Il tema della sostenibilità è molto sentito. Ma cosa significa davvero?
La sostenibilità è quella condizione per cui si è in grado di assicurare la soddisfazione dei bisogni attuali senza compromettere la possibilità di soddisfare quelli delle generazioni future.
L’applicazione della stessa sostenibilità può riguardare tanti ambiti, tra cui quello agricolo.
L’agricoltura sostenibile è uno degli argomenti più dibattuti nel mondo dell’industria alimentare. Questo anche grazie all’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un programma che, tra i tanti obiettivi che si pone, è stato concepito per affrontare i cambiamenti climatici, eliminare la fame, produrre energia pulita, sconfiggere la povertà e creare una società più equa.
L’agricoltura sostenibile si basa su due principi fondamentali: il primo è il rispetto delle risorse presenti in natura e della biodiversità, il secondo riguarda l’utilizzo di sostanze che non inquinino l’ambiente.
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Il rispetto delle risorse naturali
Ci sono diverse tipologie di risorse naturali. Tra quelle più importanti abbiamo:
- quelle idriche. Si pensi all’acqua dolce prelevata dai fiumi, dai laghi e dalle sorgenti, ma anche dalle falde acquifere. Queste sono fondamentali per la vita dell’uomo e per lo sviluppo delle attività industriali ed economiche;
- quelle minerarie, con cui si fa riferimento a quelle materie prime che vengono estratte per essere poi convertite in beni o servizi; si tratta di risorse limitate, che, considerata la domanda crescente da parte della nostra società, sono oggetto di uno sfruttamento che in alcuni casi non è sostenibile;
- Con risorse biologiche indichiamo tutto ciò che proviene dalla biosfera o dal mondo animale – mari, foreste, suolo agricolo, ma anche tessili, legname ecc;
- Le energetiche, tra cui abbiamo i combustibili fossili – carbone, petrolio, gas naturale – e le forme di energia alternativa, come nucleare, solare, eolica, idroelettrica, geotermica e così via.
La risorsa naturale più preziosa
L’acqua è una risorsa limitata e insostituibile. È fondamentale per la vita e per il benessere umano e va gestita con grande attenzione.
Il ruolo dell’acqua rappresenta un punto cardine nello sviluppo economico e sociale, nonché nell’adozione di modelli di agricoltura sostenibile: da questa dipendono anche i progetti alimentari di tanti Paesi.
Circa il 70% del cosiddetto oro blu viene impiegato per scopi agricoli; diventa necessario quindi gestire in modo consapevole questa risorsa, in modo da ridurre le possibilità che l’acqua venga dispersa. Ognuno di noi può fare qualcosa contro lo spreco: ad esempio puoi scoprire se nel tuo comune ci sono fontanelle pubbliche utilizzando un’ app per bere acqua su Android o iOS e iniziare a bere acqua di qualità riducendo il consumo di plastica
Utilizzare sostanze non inquinanti
La domanda globale di prodotti agroalimentari cresce sempre di più e ciò si traduce in un numero sempre più alto di imprese intensive, che ricorrono a pesticidi, fertilizzanti e erbicidi.
Tutto questo però è in deciso contrasto con quanto previsto dai sistemi agricoli sostenibili, per cui il ricorso a queste tipologie di prodotti – che solitamente contengono componenti come azoto e glifosato, che possono ridurre la produttività di un terreno anche del 25% – non è contemplato, in quanto viene meno la prospettiva di lasciare il terreno e le stesse risorse naturali di cui disponiamo oggi alle generazioni future.
Tipologie di agricoltura sostenibile
L’agricoltura sostenibile ha un impatto sia a livello sociale, che a livello economico.
Il sistema agroalimentare dovrebbe infatti essere in grado di soddisfare la domanda globale – tanto dei Paesi industrializzati quanto di quelli in via di sviluppo – e di garantire un reddito equo agli operatori del settore, con ricadute positive sullo stile di vita dell’intera società.
L’agricoltura sostenibile dovrebbe quindi salvaguardare la biodiversità, ridurre gli sprechi, non forzare il ritmo naturale; dovrebbe inoltre garantire salari adeguati e distribuire valore in modo equo lungo tutta la filiera.
Secondo questi principi esistono almeno 4 modelli ritenuti sostenibili:
- L’agricoltura biologica, che prevede l’esclusivo utilizzo di sostanze naturali come fertilizzanti e una rotazione regolare delle colture;
- In quella biodinamica si tengono in considerazione elementi come l’attivazione della vita nel suolo e le fasi lunari. Per favorire la fertilità del suolo, si somministrano dei preparati naturali in dosi omeopatiche;
- Alla base della permacultura c’è la gestione dei paesaggi antropizzati. Questo passa anche per l’istituzione dei limiti di consumo, riproduzione e distribuzione del surplus;
- Negli ecovillaggi sono presenti dei nuclei abitativi progettati e realizzati per ridurre l’impatto ambientale al minimo. In questo caso si utilizzano delle fonti di energia rinnovabile. Si raggiunge così l’autosufficienza alimentare grazie all’agricoltura biologica o alla permacultura.
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