E’ una pratica che consiste nel raffreddare esclusivamente il sesso in condizioni precise. È probabile che facesse parte del nostro “imprinting universale” all’inizio del mondo, se si fa riferimento agli animali che lo praticano essenzialmente quando sono malati o feriti
Il bagno derivativo è una pratica molto semplice ed economica, che permette di disintossicare l’organismo, riattivando la circolazione. Raffreddando alcune parti del corpo, infatti, si favorisce l’eliminazione delle sostanze di scarto presenti nel nostro organismo, prevenendo così la comparsa di diversi disturbi.
L’ingrediente base per effettuare questa pratica è l’acqua. Con l’ausilio di una spugna, si rinfresca per almeno dieci minuti la zona inquinale, con leggere frizioni. Un’operazione che non solo sollecita l’espulsione delle tossine, ma favorisce anche l’assorbimento di eventuali minerali e sostanze nutritive disciolte nell’acqua.
Il bagno derivativo originale prevede l’utilizzo della sola acqua.
A questa, però, possono poi essere aggiunte altre sostanze come ad esempio i sali di Epsom.
Durante il bagno derivativo è molto importante che il resto del corpo sia caldo, soprattutto i piedi. È infatti il contrasto tra la temperatura corporea e l’acqua fredda (non ghiacciata, attenzione), che favorisce la riattivazione della circolazione. Questo metodo non ha particolari controindicazioni, le uniche raccomandazioni sono quelle di non effettuarlo in caso di poca energia vitale, se si è eccessivamente sottopeso o sovrappeso e praticarlo lontano dai pasti.
Diversi metodi per poter effettuare i bagni derivativi.
Il primo è quello di adoperare una spugna naturale o un tessuto in fibra naturale da passare con delicatezza più volte sull’inguine. I movimenti vanno diretti dall’alto verso il basso (in direzione dell’ano, per intenderci).
La spugna va fatta passare prima sulla parte sinistra dell’inguine e poi su quella destra, in maniera alternata, seguendo sempre la stessa direzione. L’acqua deve essere fredda, ma se all’inizio avete difficoltà ad abituarvi, potete iniziare con una temperatura più calda, per poi diminuirla progressivamente.
Stessa cosa vale per la durata del trattamento: cominciate con pochi minuti per poi aumentare gradatamente.
L’importante è fare in modo di non avere mai i brividi di freddo e avere sempre i piedi caldi (a tal proposito, potreste tenere i calzini ai piedi mentre effettuate la procedura). Ripetete l’operazione ogni giorno per venti minuti.
Il secondo metodo per effettuare il vostro bagno derivativo è quello di adoperare dei cuscinetti poche de gel, pensati appositamente per raffreddare la zona inguinale. Si tratta di cuscinetti dotati di forma anatomica e costruiti con materiale atossico. Prima di adoperarli, vanno tenuti in freezer in modo tale da raggiungere la giusta temperatura per poter essere applicati sulle parti intime.
Grazie alla frizione e al raffreddamento delle parti intime, la circolazione si riattiva, così come anche il sistema linfatico, contribuendo appunto a eliminare tutte le tossine che compromettono il normale funzionamento del nostro organismo.
In generale, si pensa che i bagni derivativi siano utili in caso insonnia, allergie, cellulite, herpes, emorroidi, mal di testa, stipsi, regolazione del peso.
Se i bagni derivativi vengono effettuati con costanza, i miglioramenti si vedranno dopo poco tempo.