Nel 2021 il 20% delle nuove immatricolazioni di auto in Europa è stata elettrica, con un peso dell’1,5% rispetto all’intero parco auto europeo di circa 326 milioni di veicoli.
Secondo l’analisi di EY sulle infrastrutture di ricarica elettriche in Europa, la quota delle BEV (battery electric vehicle) continuerà a crescere nei prossimi anni, arrivando a 60 milioni di veicoli elettrici entro il 2030 e raggiungendo la soglia di 130 milioni di vetture a zero emissioni entro il
2035.
Per sostenere lo sviluppo della e-mobility in Italia sono stati introdotti i nuovi incentivi auto dell’Ecobonus, con un contributo per l’acquisto di veicoli elettrici, ibridi plug-in e poco inquinanti.
Anche per l’installazione delle colonnine domestiche è possibile usufruire delle agevolazioni pubbliche, un sostegno importante per favorire la diffusione delle ricariche in casa e nei condomini.
Una delle questioni centrali nella diffusione dei veicoli BEV, infatti, è rappresentata dal costo di ricarica dell’auto elettrica, che può essere contenuto adottando alcuni accorgimenti sia che si opti per le colonnine pubbliche che per la wallbox domestica.
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I costi della ricarica dei veicoli elettrici alle colonnine pubbliche
Le colonnine pubbliche per la ricarica dei veicoli BEV possono essere di due tipologie: ricarica lenta in corrente alternata fino a 22 kW, oppure ricarica veloce e ultraveloce in corrente continua da 50 a 350 kW.
Il costo della ricarica alla colonnina dipende dalla tariffazione al kWh, con prezzi più elevati per le ricariche più rapide che superano i 100 kW in quanto consentono di ridurre sensibilmente le tempistiche.
In questo caso, per risparmiare sui costi di ricarica bisogna scegliere bene le colonnine da utilizzare, valutando il rapporto tra la spesa per la ricarica e le prestazioni garantite dalla stazione elettrica.
Bisogna anche verificare soluzioni alternative alla tariffa a consumo, come abbonamenti e tariffe flat, strumenti messi a disposizione da alcuni operatori del settore che consentono di usufruire di costi al kWh più vantaggiosi per tenere sotto controllo i costi di ricarica.
I vantaggi economici della ricarica domestica dei veicoli elettrici
Nonostante le opportunità di cui è possibile avvalersi con le colonnine pubbliche, attualmente per risparmiare sui costi di ricarica delle autovetture a zero emissioni la soluzione migliore è rappresentata dalla ricarica domestica, ossia il caricamento degli accumulatori in casa attraverso
una wallbox residenziale con potenza di 7,4 o 11 kW.
In questi casi, infatti, è possibile ottenere un significativo vantaggio economico installando un impianto fotovoltaico con accumulo, usando l’energia elettrica prodotta dai pannelli e immagazzinata nelle batterie per ricaricare i veicoli elettrici.
In una ricerca condotta dagli scienziati dell’ETH di Zurigo, i ricercatori hanno dimostrato come sia possibile ricaricare l’auto elettrica il 90% delle volte utilizzando solo l’energia elettrica generata dall’impianto fotovoltaico, arrivando a una copertura del 100% delle ricariche dotando l’impianto di un accumulo. Lo studio ha dimostrato come il fotovoltaico e la mobilità elettrica siano due tecnologie sinergiche, destinate a crescere in modo considerevole nei prossimi anni ed essere sempre più integrate.
Un aspetto importante in questo contesto è costituito anche dall’adozione di sistemi smart per il controllo per la ricarica, per esempio inverter di nuova generazione in grado di ottimizzare la ricarica delle BEV e gestirla in modo autonomo in base al rendimento dell’impianto e alla
disponibilità di energia del sistema di accumulo. In questo modo non solo è possibile rendere la ricarica dei veicoli elettrici più efficiente, ma si può coordinare meglio la ricarica con il fabbisogno energetico domestico nelle ore diurne e notturne.