L’intuizione di una studentessa rende l’energia solare più efficiente del 30%. Storia di Eden Full, la ragazza che voleva salvare il Pianeta.
Un pannello solare che ruota come un girasole, a caccia della luce che gli consentirà di creare elettricità pulita e acqua potabile. Quando era ancora un’adolescente delle superiori, Eden Full è riuscita a risolvere alla radice uno dei problemi principali del fotovoltaico. Con una soluzione talmente semplice che è difficile credere sia stata inventata solo pochi anni fa. Questa è la sua storia.
Un’auto giocattolo “solare”
Eden Full è nata 24 anni fa nella città di Calgary, nell’Alberta, regione canadese. I suoi genitori sono dei rifugiati vietnamiti in fuga dal regime cinese. Sin da piccola è una predestinata: ad appena 9 anni costruisce la sua prima auto giocattolo alimentata a energia solare.
Si tratta semlicemente di un gioco, “ma sembrava una magia“, racconta. Da adolescente comincia a interessarsi più approfonditamente di ingegneria ed energia. Crescendo, comincia a scoprire il terribile impatto che petrolio e gas hanno sul nostro ecosistema.
La vera svolta ‘ambientalista’ arriva però durante un viaggio d’istruzione alle superiori. Meta: l’Artico. “Un’esperienza viscerale, fisica“, racconta Eden. Con quel viaggio, si rende conto per la prima volta del reale impatto del riscaldamento globale sulla natura, soprattutto sugli orsi polari.
“Mi ha motivato a ricercare una soluzione migliore”.
Il pannello solare come un girasole
Una soluzione che appare più semplice di quanto sembri. Quando è ancora alle superiori, inventa per un progetto scientifico un innovativo pannello fotovoltaico. A differenza di quelli tradizionali, che sono statici, quello di Eden è mobile.
Grazie a un sistema di sua invenzione, il tradizionale pannello ruota, “inseguendo” la luce del sole da est a ovest, durante il giorno. Una soluzione che permette un aumento dell’elettricità prodotta tra il 30 e il 40%.
Come funziona? Sfruttando l’acqua e la gravità!
Come si vede nell’immagine, il pannello solare è montato su un sostegno di legno che ne permette la rotazione. Da un lato del pannello è montato un peso. Dall’altro c’è una speciale clessidra ad acqua.
Col passare delle ore, la clessidra si svuota poco a poco. Il peso attaccato all’altro capo del sistema fa ruotare il pannello, permettendone il ri-orientamento costante verso il sole.
In genere i cosiddetti solar tracker – i meccanismi elettronici che permettono di ‘seguire’ il sole – costano fino a 30 volte di più rispetto al sistema ideato da Eden. Sono inoltre poco efficienti.
SunSaluter: la missione di Eden per salvare il Pianeta
Chiaramente l’acqua che gocciola via dalla speciale clessidra non viene sprecata. Anzi: si tratta di un sistema che consente di depurla, rendendola potabile. Raccoglie inoltre, l’acqua piovana.
Il sistema riesce a produrre 4 litri d’acqua pulita ogni giorno.
Dopo aver sviluppato la sua idea, Eden la lascia ‘in pausa’ per un po’ e si iscrive alla Princeton University. Ma all’età di 19 anni decide che non è quella la strada che vuole seguire. Il suo progetto è troppo importante e ha una missione fissa in testa: salvare il Pianeta e le popolazioni più povere dalla catastrofe.
Molla l’università e si dedica anima e corpo al progetto. Riceve un primo finanziamento per lo sviluppo dell’idea dal Thiel Fellowship, fondo di ricerca privato creato da Peter Thiel, co-fondatore di PayPal.
Da qui parte tutto. Fonda un’organizzazione no-profit, la SunSaluter, per portare la sua idea nelle comunità rurali e più povere del Pianeta. Oggi il suo sistema è utilizzato in 15 Paesi del mondo. Ma Eden non intende fermarsi:
“Voglio realizzare cose belle per rendere migliore la vita delle persone. E voglio divertirmi mentre lo faccio. Una persona triste e sola non desidera salvare il mondo! Io sono felice. E il fatto di sentirmi felice mi aiuta a creare felicità per le altre persone”.
Info: www.sunsaluter.com/
Foto in evidenza: SunSaluter Facebook Page
Anzichè inclinare il piano di ricezione raggi solari è possibile farlo ruotare tramite ingranaggi agganciati ad un peso. In questo modo i raggi del sole raggiungono perpendicolarmente il piano del pannello fotovoltaico.
Inoltre è possibile tramite specchi fare in modo che i raggi del sole raggiungano contemporraneamente sia i pannelli esposti ad est che i pannelli esposti ad ovest; i pannelli esposti a sud e i pannelli esposti a nord. L’area di irraggiamento risulta in questo modo doppia rispetto a quella iniziale.