Oggi 12 maggio ricorre la giornata mondiale dell’infermiere, una ricorrenza ancora più sentita in questa pandemia da Covid-19.
Gli infermieri sono la prima linea difensiva in questa guerra contro un nemico che, ahimè, non possiamo vedere con i nostri occhi; il capitale umano che si prodiga nella cura dei malati.
Come è nata la giornata dell’infermiere?
Già nel 1953 Dorothy Sutherland propose di istituire la giornata mondiale dell’infermiere al presidente Eisenhower, senza ottenere però i risultati sperati.
Solo nel 1965 la proposta diventerà realtà: infatti il Consiglio Internazionale degli Infermieri istituì la ricorrenza per valorizzare il loro lavoro negli ospedali.
Spesso sottovalutati rispetto ai medici, gli infermieri in realtà sono le figure professionali più vicine al paziente.
La data ufficiale, che coincide con la nascita della fondatrice delle scienze infermieristiche moderne Florence Nightingale, fu stabilita solo nel 1974.
Quest’anno, come detto in precedenza, inoltre ricorre una triplice ricorrenza: infatti la giornata mondiale dell’infermiere oggi coincide con l’anno dell’Infermiere proclamato dell’OMS e con i 200 anni dalla nascita di Florence Nightingale.
Chi è Florence Nightingale?
Florence Nightingale nasce il 12 maggio del 1820 a Firenze in una famiglia della borghesia britannica.
Fervente cristiana, il suo desiderio era quello di assistere l’ammalato: la considerava una vera e propria vocazione. Inizialmente incontrò l’opposizione della famiglia, e soprattutto della madre, ma il suo carattere forte ebbe la meglio.
Prestò servizio negli ospedali militari durante la guerra di Crimea e ritornò in patria come una vera e propria eroina, guadagnandosi il soprannome di “signora della lampada“. Infatti con una piccola lampada si avvicinava al capezzale dei malati.
La sua pubblicazione più importante fu sicuramente Notes of Nursing: un libretto di poche pagine pubblicato nel 1860 che è ancora oggi considerato un’introduzione alla professione infermieristica.
“L’infermieristica non è semplicemente tecnica, ma un sapere che coinvolge anima, mente e immaginazione” riferisce una sua famosa frase.
La giornata dell’infermiere ci ricorda questi eroi ancora vulnerabili
“Ci sono quasi 28 milioni di infermieri in tutto il mondo che rappresentano quasi il 60% degli operatori sanitari.
Sono la spina dorsale del sistema sanitario,ma c’è bisogno di altri 6 milioni di infermieri a livello globale. Il mio invito va a governi, responsabili politici, datori di lavoro e autorità di regolamentazione: bisogna coordinare le azioni.
Il sostegno a livelli di personale adeguati, la Salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro devono essere azioni prioritarie e rafforzate.
Inoltre, devono essere sviluppate politiche per proteggere gli infermieri da molestie, violenza e discriminazioni sul posto di lavoro” chiarisce la Chief Nursing Officer dell’OMS Elizabeh Iro.
Super-eroi anche nell’arte
“Grazie per tutto quello che fate. Spero illumini un po’ il posto, sebbene sia solo in bianco e nero“.
È questo il messaggio del famoso street artist Bansky che ha donato l’opera all’ospedale di Southampton. L’opera si intitola “Game Changer” e rappresenta un bambino intento a scegliere come suo super-eroe un’infermiera con il camice della croce rossa piuttosto che batman o spiderman.
Il grazie di tutto il mondo va a tutti gli infermieri che oggi chiamiamo eroi, ma che hanno svolto il loro lavoro anche prima di questa pandemia …. siamo fiduciosi che il loro lavoro e la loro devozione vengano sempre ricompensati, adesso come in futuro.