Trentino Alto Adige e pesticidi: ecco come la contaminazione dei frutteti e meleti si estende ai parchi giochi dei bambini.
Per la prima volta è stato condotto uno studio che prende in esame la contaminazione legata all’utilizzo dei pesticidi in agricoltura trasmessa alle aree gioco dedicate ai bambini.
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Pesticidi e parchi giochi
Pesticide Action Network Europe è un’organizzazione non governativa con sede a Bruxelles la quale ha esaminato 71 parchi giochi pubblici nelle quattro regioni dell’Alto Adige (Val Venosta, Val d’Adige, Basso Adige, Valle Isarco), cercando di capire se e in che quantità fossero contaminati.
Lo studio prevedeva il prelievo di campioni di erba e l’analisi su di essa di 315 pesticidi utilizzati abitualmente.
I risultati sono alquanto inquietanti, metà delle aree dedicate ai bambini in Tentino Alto Adige risultano inquinati dai pesticidi, ben 12 sostanze diverse presenti, il 92% delle quali inquadrate come interferenti endocrini.
Le concentrazioni maggiori di pesticidi erano presenti in parchi giochi a ridosso di meleti e vigneti e sopratutto in condizioni di pioggia e vento, questo perchè in determinate condizioni meteo si spargono più facilmente nell’ambiente.
Pesticidi e interferenti endocrini
Secondo gli scienziati è preoccupante il fatto che oltre 9 pesticidi su 10 sono interferenti endocrini, ovvero possono alterare lo sviluppo, che per i piccoli è una fase particolarmente sensibile a livello ormonale.
“L’esposizione a tali perturbatori endocrini potrebbe avere effetti dannosi nel lungo termine, tra cui cancro, alterazioni delle funzioni cerebrali, obesità e diabete”, denuncia Peter Clausing, coautore e tossicologo del Pesticide Action Network Germany di Berlino.
“La direttiva UE sull’uso sostenibile dei pesticidi (1107/2009) sarà presto sottoposta a revisione (entro il 2019, ma potrebbe essere rinviata a seconda dell’attuazione dei piani d’azione nazionali da parte degli Stati membri). Chiediamo pertanto che si colga l’occasione di questa revisione per vietare finalmente del tutto i pesticidi (piuttosto che “limitarne seriamente l’uso”) nelle aree pubbliche”, conclude Hertoge.
Nel 2010 il comitato NON-Pesticidi aveva avviato un indagine, delle analisi sulle urine degli abitanti della Val di Non. I risultati hanno destato parecchia preoccupazione per la presenza di un cocktail di pesticidi, non una sola sostanza ma un mix di sostanze.
Le soluzioni per evitare l’uso di pesticidi ci sono, evitando di contaminare acqua e suolo grazie a un sistema agricolo in equilibrio e in grado di rendere le piante più resistenti ai parassiti e alle malattie.
Il triste primato del Trentino Alto Adige
Il Trentino Alto Adige e pesticidi: la prima regione italiana a detenere questo triste primato.
E’ la regione italiana per eccellenza nella coltivazione delle mele, soprattutto nella valle dell’Adige e in Val di Non, si producono circa 1.500.000 tonnellate di mele all’anno, pari al 65% della produzione nazionale.
Trentino Alto Adige e pesticidi
I dati più recenti risalgono al 2016 , in quanto sono stati raccolti e pubblicati poi dall’ ISPRA sull’Annuario dei dati
ambientali – Edizione 2018, che rende disponibili le rilevazioni annuali sull’utilizzo di prodotti fitosanitari nelle diverse regioni italiane.
Nel 2016, per ogni ettaro di superficie trattabile, sono stati distribuiti 62,2 kg di fungicidi, acaricidi ed erbicidi, quasi dieci volte la media nazionale di 6,63 kg per ettaro.
Coltivazioni di mele e vigne
Le coltivazioni del melo e della vite sono quelle che più richiedono questi trattamenti, e questa tipologia di agricoltura è diventata ormai insostenibile per molti aspetti.
I pesticidi inquinano i terreni, l’aria e le acque, avvelenando anche gli organismi utili, senza contare i rischi per la salute delle persone che vivono nelle vicinanze delle aree agricole.
Questo tipo di agricoltura contrasta molto con l’immagine pulita che le province di Trento e Bolzano, attraverso abili e costose operazioni di marketing, creano per aumentare le vendite dei loro prodotti.
Dati della regione sui pesticidi
- 1.500.000 circa le tonnellate di mele prodotte (circa 65% della produzione nazionale)
- 25-30 trattamenti con sostanze chimiche necessari per ottenere un raccolto di mele
- 62,20 kg di principi attivi distribuiti per ettaro
- 4.586.678 i chilogrammi di pesticidi distribuiti in regione nel 2016
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Come potete vedere non solo la carne fa male. E non diciamo fesserie che la verdura bio non esiste perche’ pure quella dell’ orto di casa basta quando piove che si contamina terreno e piante. Com la buona pave di vegani vegetariani ed altri pseudofilosofi dell’alimentazione……