Gli attivisti, rappresentanti del Forum Nazionale e il Coordinamento ligure dei movimenti per l’acqua, che vinsero i referendum contro la privatizzazione il 12 giugno 2011, il 22 febbraio, intorno alle 11:30 si sono dati appuntamento sotto casa di Beppe Grillo, a Genova, per restituirgli una delle 5 stelle del movimento fondato dal comico ligure.
Parliamo della stella che simboleggia la difesa dell’acqua pubblica… una stella realizzata in polistirolo, trasportata da due barellieri su una lettiga, che appare acciaccata, malconcia, sofferente, lasciata alla deriva dalle logiche politiche.
Su cosa vertono le proteste degli attivisti
Ritirata dal figlio di Grillo, la stella è quella che il fondatore del M5S ha sempre dichiarato essere la difesa dell’acqua pubblica.
Ma perché gli è stata restituita? “Perché in quei due anni di partito di maggioranza non è mai riuscito a fare qualcosa di concreto nonostante a livello elettorale avesse decantato di essere con i movimenti dell’acqua. Crediamo che il patto fatto ai cittadini sia stato del tutto disatteso”. Queste le parole di un attivista, mentre un altro aggiunge: “Ci sono sentenza della Corte Costituzionale che affermano chiaramente come l’esito del giugno 2011 abbia sancito che l’acqua deve uscire dal mercato e non si può fare profitto su questo bene fondamentale!”.
Il malcontento è forte: “Eravamo partiti bene, con Fico che dichiara di legare la propria presidenza all’approvazione della legge dell’acqua e il Parlamento che vota l’urgenza della discussione. E’ iniziato il 2020 e ancora si parla più di calendarizzazione delle discussioni, cui si aggiunge l’incapacità di portare avanti il discorso”.
“Siamo qui per dire che l’acqua pubblica non è uno slogan per le campagne elettorali”, affermano gli attivisti, bensì “un impegno di ogni giorno”.
E proseguono: “Oggi abbiamo un sistema idrico che sta andando a rotoli, anche grazie ad un sistema tariffario che è volto a trarre dall’acqua tutto il profitto possibile. Questo sistema non regge più”.
I partecipanti hanno appeso cartelli alla cancellata della villa di Beppe Grillo, dando appuntamento ai prossimi eventi, organizzati per la Giornata Mondiale dell’acqua il 22 marzo.
Il loro è un invito a riflettere
Gli attivisti dicono stop ai tatticismi, alle mezze verità, a continui ritardi e bugie, affinché il Parlamento si assuma le proprie responsabilità e proceda celermente alla discussione della loro proposta di legge nel rispetto della volontà popolare, chiaramente espressa dalla maggioranza assoluta del popolo italiano con i referendum del 2011.
A fine novembre, quando Luigi Di Maio era ancora capo politico del M5S, aveva dichiarato di voler inserire tra le priorità dell’Agenda di Governo 2023 proprio l’acqua pubblica.
Successivamente, tra l’attesa per il voto in Emilia-Romagna e in Calabria e i relativi risultati, il tema acqua pubblica non ha trovato spazio, almeno pubblicamente.
I manifestanti puntualizzano che per “gestione dell’acqua” non si intende solo la gestione del servizio idrico integrato ma un livello di pianificazione ben più ampio che garantisca la tutela della risorsa idrica in tutte le fasi del ciclo e che fondi le sue radici nel concetto di bilancio idrico.
Con quest’ultimo è inteso il confronto tra l’acqua di cui dispongo e quella di cui ho bisogno, al netto di quella necessaria alla sopravvivenza degli ecosistemi naturali, andando a coinvolgere tutti gli usi dell’acqua, non solo quello potabile.
Cadranno ad una ad una tutte le stelle del M5S ? Chissà!
Gli ex del M5Stelle, o comunque chi è degli altri partiti, non hanno capito che il M5S NON ha MAI governato DA SOLO, si è sempre dovuto appoggiare a salvini oppure al pd per poter far accettare qualcuna delle sue leggi. Non hanno capito che se riuscisse a governare l’Italia DA SOLO, sarebbe riuscito anche a far approvare anche la legge sull’acqua. E HO DETTO TUTTO.