Il nuovo TTIP?? E come è potuto succedere? Eppure noi stessi, in un recente passato, avevamo lodato l’approccio del Governo Conte in merito agli accordi internazionali come il CETA , che di fatto era un accordo simile al TTIP. Oggi pare che siamo di fronte ad uno scenario totalmente diverso.
Sotto l’amministrazione USA di Trump, L’Europa si è trovata a negoziare “con la pistola alla tempia”, cioè sotto il ricatto dei dazi che oggi rischia concretamente di portare a termine accordo pericoloso per i nostri diritti e l’ambiente.
Gli Stati Uniti, infatti, e le loro imprese multinazionali e le relative corporazioni delle lobbies che hanno le mani sul Congresso, chiedono da sempre regole più adatte che consentano loro di penetrare nel mercato europeo all’insaputa dei consumatori e dei cittadini.
Naturalmente Bruxelles e l’Europa dei “Grandi” ha negato che questo accordo metterà a repentaglio la sicurezza alimentare o la salute umana. Ma C’è da ricordare che sulla Commissione europea pesano gli stessi, trasversali e transnazionali interessi industriali. Ecco al link l’atto con cui si da il via libera questo tipo di accordi.
Ricordiamo che sullo sfondo c’è sempre il vecchio mandato 2013 del TTIP, che era stato accordato alla Commissione Europea, e che, anche se arenatosi sullo scoglio della protesta pubblica, non essendo mai stato revocato, è comunque in vigore e copre tutti i settori, compresa l’agricoltura e i servizi pubblici.
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Il Governo italiano si dimentica degli elettori?
Contraddicendo le dichiarazioni contenute nel Contratto di Governo, l’Italia ha votato favorevolmente alla ripresa delle negoziazioni per il TTIP, il trattato transatlantico di liberalizzazione del commercio con gli Stati Uniti.
Come sottolinea il gruppo Stop TTIP Italia, i rischi per la salute e l’ambiente sono elevatissimi, poiché le garanzie di qualità e sicurezza per cibo, farmaci, prodotti chimici e tante altre categorie saranno messi in secondo piano per ottenere il massimo rendiconto commerciale ed economico.
Il video delle dichiarazioni di un anno fa del Ministro dell’Agricoltura Centinaio del giugno 2018
Ebbene si, erano di questo tono le dichiarazioni della compagine governativa giallo-verde nei suoi portavoce ufficiali: “per quanto concerne Ceta, MESChina, TTIP e trattati di medesimo tenore intendiamo opporci in tutte le sedi, in quanto determinano un eccessivo affievolimento della tutela dei diritti dei cittadini, oltre ad una lesione della concorrenza virtuosa a scapito della sostenibilità del mercato interno”.
E’ una nuova versione del TTIP, anche se a Bruxelles vorrebbero evitare acronimi diventati piuttosto imbarazzanti perchè ormai patrimonio dell’opinione pubblica. Le autorità europee ( e tra queste anche l’Italia ) si impegneranno per raggiungere un accordo con gli Stati Uniti entro il primo novembre 2019, prima della “scadenza” della Commissione Junker.
Nuovo TTIP: cos’è
I documenti ufficiali del nuovo TTIP si compongono di due mandati di trattativa con i quali i tecnici della Commissione possono negoziare e come base per discutere, con la riservatezza che il commercio comporta, di materie che riguardano la nostra vita quotidiana. Ad esempio guardate cosa è successo con il 5G: in Belgio lo bloccano, mentre l’Italia lo sperimenta senza che sindaci e cittadini lo sappiano!
Mandato n.1 nuovo TTIP
Gli Stati membri dell’UE autorizzano la Commissione a trattare con Trump l’azzeramento di dazi e quote “ingiustificati” su tutti i prodotti industriali scambiati tranne quelli agroalimentari.
La Commissione dovrà svolgere, badate bene, su richiesta francese, una valutazione d’impatto dell’eventuale nuovo accordo “il prima possibile”, che dovrà essere “tenuta in considerazione”, ma senza alcun obbligo a farlo.
Per di più, la Francia ha votato contro alla richiesta di mandato perché Macron aveva promesso di non appoggiare alcuna trattativa commerciale con paesi che non avessero sottoscritto l’Accordo di Parigi sul clima. E nel nuovo TTIP non c’è alcuna garanzia che gli scambi di merci verranno adattati alle esigenze dell’ambiente.
Il negoziato include anche le regole d’origine, senza che il rispetto degli standard europei – pur citati – sia in alcun modo vincolante, lasciando così campo libero ad eventuali prodotti di importazione che scimmiottano i pregiati prodotti tipici italiani o europei.
Mandato n.2 nuovo TTIP
Riguarda più da vicino l’aspetto dei dazi e delle barriere doganali per import-export, cioè che costituiscono l’aspetto fondamentale di questi trattati.
Quelli che noi chiamiamo diritti e tutele ( e anche tracciabilità, autenticità, originalità, genuinità ), per USA e Ue (e da ieri anche per l’Italia) rappresentano il 70% degli ostacoli al commercio transatlantico.
Per aggirarli o indebolirli la strategia è semplice: semplificare il riconoscimento dei risultati delle valutazioni di conformità dei prodotti, il che significa – con tutta probabilità – scegliere la via meno rigorosa per produrre e/o distribuire e, di conseguenza, autorizzare le importazioni di prodotti o sostanze.
C’è di più: mentre è del tutto assente perfino la più vaga allusione al principio di precauzione, Bruxelles annuncia di voler studiare come “introdurre requisiti di valutazione della conformità meno onerosi basati sulla valutazione del rischio connesso al prodotto”. Dunque valutazioni che non si basano sulla qualità, sull’impatto ambientale e/o sociale.
Nessun settore è escluso da questo rullo compressore: cibo, ambiente, chimica, farmaci, tutto sarà oggetto di contrattazione riservata tra Junker e Trump grazie all’ok dei paesi membri come il nostro, che sicuramente non ha bisogno di ulteriori merci fuori controllo.
Questi accordi di mutuo riconoscimento di regolamenti già in essere tra USA e Ue – basati cioè sull’accertamento dell’equivalenza dei modi di produzione e della loro certificazione conforme dell’altra Parte – potranno essere riaperti per livellare ulteriormente i potenziali ostacoli.E anche in questo caso nessun settore produttivo è escluso.
Per portare avanti questo dialogo la Commissione si impegna a creare una “struttura istituzionale” che ragionevolmente ricalcherà la pericolosa Cooperazione regolatoria già proposta nel “vecchio” TTIP e in vigore nel CETA. Si tratta di un sistema composto da comitati bilaterali fuori dal controllo del Parlamento europeo, resi opachi dal segreto commerciale.
In quelle stanze, pochi tecnici con il mandato di snellire la burocrazia, passeranno al vaglio anche leggi e regolamenti che “mettono cittadini e consumatori al riparo” da potenziali minacce ambientali o sanitarie.
Se da una parte questo è quanto afferma il gruppo Stop TTIP Italia, dall’altra questa è la difesa dell’europarlamentare M5S Tiziana Beghin in merito a quanto viene affermato.