Sin da quando il Covid-19 ha fatto la sua tragica comparsa in Cina, decine di istituti, pubblici e privati, sparsi per il mondo, sono alla disperata ricerca di un vaccino contro il virus.
Andry Rajoelina, presidente del Madagascar da poco più di 1 anno, 2 giorni fa, giorno in cui nel suo Paese è iniziata quella che noi italiani chiameremo fase 2, ha ufficialmente annunciato di avere una cura per il Covid-19.
Si tratterebbe di due rimedi a base di piante officinali locali e artemisia, in grado, a suo parere, di “garantire la prevenzione della malattia e curare i pazienti malati di Covid-19”.
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L’annuncio della cura per il Covid-19
Il presidente del Madagascar, con grande fierezza, davanti ad una platea di alto livello, alla presenza di ministri, ambasciatori e giornalisti, riuniti all’IMRA( Istituto Malgascio di Ricerche Applicate), ha dichiarato: “Abbiamo fatto dei test e 2 persone sono guarite”. Mostrando la bevanda anti-Covid 19, ha detto “Dà risultati in 7 giorni”, prima di ingoiarne un sorso, affermando: “Sarò il primo a berla davanti a voi per mostrarvi che questo prodotto cura e non uccide”.
Ma quali sono i due rimedi anti-Coronavirus di cui il presidente non cita formule e ingredienti per proteggere la proprietà intellettuale, rivelando solo il nome dell’artemisia?
- la tisana TAMBAVY CVO
- il decotto Covid-Organics
entrambi preparati a partire da ritrovati della medicina tradizionale, migliorati.
Ma Rajoelina si è ancor più sbilanciato, dicendo di ricevere già molte richieste di fornitura di questa “cura” da tutto il mondo, in particolare da Canada, Usa e Europa.
Secondo la corrispondente di Rfi di Antananarivo, i due rimedi sono già in vendita in farmacie e supermercati, distribuiti gratuitamente alle persone più vulnerabili e obbligatori per gli studenti delle superiori che sono ritornati sui banchi di scuola.
La comunità scientifica invita alla prudenza
Nonostante l’euforia del presidente non sia passata inosservata, la comunità scientifica invita alla prudenza.
All’interno dello stesso IMRA c’è chi sostiene che sono ancora in corso studi più approfonditi e chi dice che l’attuale emergenza sanitaria mondiale consente di velocizzare la sperimentazione, ma bisogna comunque portare prove tangibili dell’efficacia della terapia contro il Covid-19.
L’Oms, pur ammettendo che alcune piante possono attenuare i sintomi, ha specificato che non esiste alcuna prova sull’efficacia della cura proposta dal Madagascar.
Rajoelina, dal canto suo, ha voluto rimarcare che a produrre gli anti-Covid sono due industrie della capitale e che la materia prima viene fornita dallo Stato per cui l’Oms, che impegna laboratori internazionali, non avrebbe potere in Madagascar.
Non mancano le polemiche
Dopo l’annuncio della miracolosa cura, non sono mancate le polemiche.
In particolare, Fanirisoa Ernaivo, già candidata alle presidenziali e figura di spicco dell’opposizione, che si era già pronunciata contro le misure di contenimento adottate contro il Coronavirus, ha denunciato l’utilizzo della popolazione come cavie, facendo notare che il fatto di avere già una produzione già così elevata di questi 2 rimedi, sottende interessi economici, data anche la mancanza di bandi di gara.
In Madagascar su 117 pazienti affetti da Covid-19, 33 sono guariti. Interessanti le informazioni fornite da Giuseppe La Marca, biologo conservazionista attivo in Madagascar da più di 20 anni, interpellato da Africa ExPress.
Egli ha spiegato di quali erbe si tratterebbe e che a studiare i miracolosi rimedi alla pandemia è, come summenzionato, l’IMRA,fondato dal celeberrimo e defunto Albert Rakoto Ratsimamanga.
La Marca ha precisato che quest’isola dell’Oceano Indiano gode di una grande diversità di flora e fauna rare, un indice di endemismo elevatissimo e che alcune specie di piante, anche se introdotte in passato, si differenziano a causa del particolare microclima malgascio, in chemiotipi differenti, con composizione di principi attivi originali della biogenesi di metaboliti secondari che, spesso, hanno particolarità terapeutiche interessanti.
Le 3 piante indigene oggetto di studio da parte degli scienziati di Antananarivo
La Marca sostiene che gli scienziati di Antananarivo stanno studiando le proprietà di 3 piante indigene:
- ravintsara (Cinnamomun camphora)
- eucalypto (Eucalyptus globuleux)
- artemisia (Artemisia annua)
Si tratta di piante che crescono ovunque nell’isola, utilizzate dalla popolazione locale come rimedi naturali per:
- curare patologie delle vie aeree superiori
- migliorare il sistema immunitario
- prevenire e curare la malaria, endemica nel Paese
Dalle foglie e dal bocciolo della ravintsara e dell’eucalypto si possono estrarre in grandi quantità 2 molecole (1,8-Cineolo e Jensedone) , in grado di inibire e addirittura ostruire la riproduzione di una delle principali proteasi chiamata Mpro, presente nel virus Sars Cov 2.
L’artemisia, invece, è stata già somministrata in Cina durante il picco pandemico sotto forma di compresse e sarebbe efficace grazie ad alcune molecole (luteolina, kaemferolo, quercitina, apigenina) che risultano essere inibitori chimici della proteasi principale di Sars Cov 2.