Cachi: Il caco o diospero (Diospoyros Kaki) appartiene alla famiglia delle Ebenacee e produce dei frutti tondi inizialmente verdi e in seguito di un bel color arancio. I cachi provengono dall’Oriente, in particolare dalla Cina, e presto si diffuse anche in Giappone dove gli fu attribuito l’appellativo di “Loto del Giappone”.
Il frutto dell’albero è il cachi, delle dimensioni di una mela e dal colore arancione dorato. La polpa è semi liquida, gelatinosa e nel momento di massima maturazione ha un sapore dolcissimo.
Il frutto, soprattutto in epoche passate era definito “Mela d’Oriente”, per la somiglianza con la mela e “Cibo degli dei” a causa del suo sapore dolce, delle sue proprietà benefiche e del color oro.
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Quando mangiare i cachi
I cachi si consumano quando sono molto maturi e quando la polpa è morbida e quasi liquida. Se il cachi è ancora sodo, il tannino contenuto nella polpa semi-acerba conferisce a quest’ultima un sapore acre che allappa il palato e la lingua, inoltre, conferisce al frutto proprietà astringenti.
Qualora dopo la raccolta, i cachi fossero ancora acerbi e sodi, un rimedio è metterli in casti di vimini (o cassette di legno) assieme a delle mele, le quali ne favorirebbero la maturazione velocizzando la diminuzione dei tannini e l’aumento degli zuccheri.
La polpa del cachi maturo è molto dolce e di colore tendente al brunastro, pertanto il consumo dovrebbe essere ridotto per persone diabetiche o con problemi di linea. Il consumo, invece, è caldamente raccomandato a coloro che soffrono di stipsi o che hanno necessita di alleviare il fegato affaticato.
Quali benefici hanno i cachi? Proprietà dei cachi
Tra le numerose proprietà di questo frutto, abbiamo quella energetica, quella lassativa e quella epatoprotettiva. Come detto, il cachi è un frutto molto calorico, apporta circa 70 Kcal ogni 100 grammi. Oltre a ciò è fonte d’acqua, vitamine A e C (la vitamina C è presente in quantità maggiore nel frutto non del tutto maturo), potassio, fosforo, calcio, magnesio, di tannini (acerbo), zuccheri, proteine e fibre.
Costituisce uno spuntino ideale durante la giornata, seguito da un bel bicchiere d’acqua. Se ne raccomanda il consumo agli sportivi dato l’apporto di acqua e sali minerali, ai bambini dato l’apporto energetico e agli anziani per l’apporto di nutrienti e per la funzioni diuretica (dovuta al potassio) e regolatrice dell’intestino che favorisce la peristalsi.
In Italia, attualmente, le regioni produttrici di cachi per eccellenza sono la Campania, il Veneto, L’Emilia Romagna e la Sicilia.
I cachi vaniglia o cachi mela, sono una varietà che è possibile mangiare a spicchi, data la consistenza soda della polpa. Il sapore è sempre dolce.
Quanti cachi al giorno mangiare per non correre rischi? La quantità consigliata è di 1-2 frutti al giorno.
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Perchè scegliere i cachi di origine italiana
Dal sito Italianfruit News, si mette in evidenza come i cachi importati dalla Spagna, siano potenzialmente a rischio per il fatto che nel sistema agricolo iberico sono consentiti alcuni fitofarmaci che in Italia sono vietati per queste coltivazioni.
E il vantaggio di poter usare certi tipi di “additivi” consente a questi produttori stranieri di immettere sul mercato il proprio prodotto in anticipo rispetto ai competitor italiani, sfruttando così un evidente vantaggio commerciale.
Il punto di vista degli agricoltori italiani
Lo spiegano i coltivatori italiani con queste parole: “ Come hanno fatto le aziende iberiche a produrre così presto? Semplice: il governo spagnolo – risponde – consente l’uso di prodotti chimici per anticipare o posticipare le raccolte. Prodotti che qui in Italia sono vietati per legge. In questo modo, la Spagna riesce a scaglionare la propria produzione nel corso di tutta la stagione”.
“Qui in Campania possiamo utilizzare il Trebond Up, un insetticida molto debole per il quale sono necessari quasi due trattamenti per ogni settimana – prosegue il fondatore della Giovani Coltivatori – Gli spagnoli possono invece sfruttare un numero elevato di agrofarmaci estremamente potenti, con i quali riescono a fare un trattamento ogni 15 giorni e, quindi, a ridurre notevolmente i costi di produzione. Questo non è giusto”.
“Tanti produttori italiani, come noi, oggi si sentono discriminati. Le regole sui fitofarmaci all’interno dell’Unione europea devono essere uguali per tutti, ma non lo sono. E il nostro Governo, che dovrebbe lavorare per tutelare la nostra agricoltura, è troppo disattento sull’ortofrutta d’importazione. Stiamo subendo – conclude – una situazione davvero paradossale“.
Guarda nei dei semi di cachi – Tradizione Popolare
Come sarà l’inverno? La tradizione orale contadina ci racconta che per prevederlo bisogna aprire i semi dei cachi (anche se non è facile, semplicemente perché le nuove varietà sono senza semi). Una volta che avrete tagliato per il lungo il seme, all’interno troverete una posata: un cucchiaino (inverno pieno di neve), una forchetta (inverno mite) o un coltello (inverno molto freddo). Noi abbiamo trovato un cucchiaino. Voi? Fate questo gioco con i bambini.
Spiegategli che la posata che si vede altro non è che l’embrione contenuto nel seme. L’embrione che poi diventerà una pianta se il seme sarà messo nelle condizioni di germinare. E una volta che germinerà attiverà una serie di enzimi e la fotosintesi clorofilliana. Per passare dal bianco (determinato dal buio in cui l’embrione si trova) al verde. Ai nostri bambini dobbiamo far conoscere sempre e subito il valore dei semi. Dalla pagina di FB BiodiverSO
Come fare una torta di cachi
Ingredienti
- 4 o 5 cachi medi
- 1 cucchiaio di cannella
- 3 cucchiai di stevia
- 3 tazze di farina
- 1 cucchiaio di lievito in polvere
- ½ cucchiaino di sale
- 1 tazza di olio di semi di arachide
- 4 uova grandi
- ¼ di tazza di succo d’arancia
- 1 cucchiaio di estratto di vaniglia
Procedimento
Preriscaldare il forno a 200 gradi e preparate una teglia foderata di carta da forno.
Peliamo i cachi e tagliamoli a fettine, mettiamoli in una ciotola e spolveriamoli con cannella e 2 cucchiai di stevia. Un segreto per ammorbidire la carta da forno e foderare nel migliore dei modi la teglia e di bagnarla con acqua e strizzarla bene. Diventerà più morbida e malleabile.
Mescoliamo in una terrina la farina, la stevia, il lievito, aggiungiamo poi l’olio, le uova, succo d’arancia e vaniglia finchè non otteniamo un composto omogeneo.
Mettiamo un terzo della pastella ottenuta nella teglia, e ricopriamo con un pò di cachi che abbiamo precedentemente spolverizzato con la stevia e la cannella, facciamo uno strato di pastella e uno di cachi fino a concludere con l’ultimo strato di pastella. Cuocere sulla cremagliera centro del forno per 1 ora a 1 ora e 10 minuti. Verificare se torta è fatta con l’inserimento di uno spiedino al centro. Si dovrebbe uscire pulito, anche se può sembrare un po ‘appiccicoso, se è passato attraverso alcuni cachi. Mettiamo nel forno e cuociamo per 50 minuti circa, controlliamo sempre la cottura e verifichiamo con uno stuzzicadenti che l’impasto sia abbastanza asciutto.
Una volta cotta, lasciamola raffreddare per bene. E’ un dolce che diventa più buono dopo una giornata.
Come fare la marmellata di cachi
Ingredienti
- 1 Kg di cachi maturi
- 500 grammi di zucchero (preferibilmente grezzo di canna)
- Aroma limone o aroma vaniglia (facoltativo)
Procedimento
Lavare i frutti e privarli dei semi e delle parti filamentose; cuocere a fuoco lento la polpa dei cachi dopo averla mescolata con lo zucchero. Mescolare con cura e costantemente. Quando la densità raggiunta sarà soddisfacente (in base anche ai propri gusti) spegnere il fuoco e lasciar raffreddare. Versare la marmellata in barattoli di vetro puliti, chiudere ermeticamente con i tappi e girare i barattoli per far formare il sottovuoto. Sterilizzare i barattoli in acqua calda (i barattoli devono essere immersi finché l’acqua non li abbia completamente ricoperti), facendoli bollire per una mezz’ora.
di Barbara Lozzi
Video sulla raccolta
aggiornato il 5/12/2021