Acque contaminate: Secondo un’inchiesta approfondita condotta da “Le Monde” e dall’unità investigativa di Radio France, avrebbero utilizzato sistemi di depurazione proibiti. Circa il 30% dei marchi sarebbe coinvolto in questa controversia.
L’indagine ha avuto inizio con un incontro interministeriale tenutosi nel febbraio 2023, sotto la guida di Matignon, e coinvolgendo i ministeri dell’Economia e della Salute. La discussione verteva sull’azienda Nestlé e i suoi impianti francesi di imbottigliamento dell’acqua. Il resoconto di questo incontro, ottenuto da “Le Monde” e dall’Unità investigativa di Radio France, menzionava piani di “azione” e “trasformazione” per le fabbriche di imbottigliamento dell’acqua di Nestlé, nonché un “monitoraggio batteriologico e virologico rafforzato della qualità dell’acqua”.
Successivamente, si è scoperto che il gabinetto del Primo Ministro, Elisabeth Borne, ha concesso a Nestlé “la possibilità di autorizzare mediante modifica dei decreti prefettizi la pratica di microfiltrazione inferiore a 0,8 micron”, in risposta alle richieste dell’industria.
Un’indagine più approfondita ha rivelato che Nestlé non era l’unica azienda a utilizzare trattamenti vietati. Dall’analisi dei clienti di un produttore di filtri, è emerso che una parte significativa del settore acquistava filtri non autorizzati. Tra i nomi dei clienti, è stato individuato anche Nestlé Waters, la divisione globale per l’acqua in bottiglia del gruppo Nestlé.
Durante un incontro segreto a Bercy, Nestlé ha ammesso di utilizzare trattamenti non conformi e ha richiesto la possibilità di continuare a utilizzarli, addirittura suggerendo la modifica della normativa a suo favore. Il governo ha accettato di negoziare su questa richiesta.
Questa controversia solleva importanti questioni sul controllo della qualità dell’acqua imbottigliata e sulla trasparenza delle pratiche delle grandi aziende. Resta da vedere quali saranno le conseguenze di queste rivelazioni e se verranno adottate misure per garantire la sicurezza e la legalità nell’industria dell’acqua in bottiglia.
Secondo il magistrato, “Nestlé ha effettivamente utilizzato sistemi di filtrazione illegali e le sue acque minerali naturali hanno perso il loro status di acque minerali naturali. Ciò equivale a un inganno”.
Forse i tribunali dovranno pronunciarsi sulla questione. Perché, secondo le informazioni di Le Monde e dell’Unità investigativa di Radio France, l’ARS Grand Est ha contattato la procura di Epinal nell’ottobre 2022. Frédéric Nahon, pubblico ministero incaricato del caso, ha poi aperto un’indagine preliminare nel novembre dello stesso anno, per “inganno” nel codice della sanità pubblica.