Siete pronti a spostare le lancette in avanti per entrare nell’ora legale? La Commissione europea voleva mandarla in pensione. Considerando che paesi come la Francia hanno già votato per l’abolizione definitiva.
Questa ora legale 2022 non sarà l’ultima come si paventava in area UE. L’Italia infatti ha stabilito che lascerà in vigore questo sistema, con l’alternanza tra ora legale e solare a marzo e ottobre di ogni anno.
Si è discusso molto in Europa sull’opportunità di toglierla. Da quando il presidente della Commissione UE, Jean-Claude Juncker, aveva dichiarato che presto il sistema del cambio dell’ora andrà in pensione. Cosa l’avrebbe sostituito, però, ancora non è chiaro.
Ora legale 2022: quando cambiare l’ora
Tra pochissimi giorni, nella notte tra sabato 26 e domenica 27 marzo alle ore 2:00, scatterà il momento dell’ora legale quando cioè dovremo spostare in avanti le lancette di un’ora, passando direttamente alle ore 3:00.
Così dormiremo un’ora in meno, e si potrà sfruttare però un’ora in più di luce ogni giorno, grazie anche alle giornate che si allungheranno in maniera considerevole da qui al 21 giugno. L‘ora legale entrerà in vigore domenica 27 marzo e terminerà domenica 31 ottobre 2022.
Questo ovviamente comporta un’ora in meno di sonno, ma anche giornate più lunghe durante il periodo primavera-estate. L’ora legale, infatti, durerà fino ad ottobre 2022. Le lancette dovranno essere spostate nella notte di domenica 27 marzo 2022. Gli italiani dovranno attendere le 2 per spostarle un’ora avanti. Tale orario si usa per non creare danni logistici con l’orario dei trasporti, soprattutto dei treni.
Ora legale: la consultazione pubblica in Europa
Il dibattito ha interessato, come vedremo, soprattutto le nazioni del nord. Quasi 5 milioni di persone hanno partecipato a una consultazione pubblica lanciata dall’Unione Europea sulla possibilità di abolire l’attuale alternanza tra ora legale e solare. La stragrande maggioranza dei cittadini europei che hanno votato (l’84%) si era dichiarata favorevole.
Ecco perché, ha spiegato Juncker, la Commissione Europea ha presentato una proposta di legge “per abolire il cambio d’ora due volte l’anno”. Il presidente non ha quindi specificato se sarà l’ora legale o quella solare ad andare in pensione. Da qui il caos.
«Spetta agli Stati membri – ha specificato Juncker – decidere se restare all’ora solare o all’ora legale. La scelta del fuso orario resta infatti una competenza nazionale».
Ma cosa potrebbe accadere se Paesi così vicini scegliessero orari diversi? C’è chi paventa problemi per gli scambi commerciali, caos nel mondo dei trasporti, abbassamenti della produttività nel mercato europeo.
Lo ha spiegato la stessa Commissione Ue: «Consentire cambiamenti temporali non coordinati tra gli Stati membri sarebbe dannoso per il mercato interno».
Obiezione di cui dovrà tener conto la proposta di legge in via di approvazione. L’iter sarà questo: la Commissione di Bruxelles stilerà una proposta. Questa dovrà poi essere approvata dal Parlamento europeo. Poi dovrà passare per il Consiglio europeo, organo composto dai capi di Stato e di governo degli Stati membri.
Nord vs Sud: uno scontro “geografico”
Ma da dove era nata l’esigenza di rivedere questo sistema in funzione – almeno in Italia – da quasi un secolo?
A proporre una revisione sono state per prime Finlandia e Lituania. Appoggiate poi da Estonia, Svezia, Polonia e da alcuni eurodeputati tedeschi. Secondo loro, l’alternanza tra ora solare e legale è ormai superata. Il risparmio energetico sarebbe minimo e il cambio d’ora avrebbe conseguenze sulla salute delle persone.
La questione è diventata così dibattuta nei Paesi del nord Europa che Angela Merkel si è spinta a dire che per la Germania è “una priorità”. E infatti dei 4,6 milioni di votanti alla consultazione pubblica lanciata dall’Ue, ben 3 milioni sono tedeschi. Solo lo 0,04 per cento dei votanti sono stati italiani (e infatti, prima della chiusura della consultazione, il dibattito nel nostro Paese è stato del tutto assente).
Ma come mai proprio i Paesi del Nord vogliono abolire l’ora legale?
Come sappiamo, avvicinandosi all’Artide, le ore di luce d’estate sono di gran lunga maggiori rispetto a quanto succede nel Mediterraneo. Per fare solo un esempio, a Helsinki, in Finlandia, il 21 giugno il sole sorge prima delle 4 e tramonta alle 22:50. Si tratta di 19 ore di luce: è evidente come non ci sia bisogno dell’ora legale, il cui effetto è proprio quello di aumentare il numero di ore di luce giornaliero.
I vantaggi sarebbero quindi minimi. Mentre c’è chi paventa possibili danni alla salute per il continuo spostamento delle lancette. Il punto allora è: quali sono i vantaggi e gli svantaggi di mantenere intatta l’alternanza tra ora legale e solare? Partiamo dai primi.
Ora legale e risparmio energetico in Italia
Da quando è nata, l’ora legale serve principalmente per ridurre i consumi di energia elettrica. Un’ora di sole in più, soprattutto nelle giornate lavorative, riduce il periodo in cui lasciamo accese le luci in casa e ufficio.
Il risparmio è consistente? Giustifica la scelta del cambio dell’ora? Secondo Terna, società che gestisce la rete elettrica nazionale, sì.
In Italia, data la condizione del nostro Paese, i vantaggi del cambio dell’ora sono notevoli, sia dal punto di vista economico (più luce solare = meno energia elettrica per l’illuminazione) sia dal punto di vista ambientale.
Secondo Terna (gestore dei servizi elettrici), dal 2004 al 2018 la riduzione dei consumi di energia elettrica in Italia dovuta all’estate è stata rispettivamente di 9 miliardi di kWh e 100 milioni di kWh, pari al consumo annuo di energia elettrica nella regione Sardegna. Ciò consente ai cittadini di risparmiare circa 1 miliardo di euro e 545 milioni di euro. Tutto ciò si traduce in una riduzione delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera dovute alla produzione di energia, e quindi in una riduzione della parte dei gas serra dei cambiamenti climatici.
Nel 2017, infatti, grazie all’ora legale, l’Italia ha risparmiato 567 milioni di kilowattora. Si tratta di un valore pari al consumo medio annuo di circa 200mila famiglie. Se consideriamo una media di 19,5 centesimi lorde per kilowattora, il risparmio complessivo è stato pari, sempre nel 2017, a 110 milioni di euro.
Non solo soldi. Il risparmio è anche per l’ambiente. Terna stima che la riduzione dei consumi elettrici abbia ridotto le emissioni di CO2 in atmosfera di circa 320mila tonnellate.
Infatti In Italia, data la posizione del nostro Paese, il vantaggio che ne deriva dal cambio dell’ora è rilevante sia dal punto di vista economico (più luce solare = meno consumi elettrici per l’illuminazione) che ambientale. Il tutto infatti si traduce poi in minor emissioni di CO2 in atmosfera derivanti dalla produzione di energia e quindi un abbattimento, parziale, dei gas ad effetto serra.
Se allarghiamo lo sguardo e prendiamo come riferimento il periodo compreso tra il 2004 e il 2017, le kilowattora risparmiate sarebbero circa 8,5 miliardi. Per una spesa ridotta pari a 1,4 miliardi di euro.
Secondo la Commissione europea, però, gli “effetti sul risparmio energetico sono ormai marginali”. Questo perché le abitudini delle persone sono cambiate nel corso dei decenni. Non sarebbe tanto la luce delle lampadine la responsabile dei consumi elettrici, quanto i condizionatori e gli elettrodomestici, che restano accesi in qualunque momento del giorno.
L’ora legale fa male alla salute?
Ai dati sul risparmio energetico, i detrattori dell’ora legale contrappongono i problemi per la salute derivanti dal periodico cambiamento di orario.
Gli effetti del cosiddetto jet leg – il cambio di fuso orario – sull’organismo sono ormai evidenti. E anche se spostiamo le lancette di appena 60 minuti ci sarebbero delle ripercussioni sulla salute (anche se non così evidenti).
Uno studio statunitense ha per esempio dimostrato che dormire un’ora in meno incrementa il rischio di attacco cardiaco del 25%. Quando invece dormiamo un’ora in più, il rischio cala del 21%.
Collegati al cambio dell’ora, ci sarebbero poi dei problemi di stress, così come insonnia, emicranie, disturbi dell’umore.
Insomma, come abbiamo visto il dibattito sull’ora legale è particolarmente delicato (più di quanto non sembri all’apparenza) anche se per ora l’Italia come la Francia hanno preso la loro posizione. Voi da che parte state? Meglio puntare tutto sul risparmio energetico o tener conto degli effetti sulla salute? Dite la vostra nei commenti!
sono favorevole
Ora solare!!