Gregory Rigano, consigliere della Stanford University School of Medicine, ha affermato che un ricercatore francese di fama mondiale aveva testato una promettente cura per il coronavirus.
Ha twittato: “Uno studio con peer review è stato pubblicato da Didier Raoult MD, PhD. Dopo 6 giorni il 100% dei pazienti trattati con HCQ ( idrossiclorochina ) + azitromicina sono stati curati virologicamente.”
Ecco il tweet di Rigano sul nuovo protocollo francese, con lo studio in peer review e i link a studi scientifici.
UPDATE:
Full peer reviewed study has been released by Didier Raoult MD, PhD https://drive.google.com/file/d/186Bel9RqfsmEx55FDum4xY_IlWSHnGbj/view?usp=sharing ….
After 6 days 100% of patients treated with HCQ + Azithromycin were virologically cured
p-value <.0001https://www.covidtrial.io/ Chloroquine for COVID19Prevention & Treatment of COVID19 using Chloroquinecovidtrial.io17.4K2:47 PM – Mar 18, 2020
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Le dichiarazioni di Rigano
E sono qui per riferire che a partire da questa mattina, verso le 5:00 , uno studio ben controllato e sottoposto a revisione paritaria condotto dal più eminente specialista in malattie infettive del mondo — Didier Raoult, MD, PhD — su nel sud della Francia, in cui ha arruolato 40 pazienti, ancora una volta, uno studio di revisione paritaria ben controllato, che ha mostrato un tasso di guarigione del 100% contro il coronavirus. Lo studio è stato pubblicato questa mattina sul mio account Twitter, @Riganoesq, nonché sul nostro sito Web più recente, @ covidtrial.io. Lo studio è stato recentemente accettato dall’International Journal of Antimicrobial Agents da Elsevier.
Rigano ha continuato: “In effetti, si diceva che fosse matematicamente impossibile essere in grado di curare questo virus, ma la prima azienda che lo ha fatto è stata una piccola azienda di biotecnologia chiamata Pharmacet che è stata acquisita da Gilead Sciences in una cura per l’epatite C. Che cosa siamo qui per annunciare è una seconda cura per il virus.”
Secondo covidtrial.io , ecco il background Didier Raoult e un altro medico coinvolti nello studio:
Didier Raoult ha creato l’Unità Rickettsia presso l’Università di Aix-Marsiglia. Dal 2008, il Dr. Raoult è direttore dell’URMITE (Unità di ricerca sulle malattie emergenti infettive e tropicali), collaborando con il CNRS (Centro nazionale per la ricerca scientifica), IRD (Research for the Development Institute), INSERM (National Institute of Salute e ricerca medica) e Università di Aix Marsiglia.
Il suo laboratorio impiega oltre 200 persone, tra cui circa 100 ricercatori attivi che pubblicano tra 250 e 350 articoli all’anno e hanno prodotto oltre 50 brevetti.
Da alcune indiscrezioni la prima sperimentazione in Italia di questo nuovo protocollo francese si starebbe attuando in Ospedale a Parma.
L’intervista de “Le Iene” a Raoult
Il celebre programma televisivo di Italia1, si è recato a Marsiglia proprio per toccare con mano la veridicità e la validità di questa terapia anti-covid.
Dal lato organizzativo, l’approccio dei francesi si basa su tamponi a tappeto per scovare anche i pazienti con minimi sintomi e trattarli tempestivamente; secondo l’esempio coreano.
Innanzitutto, il virologo Raoult specifica che, secondo l’esempio cinese, ha seguito il protocollo con idrossiclorichina ( antimalarico), perchè è un farmaco ormai ritenuto affidabile e dall’attività antivirale confermata, associata ad un antibiotico chiamato azitromicina.
Anche il Dr. Buttar ne ha parlato nella sua intervista dove non si spiega come mai un farmaco sul mercato da decenni e dalla comprovata sicurezza ed efficacia, venga guardato con sospetto dall’OMS ( riferendosi a Fauci ) perchè non ci sarebbero studi diretti su Covid-19.
Il protocollo spiegato d Raoult
Il 21 marzo, cioè 2 giorni prima che pubblicassimo questo articolo per la prima volta, Didier Raoult affermava:
“Aspettavo dai virologi cinesi i risultati sull’efficacia della clorochina. Sono arrivati adesso; è efficace sul Coronavirus con 500 mg al giorno per dieci giorni. C’è un miglioramento spettacolare ed è raccomandato per tutti i casi di infezione da Coronavirus cinesi”
Sono stato il primo ad utilizzare l’idrossiclorochina per trattare le malattie infettive acute, e dunque ho un’enorme esperienza di questo medicinale rispetto alle infezioni. Quando i cinesi hanno pubblicato i loro test sul Covid, e visto la concentrazione necessaria di questo farmaco per stoppare lo sviluppo del virus in laboratorio, ho notato che è la stessa concentrazione che noi usiamo per curare i malati. era logico usare questo trattamento, visto che si trattava di medicinali dei quali si conoscevano la sicurezza e le dosi poichè erano già utilizzati. Per il momento visto che non ci sono alternative credibili, tra il dare un medicinale che è stato testato da esperti che hanno una massima conoscenza mondiale, o provare una nuova molecola dicendosi. ” forse funziona”… Qui non si tratta di scambiarsi opinioni, è evidente che quando i governo cinese e gli esperti affermano che bisogna trattare il Covid con la Clorochina, non è ragionevole dire: ” dell’esperienza cinese ce ne freghiamo”-
Quindi anche noi non possiamo spiegarci come mai questo protocollo venga osteggiato. E’ assurdo il fatto che anziché essere agevolato, anziché approfondire le potenzialità della sua efficacia, parte della comunità scientifica si schieri contro, nonostante i risultati (innegabili ed evidenti) che ha ottenuto.
Risultati buoni li stanno ottenendo anche alcune equipe mediche – tra cui una italiana – che curano con il plasma dei pazienti guariti. Altra cura che si presta poco al business delle case farmaceutiche.
Le minacce verso Raoult indignano e preoccupano
Malgrado questa cura sta producendo risultati ottimi con tasso di mortalità intorno allo 0,5%, pare che queste non siano “evidenze scientifiche” tali da poter creare un protocollo universale per la cura del Covid.
Il dubbio che questo possa dipendere dal fatto che la clorichina costa pochissimo mi sembra legittimo. Le cure poco costose non piacciono a chi ha nel covid19 una ghiotta possibilità di produrre e brevettare nuovi farmaci certamente ben più costosi.
Non sappiamo se gli atti di intimidazione di cui sarebbe stato oggetto Didier Raoult nelle settimane passate, siano collegate a questo. Sarebbe sicuramente un fatto gravissimo che un luminare che scova terapie efficaci contro un male che ha bloccato tutto il mondo e creato shock economico-sociali devastanti, sia messo sotto scacco per interessi di parte.
Forse perchè terapie “a basso costo” rischiano di vanificare la corsa allo sviluppo di nuovi farmaci, in primis il famoso vaccino libera-tutti ( già messo in dubbio da eminenti virologi come Ilaria Capua e Giulio Tarro ) che stanno facendo numerose case farmaceutiche, che quindi rischierebbero di vedere vanificati i loro investimenti in questa direzione.
Stiamo attenti e VIGILIAMO affinché questi importanti risultati medico-scientifici non siano OSCURATI.
speriamo che sia vero. Non possiamo che sperare non avendo conoscenze scientifiche da confutare.. Nessun virologo esprime un suo parere. positivo o di dubbio sul risultato al momento ottenuto. E’ normale questo atteggiamento?
Il Dott. Giulio Tarro ha parlato positivamente in merito a questo, affermando che a Detroit 3000 pazienti sono curati con queste terapie.
Ottimo articolo ma vorrei far notar che il metodo del Dr RAOULT non può essere definito come protocollo FRANCESE perché appunto in Francia viene particolarmente osteggiato…La comunità scientifica nazionale è ostile a questo professore che è stato ridicolizzato dai media.
Un lettore che vi scrive da Marsiglia