Gli animali “non hanno emozioni o sentimenti”. Men che meno possono “provare dolore”. È questa la conclusione del Parlamento Britannico, con sede a Westminster, durante un dibattito sulla Brexit. I membri della camera hanno deciso, in sostanza, di escludere la normativa europea sui diritti degli animali dalle leggi che continueranno a restare in vigore anche dopo l’uscita dalla comunità europea.
Ecco cosa succederà, secondo gli animalisti.
Indice dei contenuti
Con la Brexit stop ai diritti degli animali
Qualche mese fa, l’attuale premier britannica Theresa May, membro dei Tory, aveva dichiarato di essere favorevole a una nuova liberalizzazione della caccia alla volpe. In Gran Bretagna, sono stati posti dei limiti su questa pratica brutale nel 2004, sotto il governo Blair. “Sono sempre stata a favore”, dichiarava la May a maggio. La proposta era stata poi accantonata, anche perché un sondaggio ribadiva la contrarietà dei cittadini. Una contrarietà espressa dall’84% degli intervistati.
Ma a quanto pare il governo conservatore non si arrende. E nei giorni scorsi ha posto una nuova, grave minaccia ai diritti degli animali tutti. Non solo delle volpi.
La votazione è arrivata nell’ambito dello European Union (Withdrawal) Bill, il disegno di legge cioè che stabilisce quali norme europee resteranno in vigore dopo il ritiro (withdrawal) dalla UE. Una norma che diventerà effettiva a partire dal marzo 2019, mese in cui è stata fissata l’uscita definitiva della Gran Bretagna dalla Comunità Europea.
E a quanto pare, in un Regno Unito isolato, non ci sarà posto per i diritti degli animali.
I parlamentari hanno infatti votato per dire no al principio europeo per cui gli animali sono esseri senzienti. Capaci quindi di emozioni e dolore, e per questo dotati di alcuni diritti.
Si tratta di un segnale chiaro, secondo gli animalisti, delle intenzioni del governo May sul tema. Anche perché, spiega il giornale The Independent, l’80% delle norme sul benessere animale in vigore in Uk provengono proprio dalla legislazione europea. La testata specifica che gli animali domestici saranno ancora protetti dall’Animal Welfare Act, approvato nel 2006. Ma cosa accadrà agli animali selvatici, come le volpi, a quelli usati come cavie da laboratorio, a tutti quelli in cattività per le più svariate “ragioni”? Non vi sarà più alcuna protezione.
La protesta degli animalisti: “Uk imiti la Ue sui diritti degli animali”
L’Independent spiega il punto con un esempio concreto. Come abbiamo visto, poco più di un anno fa la Corte di Giustizia europea diceva stop ai test sugli animali per i prodotti cosmetici. Già dal 2013, in realtà, una norma Ue metteva al bando la commercializzazione dei cosmetici i cui ingredienti venivano sperimentati su cavie vive. Tutto questo potrebbe essere reso vano in Uk dalla votazione di Westminster, una volta attivata la Brexit.
«Il rischio è di un futuro sinistro per gli animali: la caccia sarà reintrodotta, i laboratori saranno liberi di fare test sugli animali con tutta la crudeltà di cui sono capaci (senza nemmeno il ricorso ad antidolorifici) e gli allevamenti saranno sempre meno regolati», conclude il quotidiano.
Sul voto è intervenuta anche la Rspca (Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals), la principale associazione britannica per il benessere degli animali e la prevenzione della crudeltà. L’ente ha espresso la propria forte contrarietà sul voto:
«Sappiamo – dichiarano gli attivisti – che nella UE il riconoscimento degli animali come esseri senzienti è stato fondamentale per migliorarne il benessere. Se il Regno Unito vuole raggiungere il miglior livello possibile di benessere animale, dovrebbe approvare la stessa norma».
Sarebbe meglio che io non lasciassi alcun commento, perché a una notizia del genere, non ci sono parole….
Che disgusto, che schifezza, che inciviltà, che ignoranza, che cattiveria, che vergogna ….no, rettifico…. perché chi non ha un’anima non può provare sentimenti, emozioni, ma dolore sì….e la legge del karma è ancora in vigore!