L’ipofisi, detta anche ghiandola pituitaria, nonostante le sue piccole dimensioni e il suo peso di poco superiore al mezzo grammo, rappresenta la più importante ghiandola endocrina dell’organismo umano, situata nella scatola cranica, in un’escavazione ossea del corpo dell’osso sfenoide (sella turcica).
Indice dei contenuti
Com’è formata l’ipofisi
L’ipofisi è formata da 2 lobi di origine diversa:
- uno anteriore (adenoipofisi)
- uno posteriore (neuroipofisi)
strettamente uniti, avvolti da una sottile capsula comune, derivata dalla dura madre.
L’adenoipofisi ha la funzione di produrre ormoni:
- ormone della crescita o somatotropina
- prolattina
- ormone adrenocorticotropo
- ormone follicolo-stimolante
- ormone luteinizzante
- ormone tinotropo
- ormone melanotropo
La neuroipofisi, invece, è un serbatoio che riceve 2 ormoni prodotti dall’ipotalamo, riversandoli in circolo a seconda delle necessità. Parliamo di:
- ormone antidiuretico
- ossitocina
Le principali disfunzioni ipofisarie
Le disfunzioni ipofisarie di solito sono causate dallo sviluppo di un tumore benigno (adenoma) che può secernere quantità eccessive di uno o più ormoni ipofisari o comprimere le cellule sane, causando una ridotta produzione di uno o più ormoni ipofisari.
I disturbi causati da una produzione eccessiva di ormoni ipofisari includono:
- acromegalia o gigantismo
- malattia di Cushing
- galattorrea
- disfunzione erettile
- infertilità
Tra i disturbi causati da un’insufficiente produzione di ormoni ipofisari includiamo:
- diabete insipido centrale
- ipopituitarismo
I segnali di un’ipofisi in tilt
Mai perdere di vista i segnali che lasciano supporre un’ipofisi in tilt:
- gravissimi problemi alla vista
- cecità
- stanchezza
- frequenti mal di testa
- crescita veloce nei bambini
- dolori articolari
- modificazioni dell’aspetto legate alla crescita ossea facciale
- produzione anomala di latte dal seno
- aumento dei peli sul corpo
- obesità
- depressione
- diabete
- ipertensione
Le cure
In presenza di un’adenoma, la cui diagnosi avviene tramite esami del sangue, delle urine e risonanza magnetica, viene eseguito l’intervento chirurgico, seguito da radioterapia e dalla somministrazione di farmaci che bloccano l’eccessiva produzione di ormoni (dopaminergici o analoghi della somatostatina).