Anche le persone che si ritengono educate e rispettose, a volte avranno ceduto a questa tentazione: portarsi a casa dalle spiagge delle vacanze un souvenir naturale ( piccolo o grande ) come un sasso, conchiglie, sabbia, ma anche piante e animali. Poi ci sono invece i delinquenti veri e propri che cercano di trasportare abusivamente una grande quantità di queste risorse naturali per rivenderle e guadagnare denaro illegalmente.
Purtroppo spesso questo atteggiamento è anche accettato e coadiuvato dalle persone locali, che specie nel territorio costiero, sono abituate a considerare il mare come una risorsa infinita dalla quale si può attingere sempre e comunque, non tenendo in considerazione il suo delicato e fragile equilibrio.
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I sequestri di bellezze naturali della Sardegna nell’estate 2019
Alcuni quintali di sabbia, conchiglie e sassi prelevati dalla spiagge sarde come souvenir da gruppi di turisti in partenza dall’Isola, sono stati sequestrati all’aeroporto di Cagliari-Elmas. I controlli risalgono a metà agosto 2019 e sono stati effettuati in più riprese: alla fine il materiale recuperato ha raggiunto il peso considerevole di alcuni quintali.
Fortunatamente, ormai l’allerta è alta in estate e tutto questo materiale grazie alle forze dell’ordine e al personale di controllo verrà riportato e riposizionato sui litorali violati. L’ultimo bottino arriva dalle spiagge di Villasimius, Chia, Costa Rei, Teulada, Piscinas, Is Arutas e Mari Ermi, Muravera, Geremeas e Porto Pino. Autori degli indebiti prelievi, turisti soprattutto stranieri provenienti da Francia, Spagna, Ungheria, Polonia, Germania, Svizzera e Regno Unito, ma tra i responsabili anche diversi italiani.
Perchè i turisti rubano dalle spiagge sarde
La pagina Facebook Sardegna rubata e depredata è stata pioniera assoluta ormai 5 anni fà nel divulgare questo criminale e pericoloso atteggiamento nei confronti dell’ambiente.
Da quasi 20 anni il personale Security dell’aeroporto di Elmas alla fine di ogni stagione estiva provvede in totale autonomia e grazie al prezioso contributo di validi amici come il Corpo delle #guardieambientalidellasardegna
a riportare tutto ciò che viene requisito nei luoghi di origine.
Tutto ciò avviene su base volontaria, nel tempo libero e sostituendosi di fatto agli Enti Regionali preposti a tale compito. Nella assoluta indifferenza della classe politica Regionale.
Alcuni turisti che hanno trascorso le vacanze nella zona di Bosa, torneranno a casa senza gli esemplari di Pinna Nobilis e con una giusta sanzione da 3000 euro che siamo sicuri gli servirà da lezione.
Furti di immagini e scorci da altri luoghi turistici
Dai furti veri a quelli online. Il quotidiano La Nuova Sardegna riporta il caso di questi ultimi giorni. Un’agenzia greca collegata a siti internet e pagine Facebook ha infatti pubblicizzato alcune spiagge di Creta e Corfù ‘rubando’ però le foto di alcuni dei litorali più belli e suggestivi della Sardegna: Mari Ermi, sulle coste del Sinis, Cala Mariolu a Baunei, in Ogliastra, e Cala Coticcio a Caprera. E questo ha scatenato la ‘rivolta’ e la protesta vivace sul web di molti sardi.
Video sulle spiagge della Sardegna rapinata dai turisti
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