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Non esistono alternative per chi vuole scoprire se è stato contagiato dal virus dell’HIV
L’unico modo è farlo tramite un test HIV che possa individuare la presenza di anticorpi al virus nel sangue.
Il concetto non è semplicissimo e per questa ragione ci soffermeremo su alcuni importanti aspetti che riguardano la sieropositività e la sua diagnosi, visto che è la tempestività di quest’ultima la prima arma che abbiamo per lottare contro il terribile virus.
Cos’è l’HIV e come si comporta nel nostro organismo
L’HIV è il virus dell’immunodeficienza umana, ossia un patogeno che entra nel corpo di una persona e ha il potere di indebolire il nostro sistema immunitario. Proviamo a spiegarlo in maniera molto semplice. Quando il virus dell’HIV riesce a prendere il sopravvento sulle nostre capacità di difesa e non è più possibile tenerlo sotto controllo, si arriva a quella condizione che tutti conosciamo come AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita).
L’AIDS quindi è lo stato in cui un malato di HIV non è riuscito a contrastare sufficientemente il virus e qualsiasi altro batterio, virus o fungo possono attaccare il suo corpo senza opporre nessuna resistenza. Le conseguenza quindi sono immaginabili, visto che anche un semplice raffreddore risulta un ‘pesante’ attacco quando il sistema immunitario non ci difende a sufficienza.
Fortunatamente questo non accade in tempi brevi. Quando il virus dell’HIV entra nell’organismo, quest’ultimo crea degli anticorpi che lottano contro il virus per tenerlo a bada. Non riescono però a ucciderlo, quindi si innesca una battaglia continua che, alla lunga, stanca il sistema immunitario che diventa più vulnerabile poi anche ad altri virus e simili.
L’importanza della diagnosi tempestiva
Pur non riuscendo a uccidere il virus HIV, la ricerca ha comunque fatto passi da gigante rispetto al passato. Oggi infatti sappiamo che è possibile aiutare il nostro sistema immunitario utilizzando apposite terapie anti HIV. Queste supportano l’organismo, che non si esaurisce e può continuare le sue lotte quotidiane contro i normali attacchi virali e batterici che incontra.
La terapia per l’HIV però funziona solo se iniziata il prima possibile. Se infatti il virus ha preso troppa forza e il sistema immunitario è sfiancato, le medicine potrebbero non essere più efficaci.
Ecco perché la diagnosi tempestiva è così importante. Fare un test HIV quando si sono avuti comportamenti a rischio (rapporti sessuali non protetti o scambio di aghi con persone potenzialmente sieropositive) può davvero salvare la vita di una persona.
Le risposte a chi non vuole fare il test HIV
È strano, ma ancora oggi continuano ad esserci molti casi di diagnosi tardiva dell’infezione da HIV e questo purtroppo ha delle conseguenze negative sia per la persona sieropositiva che per chi la circonda.
I motivi per cui le persone non si sottopongono a un test HIV possono essere svariate. Ecco qui sotto una breve lista dei dubbi maggiormente diffusi tra le persone con le nostre relative risposte:
La procedura per richiedere il test può sembrare complessa
In molti credono che solo tramite l’esame del sangue sia possibile diagnosticare la presenza del virus. Hanno quindi il timore di andare dal medico e di dare spiegazioni, di dover aspettare l’esito con ansia, di non avere il coraggio di recarsi a ritirare il risultato… Oggi non è più così, perché esistono dei test HIV da fare a casa che permettono di fare tutto senza dover chiedere niente a nessuno, nella privacy di casa propria e con il risultato praticamente immediato.
Si ha il timore di essere giudicati
Anche se inizialmente un’emozione simile è comprensibile, in realtà è una considerazione pericolosa. Fare un test HIV è una responsabilità che si ha verso se stessi, ma anche verso chi ci circonda. Una diagnosi precoce è il modo corretto per affrontare il prima possibile la malattia. Ignorare la presenza del virus per paura di essere giudicati non lo eliminerà dall’organismo, bensì lo rinforzerà e le conseguenze potrebbero essere letali. Chi ha bisogno di più privacy, può sempre ricorrere ai test casalinghi.
Si temono i costi per sostenere l’esame
In realtà tutto dipende dal test, ma in genere sono gratuiti o hanno un prezzo accessibile. L’analisi del sangue per la ricerca degli anticorpi HIV con richiesta medica è gratuita, anonima e si può effettuare in qualsiasi punto di prelievo ASL o in ospedale. Parlando invece dei test casalinghi e cercando per esempio di alcuni autotest hiv prezzo e caratteristiche, è possibile rendersi conto che, anche i più affidabili, difficilmente superano i 30€.
C’è il timore che il risultato sia sbagliato
Conosciamo tutti storie in cui a causa di diagnosi sbagliate le persone subiscono dei traumi enormi. In questo caso però non esistono falsi positivi nei test HIV. Questo perché nel sangue non viene ricercato l’HIV stesso, ma gli anticorpi che l’organismo crea quando il virus è già nel corpo. Tali anticorpi non esistono senza la presenza dell’HIV.
D’altro canto esistono quelli che si possono definire ‘falsi negativi’. Questo però non perché i test HIV non siano validi. Dal contagio con il virus infatti, il nostro organismo ha bisogno di un certo periodo di tempo per formare sufficienti anticorpi. Se l’esame viene fatto troppo presto, gli anticorpi non possono essere rilevati e il risultato è negativo nonostante il virus sia presente.
Generalmente è infatti consigliato aspettare un mese dall’eventuale contagio prima di eseguire un test HIV e, in caso di negatività, è spesso consigliato di ripeterlo dopo altri due mesi.
Come comportarsi dopo la diagnosi
Quando la diagnosi è stata fatta tempestivamente dopo l’eventuale contagio e il test HIV risulta positivo è normale sperimentare diverse sensazioni. È importante per questo capire prima di tutto che oggi giorno il contagio da virus HIV non è più considerata un’infezione mortale, ma cronica.
Questo significa che con la terapia adeguata la vita di una persona sieropositiva può essere più o meno come quella di chiunque altro. Inizialmente può sembrare che il mondo crolli addosso, ma rivolgendosi alle associazioni che lottano contro l’HIV è possibile avere il giusto sostegno sia degli specialisti che delle persone che sono sieropositive da anni.
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