Ricorderemo tutti gli ingenti danni provocati dalla tempesta Vaia che, nella notte tra domenica 28 ottobre e lunedì 29 ottobre di 2 anni fa, ha distrutto 42500 ettari di foreste, abbattendo oltre 9 milioni di metri cubi di legname.
Ci sono ancora i video terrificanti delle sue piogge alluvionali e delle raffiche di scirocco fortissime, stimate oltre i 150 km/h, colpendo soprattutto Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
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Il più alto edificio in legno d’Italia
PEFC Italia, organismo garante della certificazione di gestione sostenibile del patrimonio forestale e dei suoi prodotti, subito dopo il disastro, ha attivato la Filiera Solidale PEFC, proprio per sostenere le zone colpite dalla tempesta tramite il legno proveniente dalle piante abbattute da Vaia, riducendo l’inevitabile caduta del prezzo del legname e aiutando i proprietari che avevano quel grande disastro.
Il legname abbattuto dalla tempesta, in Trentino, esattamente a Rovereto, nell’area ex Marangoni Meccanica, si sta trasformando nell’ edificio in legno più alto d’Italia, costruito interamente col legno degli alberi abbattuti dalla tempesta, grazie ai lavori di aziende certificate PEFC e aderenti alla Filiera Solidale.
L‘edificio, di 9 piani per 29 metri, è destinato al social housing, così come un altro palazzo di 5 piani, realizzato da Ri-Legno Srl, mentre il legname strutturale è stato ingegnerizzato, fornito e installato da X-Lam Dolomiti. Parliamo di pannelli con legno proveniente dal Trentino, da alberi distrutti dalla tempesta nella Magnifica Comunità di Fiemme e Primieno.
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Perché la scelta è ricaduta sul legno
La scelta del legno per la costruzione di questi due palazzi è avvenuta per svariati motivi:
- il legno è un deposito di carbonio, che viene assorbito come CO2, mediante fotosintesi delle piante
- consente un risparmio di emissioni di anidride carbonica, rispetto all’edilizia tradizionale, del 50-70%
- ha un costo energetico di produzione e di smaltimento molto basso in relazione a materie concorrenti (es. calcestruzzo e metalli)
- consente un risparmio medio di CO2 DI 0,7 T. per mc di legno impiegato
- è uno straordinario esempio di edilizia sostenibile
- è un modello esportabile di rigenerazione urbana
- la costruzione dei due palazzi in legno è avvenuta all’interno di un processo di riqualificazione, con conseguente valorizzazione, a seguito della bonifica di uno spazio contaminato da precedenti usi
Ma non è tutto. Le due palazzine, che verranno inaugurate nei prossimi mesi, nei 500 mq per piano, ospiteranno 68 famiglie nell’ambito di un progetto di social housing che offrirà alloggi e servizi abitativi a persone bisognose: anziani, disabili, migranti, ma anche giovani, famiglie monoparentali, studenti, lavoratori precari.
La costruzione prosegue nonostante gli ostacoli
Nonostante il rallentamento dei lavori causato dalla pandemia e dal bostrico, un insetto piccolissimo, ghiotto di legno, che colpisce prevalentemente abeti e pini, oltre ad alberi da frutto come meli e viti, la costruzione dei due palazzi procede e, secondo Dellagiacoma, presidente del PEFC, sarà questo il futuro dell’edilizia, un elemento centrale del Green Deal, cui l’Italia è chiamata a partecipare per contribuire a ridurre le emissioni del 55% e a contenere gli effetti della crisi climatica, come indicato dall’Ue.
FONTI IMMAGINI: www.giornaletrentino.it, www.lifegate.it