La febbre, soprattutto nei bambini, è una condizione che mette sempre molta ansia nei genitori. Spesso, però, si tende a trascurare il fatto che è anche un meccanismo di difesa del nostro organismo; una cosa che porta ad abusare di farmaci, anche e soprattutto farmaci pediatrici.
Come spiega a Il Corriere Alberto Tozzi, pediatra dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma: “Se il bambino ha 39°C di febbre ma è tranquillo e gioca senza lamentarsi, non occorre nessuna terapia. Va trattata solo quando rende il piccolo sofferente e irritabile, non lo lascia dormire o mangiare normalmente”.
Da anni, infatti, anche i pediatri cercano di contrastare quella che viene chiamata “febbre-fobia”, l’idea infondata che l’aumento della temperatura possa provocare danni cerebrali o altre conseguenze gravi.
Ma cosa fare quindi quando il bambino ha la febbre?
Ecco alcuni consigli da tenere in considerazione.
La prima cosa da fare è evitare di coprire troppo il bambino o troppo poco, cercando di fare scendere la sua temperatura corporea.
Un’altra cosa essenziale da verificare sempre è la sua corretta idratazione: quando le temperature corporee sono alte, è più semplice che il piccolo tenda a perdere liquidi. Dategli acqua, ma anche spremute di frutta, e tisane adatte alla sua età.
Potete cercare di alleviare le sue sofferenze, praticando delle spugnature rinfrescanti. Non costringete però il bambino a letto. Fatelo giocare, fatelo alzare se si sente: l’importante è che l’ambiente in cui si trova abbia la temperatura adatta.
È bene sapere che non sempre i rimedi della nonna sono consigliabili quando si presenta la febbre nei bambini. Tuttavia, alcune tisane a base di melissa, camomilla o sambuco, possono aiutare a calmare i sintomi e i fastidi dovuti all’innalzamento delle temperature. Naturalmente, prima di somministrarle, confrontatevi con un esperto che vi saprà dire, in base all’età e alle caratteristiche del bambino, le dosi appropriate.
Se il piccolo prende ancora il latte, offritegli frequentemente il seno, in modo da consentirgli di reintegrare liquidi e sostanze nutritive. Attaccarlo al seno, poi, ha un naturale effetto calmante. Se non ha fame, però, cercate di non forzarlo.
Ricordate che la febbre diventa un campanello d’allarme quando raggiunge i 38° nei bambini fino a 3 mesi e i 39° in quelli da 3 a 6 mesi. Dai 7 mesi in su, poi, bisognerà prestare attenzione anche ad altri sintomi e anomalie connesse con l’aumento della temperatura.
Per aiutare i genitori a comprendere quando preoccuparsi e come comportarsi in caso di febbre nei più piccoli, il National Institute for Health and Care Excellence (NICE) ha pubblicato delle linee guida a cui attenersi, un modo per distinguere i casi in cui la febbre deriva da infezioni virali da quelli in cui può essere un campanello dall’allarme di una patologia più grave. Il tutto per evitare che l’utilizzo inappropriato di farmaci possa portare a casi di intossicazioni e sovradosaggi ben più gravi di una semplice febbre.
Se invece volete approfondire l’argomento su come abbassare la febbre negli adulti, potete leggere il nostro articolo https://www.ambientebio.it/rimedi-naturali-per-abbassare-la-febbre/
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