Anche nelle situazioni estremamente delicate, cani e gatti possono dare sollievo e compagnia. Ecco il progetto fiorentino.
Gli ospedali di Firenze aprono le porte a cani e gatti che potranno stare vicini ai padroni, durante la fase terminale della malattia. Nasce nella provincia toscana un protocollo finalizzato alla “gestione dell’accesso e alla permanenza all’interno della struttura di cani e gatti appartenenti al nucleo familiare dell’ospite”.
Vediamo di che cosa si tratta.
Cani e gatti in corsia
Tempo fa, avevamo visto come in Emilia Romagna fosse stata approvata una legge che consentiva agli animali di andare a trovare i propri padroni ricoverati in ospedale. In quell’occasione, abbiamo visto finalmente riconosciuto il ruolo della Pet Therapy all’interno delle strutture sanitarie pubbliche e private. Almeno in una regione italiana!
Oggi si va oltre. L’azienda sanitaria di Firenze, infatti, d’accordo con i volontari della Fondazione italiana di Leniterapia, ha acconsentito che gli animali domestici possano accompagnare la fase terminale delle malattie dei loro padroni.
La leniterapia
La leniterapia è la terapia medica che si propone di lenire o alleviare il dolore nei pazienti colpiti da patologie inguaribili o in fase terminale, secondo i protocolli delle cure palliative. In questo caso, saranno proprio cani e gatti principali protagonisti di questa soluzione.
La vicinanza di un animale domestico, infatti, stimola una maggiore resistenza al dolore, migliora l’umore e aiuta a rendere l’aggravarsi della malattia più sopportabile.
Un modo compassionevole per aiutare quei pazienti che hanno perso la speranza a essere più sereni.
Il protocollo serve innanzitutto a dotare operatori e volontari delle “informazioni su come favorire questa compagnia, in tutta sicurezza per sé e per gli ospiti del centro”. Tutte le precauzioni del caso sono state adottate. C’è la certificazione di familiari e animali domestici, per verificare che cani e gatti siano in salute.
Non solo: viene effettuato anche un controllo sul buon carattere degli animali. In questo modo, la struttura ospedaliera sa che sono idonei a sopportare la permanenza in un luogo di cura. Saranno i familiari i garanti del mantenimento degli animali e i responsabili della loro condotta. Il personale e i volontari della struttura si occuperanno invece di gestire le richieste e le ammissioni di cani e gatti nelle camere, cercando di venire incontro alle esigenze di tutti.
Le strutture
Gli Hospice che hanno aderito all’iniziativa sono tre: San Felice a Ema, San Giovanni di Dio e Oblate. Le tre strutture dispongono complessivamente di 31 posti letto e hanno ospitato lo scorso anno circa 600 persone.
Negli ultimi anni, il ruolo della Pet Therapy è diventato sempre più importante. In America, ad esempio, sono state aperte le porte delle carceri per consentire a cani e gatti di alleviare la solitudine dei loro padroni. E adesso a Firenze gli animali possono “entrare e stare con i loro padroni per rendere meno duro il distacco”.
Foto: Austin Community College