L’interesse delle comunità scientifica per il potenziale terapeutico del CBD, il cannabidiolo, un principio attivo contenuto nella cannabis light, è sempre maggiore, soprattutto dopo il decreto del Ministero della Salute che, a partire dal 30 ottobre, renderà l’olio di CBD fuorilegge in Italia.
Il decreto del Ministro della Salute Roberto Speranza
Dalla fine di ottobre, l’olio di CBD diventerà una sostanza stupefacente in Italia. A stabilirlo un decreto del Ministero della Salute che ha inserito nella tabella dei “medicinali a base di sostanze attive stupefacenti“ le “composizioni per somministrazione ad uso orale di cannabidiolo ottenuto da estratti di cannabis”.
Parliamo di una svolta paradossale cui è è amaramente aggiunte la delibera anti-cannabis dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dopo la quale le tabaccherie hanno smesso di fare ordini alla Cannabidiol.
Il provvedimento, diretto dall’ex assessore al Bilancio della sindaca Virginia Raggi, Marcello Minenna, ha chiesto ai rappresentanti degli esercizi di vicinato, delle farmacie e delle parafarmacie che vendono o hanno intenzione di vendere al pubblico dei prodotti da inalazione senza combustione, costituiti da sostanze liquide, con o senza nicotina, di autocertificare l’impegno a non commercializzare o detenere foglie, infiorescenze, oli, resine o altri prodotti contenenti sostanze derivate dalla Canapa sativa.
Senza l’autocertificazione dell’impegno a non vendere prodotti illegali non si potrà più ottenere il rilascio delle necessarie autorizzazioni e di eventuali rinnovi.
La reazione di Cannabidiol distribution
Luca Fiorentino, amministratore di Cannabidiol, ovviamente, si sta battendo aspramente contro il provvedimento, tutelando i suoi dipendenti e chi, indirettamente, lavora per lui.
Fiorentino punta a salvare un intero indotto che conta miglia di operatori… un settore con un fatturato annuo di 150 milioni.
Parliamo di un mercato che non ha conosciuto rallentamenti nemmeno con il lockdown, anzi, nei mesi di chiusura forzata, gli ordini online sono quasi triplicati.
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Il botta e risposta tra l’azienda Cannabidiol e l’Agenzia delle dogane
L’azienda Cannabidiol, dal 15 ottobre, ha sospeso la commercializzazione dell’olio a base di CBD, accusando l’Agenzia delle dogane di aver emanato una determinazione in violazione della legge 242/2016 che, in una norma, prevede espressamente di poter ottenere e lavorare dalla canapa, ad esempio, le fibre, dalle quali si ricavano i tessuti.
La determinazione, secondo la Cannabidiol, sarebbe illegittima, in quanto lesiva dei principi fondamentali di libertà di impresa e di libera circolazione delle merci.
L’Agenzia delle dogane e dei Monopoli, in controrisposta, ha ripreso la sentenza n: 30475 del 10 luglio 2019, a Sezioni Unite, che ha ribadito che la commercializzazione al pubblico dei derivati della coltivazione della Cannabis sativa L. come foglie, inflorescenze, olio e resine sono condotte illegali, secondo il DPR N_ 309/90, anche con un Thc inferiore ai valori indicati dalla legge 242/2016.
L’Agenzia ha aggiunto che la determinazione non cambia nulla rispetto al commercio di aromi, alimenti, cosmetici o deodoranti, nel momento in cui essi rispettino i parametri stabiliti dal Ministero della Salute, ovvero rientrino nelle categorie di prodotti commerciabili elencati nella legge 242/2016, nè vieta la vendita di derivati che siano privi di ogni efficacia drogante o psicotropa.
Le diverse proprietà terapeutiche attribuite al CBD
Sono davvero numerose le proprietà terapeutiche attribuite al CBD:
- analgesiche
- antinfiammatorie
- ansiolitiche, specie nel Disturbo post-traumatico da stress e nel Disturbo ossessivo-compulsivo
- antipsicotiche, nei casi di schizofrenia e disturbo bipolare
- neuro-protettive, riducendo lo stress ossidativo che può colpire le cellule cerebrali
- antiemetiche
- energetiche
- antiossidanti
- anticonvulsivanti (es. nell’epilessia infantile, come nella Sindrome di Dravet)
Dove il CBD è legale in Europa
Ci si chiede dove il CBD sia legale in Europa. Bene, Germania e Regno Unito guidano il mercato europeo, seguiti da Svizzera, Austria, Spagna, Grecia, sino a Polonia, Bulgaria, Paesi Bassi e Lussemburgo, in cui la domanda dei consumatori è in forte aumento e si prende visione delle opportunità commerciali offerte da un mercato sempre più florido.
L’emergenza dovuta al Covid-19 ha fatto passare in sordina il provvedimento del Ministro della Salute Speranza sul CBD che merita, invece, le dovute attenzioni per la complessità del problema legato all’improvvisa illegalità dell’olio di cannabidiolo e al numero degli interessi in gioco.
FONTI IMMAGINI: www.crystalweed.it