La pubblicità può essere fortemente ingannevole, questo fenomeno negli ultimi tempi è spesso legato al biologico e al green, in quanto queste tipologie sono maggiormente ricercate dall’utente finale che cerca di essere sempre più attento all’ambiente e alla sua salute.
Molte aziende cavalcando l’onda del green e del biologico propongono nel mercato prodotti che sapientemente mascherati dal nome o da alcune componenti lanciano un messaggio sbagliato al consumatore. Questa pratica si chiama Greenwashing ed indica la tendenza da parte di aziende e qualsiasi tipo di società o organizzazione a pubblicizzare i propri presunti comportamenti ecosostenibili ed attenti all’ambiente per risultare, agli occhi dei consumatori, attenti allo sviluppo sostenibile. E spesso alcuni prodotti giocano con i nomi per apparire più bio di quello che realmente invece possano essere.
Recentemente è emerso il “Bio-Oil”, un olio per il corpo che secondo AltroConsumo di “bio” ha praticamente solo il nome ed è stato segnalato proprio da loro all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Bio Oil è un presentato un olio dermatologico multifunzionale a rapido assorbimento cutaneo, specialista nel trattamento della pelle nei casi in cui vi siano cicatrici, acne, smagliature, invecchiamento della pelle ed altre imperfezioni, costituito da ingredienti naturali (olio di camomilla, lavanda, rosmarino e calendula), vitamine e dal suo innovativo ingrediente,ovvero il PurCellin Oil. Il PurCellin Oil è un olio che contiene anche una ricostruzione di laboratorio delle ghiandole sebacee di uccelli acquatici, come anatre e olio minerale.
Se andiamo a leggere bene l’INCI del prodotto emerge che il primo ingrediente è il Paraffinum Liquidum, ed essendo il primo della lista, secondo la lettura è quello presente in maggior quantità. Questo ingrediente sappiamo benissimo che è un prodotto del petrolio e quindi di naturale non ha assolutamente nulla.
AltroConsumo afferma : “Riteniamo, dunque, scorretta e fuorviante per il consumatore la denominazione “Bio-Oil”: si tratta di una pratica commerciale ingannevole che ha lo scopo di influenzare le scelte d’acquisto inducendo a pensare alla naturalezza – non veritiera – del prodotto. Per questo ci siamo rivolti all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato”.
Attualmente non è presente una legge per i cosmetici biologici, vi è un unico regolamento (CE 1223/2009) che, però, non fa alcun riferimento ai prodotti “naturali” o “eco-bio”.
Rimaniamo in attesa si sapere come si evolverà la segnalazione fatta da AltroConsumo.
Fonte http://www.altroconsumo.it/salute/pelle-sole/news/bio-oil-naturale-solo-nel-nome