Ricco di fibre e di antociani, antiossidanti che gli conferiscono il suo particolare colorito scarlatto, il riso rosso è una fonte eccellente di benessere per tutto l’organismo. In particolare, per l’apparato gastrointestinale.
Occhio però a non confonderlo con la versione fermentata: commercializzato come integratore alimentare, il riso rosso fermentato può provocare importanti effetti collaterali.
Scopriamo di più su questo prezioso cereale orientale e sui suoi benefici.
Riso rosso: che cos’è
Detto anche riso selvaggio o selvatico, il riso rosso è una particolare varietà del cereale, di origine orientale. È nato inizialmente come incrocio naturale con altre varietà di riso. La particolare colorazione è dovuta alla forte presenza di antociani, molecole antiossidanti. Il cuore del chicco risulta però bianco.
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Il sapore è più intenso rispetto alle varietà più conosciute in occidente e ha delle nuance dolciastre.
Sono diversi i sottotipi di riso rosso:
- Integrale biologico
- Della Camargue (originario della Francia Meridionale)
- Riso Rosso Thai, dalla Tailandia
- Riso rosso Java, proveniente dall’Indonesia
Viene coltivato tipicamente su terreni argillosi e ricchi di ferro e si è diffuso anche in Italia, soprattutto nella Pianura Padana e nel vercellese.
Proprietà e valori nutrizionali
Scopriamo ora i valori nutrizionali del riso rosso (con riferimento a 100 grammi di prodotto), che possono cambiare leggermente a seconda delle varietà prima elencate:
- Calorie: 400 kcal
- Grassi: 1,95 grammi
- Acidi grassi saturi: 0,4 grammi
- Carboidrati: 71,9 grammi
- Zuccheri: 1,9 grammi
- Fibre: 6,3 grammi
- Proteine: 8,1 grammi
- Sale: 0
- Fosforo: 365 milligrammi
- Magnesio: 155 milligrammi
Come si evince, questo particolare riso ha un ottimo contenuto di proteine. Al punto da avere un potere nutritivo paragonabile a quello di frutta, verdura, carne e pesce. È perfetto quindi per chi fa sport con regolarità o chi è a dieta e ha bisogno di un alimento con elevato potere saziante.
È inoltre un’importante fonte di Sali minerali, soprattutto magnesio, ma anche manganese, ferro, zinco, potassio (ottimo per le ossa) e sodio.
Grazie al suo contenuto di fibre, è un eccellente alleato per l’apparato digerente: favorisce la digestione ed è efficace contro la stitichezza. Ancora meglio: ha un’importante azione depurativa, che aiuta l’organismo a espellere le tossine attraverso il sudore e le altre deiezioni corporee.
Come abbiamo accennato, poi, è ricco di antociani, antiossidanti che aiutano contro l’invecchiamento, soprattutto della pelle, e ci possono proteggere dai raggi UVA.
Riso rosso: una ricetta gustosa con menta e zucchine
Partiamo innanzitutto da alcuni consigli su come cucinare al meglio il riso rosso. Rispetto ad altre varietà, ha tempi di cottura piuttosto lunghi: la bollitura può arrivare a 45-50 minuti. A seconda del tipo di riso rosso che stiamo preparando è possibile che vi siano tempi diversi: è quindi sempre essenziale consultare la confezione o farsi consigliare dal vostro rivenditore di fiducia. Con la pentola a pressione i tempi possono ridursi fino a 25 minuti.
In entrambi i casi, il riso resta sempre e comunque croccante.
Scopriamo ora insieme una semplice e gustosa ricetta con questo alimento. Vediamo gli ingredienti, innanzitutto (per 4 persone):
- Riso rosso di Camargue: 350 grammi
- Zucchine: 2
- Menta: 2 rametti
- Uvetta: 20 grammi
- Pinoli: 30 grammi
- Cipolla: 1
- Olio evo, pepe, sale: q.b.
La preparazione è molto semplice. Mettete in una tazza dell’acqua tiepida, in cui immergerete l’uvetta per farla rinvenire. Nel frattempo in una pentola a pressione mette il riso e aggiungete acqua fredda salata fino a coprirlo del tutto (circa 80 centilitri). A fiamma moderata il riso rosso dovrebbe cuocere in una ventina di minuti, contando dal momento del fischio.
Mentre cuoce il riso, lavate e tagliate a tocchetti le zucchine. Fatele poi soffriggere in una padella insieme all’olio evo (circa 4 cucchiai), cipolla tritata, pinoli, uvetta, la menta (lasciatene un po’ per la guarnizione finale), sale e pepe.
Ultimo passaggio: dopo aver scolato il riso, mescolatelo con le verdure. Come condimento finale: un filo d’olio a crudo e qualche fogliolina di menta.
Riso rosso fermentato: occhio agli integratori
Il riso rosso non è da confondere con la varietà fermentata. Quest’ultima infatti non è a uso alimentare: il riso in questione viene fatto fermentare con il batterio Monascuspupureus. Dal processo si ottiene un integratore impiegato per abbassare il colesterolo.
Già la medicina tradizionale cinese prevedeva il consumo di riso rosso fermentato per ridurre fastidi gastrointestinali e disturbi circolatori. Basandosi su questa tradizione, il professore Aika Endo ha studiato il processo di fermentazione, scoprendo che la Monacolina K, un metabolita, può inibire l’enzima HMG-CoA-reduttasi. A sua volta, l’enzima è corresponsabile della sintesi del colesterolo. La Monacolina K è stata quindi considerata una sorta di “statina vegetale” e sintetizzata in integratori per mantenere bassi i livelli di colesterolo nel sangue.
Possibili controindicazioni
Mentre il riso rosso selvatico non ha, però, controindicazioni, quello fermentato può provocare diversi problemi. È infatti controindicato a chi ha problemi a fegato e reni ed è soprattutto da evitare in gravidanza e allattamento.
L’Istituto Superiore di Sanità ha infatti esaminato le reazioni avverse che sarebbero correlate agli integratori a base di riso rosso fermentato dal 2002 al 2015. Sono state in tutto 55 le segnalazioni legate a questo tipo di prodotti. Dolori muscolari, disturbi gastrointestinali e danni al fegato sono stati i sintomi più comuni registrati. In 13 casi è stato necessario il ricovero, come spiega Il Fatto Alimentare. Il quale sottolinea come non esistono ancora studi sulla sicurezza di questo tipo di integratori. Il dubbio quindi è che abbiano gli stessi effetti collaterali delle statine.