La Candida albicans è un fungo che fa parte della normale flora batterica del nostro corpo. In condizioni di equilibrio, convive pacificamente con l’organismo umano senza creare particolari problemi, ma in alcuni casi può diventare “attivo” e provocarci una micosi, ovvero un’infezione fungina.
Si stima che la candida sia un fungo patogeno infesti circa l’80% delle persone. Tuttavia, il fatto che questo fungo soggiorni nell’organismo di così tante persone e sia dunque piuttosto comune, non significa che questa infezione sia da prendere sottogamba.
La candida albicans, infatti, ricordano i microbiologi della Kansas State University, s’insedia principalmente nel cavo orale, la zona urogenitale e la zona intestinale come se fosse parte della normale flora batterica.
Il problema è che il fungo può invadere l’organismo e causare serie infezioni orali, intestinali e genitali.
Questa micosi è la responsabile di circa il 30% dei decessi tra le persone che ne sono oggetto ed è una preoccupazione tra i malati di cancro (in particolare tra i pazienti con tumore del cavo orale e del collo).
Allo stesso modo sono a rischio i pazienti con l’HIV, i pazienti oggetto di trapianto di organi e tutte le persone con un sistema immunitario compromesso.
Ora, il dottor Govindsamy Vediyappan e colleghi della KSU hanno trovato in una pianta la possibile arma contro questo fungo patogeno, a tutt’oggi difficile da trattare e debellare.
L’arma si chiama Gymnema slyvestre Schult, una pianta rampicante di dimensioni piuttosto rilevanti che cresce nelle zone tropicali di India, Cina, Australia e Africa. Con questa, i ricercatori hanno condotto una serie di esperimenti per valutare l’impatto della pianta sulla candida albicans.
I risultati dei test hanno mostrato che la Gymnema slyvestre è efficace in due fondamentali modi: riesce a bloccare la virulenza del fungo, permettendo di trattarlo e debellarlo; non è risultata tossica durante l’uso. Oltre a ciò, si è scoperto che la pianta regola i livelli di glucosio nel sangue.
«Abbiamo dimostrato in vitro che questo composto è sicuro da usare perché non danneggia le cellule del nostro corpo, ma blocca la virulenza di questo fungo – spiega il prof. Vediyappan – Assumendo il farmaco si potrebbero potenzialmente aiutare i pazienti a controllare la crescita invasiva del fungo e anche contribuire a riportare in basso i loro livelli di zuccheri nel sangue».
Gli erboristi indiani utilizzano le foglie di Gymnema Sylvestre per il trattamento del diabete da più di 2.000 anni.
Denominata dagli autoctoni con la parola indù “gumar”, che vuol dire “distruttore di zuccheri”, viene usata anche per curare i morsi di serpente, il raffreddore, i disturbi intestinali e le malattie del fegato. Inoltre ha anche la capacità di ridurre la circolazione lipidica nel flusso sanguigno e ha anche un’ importante potere antivirale e antiallergico.
Gli estratti di questa pianta sono ampiamente usati anche tra le popolazioni australiane, giapponesi e vietnamite. Gli ultimi studi hanno evidenziato che i maggiori benefici dalla Gymnema Sylvestre si possono ricavare tramite l’assunzione del prodotto in forma di tisana o capsula. Entrambi sono ugualmente efficaci.
Lo studio, pubblicato su Plos One, potrebbe preannunciare una possibile applicazione terapeutica per la candida albicans, attraverso l’adozione di farmaci specifici sviluppati a partire dal composto ottenuto da questa pianta nella cura della candida. Noi restiamo sempre a favore dei rimedi naturali.
Ancora una piante straniera…E’ proprio una moda. La candida si cura benissimo anche con piante italiane e con il propoli fatto bene.
Sono d’accordo… km. Zero è meglio !!