi Dei,Lui fu mandato per la salvezza del popolo Judaico,dei figli di Davide,dato che Gesù stesso per via Materna era di stirpe Davidica.Non era per nessun motivo o ragione intenzione di Gesù creare un credo una fede Universale.Suo compito era riportare il popolo Ebraico/Judaico nell’ovile del suo Dio,ossia,il Dio di Abramo,di Giacobbe.Ma la sua Chiesa già ai suoi tempi era collusa corrotta con il Mondo ragion per cui si scagliò contro e questo li costò la Morte..”è meglio che muoia uno di noi ,più tosto che vedere la fine di noi tutti”fù la risposta del Governatore del Tempio Caifa.
Om Namah Sivaya Shambu
Om Namah Sivaya
Om Namah Sivaya
Grazie per questa bella intervista, possibile sapere chi è il devoto e se è possibile incontrarlo?
Michela
Diciamo che corrisponde esattamente alla vita ascetica che fiorì nelle terre Nord-Africane,che fu sicuramente una rievocazione del pensiero Spirituale Induista ,dato che l’India era molto vicina in termini di via Economica e Commerciale,per cui anche le Idee viaggiavano-L’Egitto,la Siria,e tutto il Bacino furono teatro di gente che abbandonava tutto per ritirarsi nel deserto e vivere una vita in Dio,lasciavano ogni cosa ,attività,famiglia,per intraprendere un percorso Spirituale.Il Monachesimo è figlio di tutto ciò.C’è una sola differenza che se in India ancora è esistente,viva ogni Antica tradizione,alla quale nella piena Liberta ognuno può aderire,in Occidente è scomparsa ogni tradizione che si rifà a stili di vita del genere,tutto è Dogmatizzato sotto l’ausilio della S.M.Chiesa,anche il Monachesimo ora mai è alla pari dei preti Cattolici Romani.I MIstici,gli Eremiti,sono preistoria.