Il riscaldamento globale minaccia le meraviglie della natura: sono 62 i siti UNESCO a rischio. Ecco cosa possiamo fare per impedire il disastro
Il riscaldamento globale sta mettendo seriamente a rischio le meraviglie della natura. Specie aliene che arrivano in regioni prima più fredde. Turismo di massa, sempre più insostenibile. Cementificazione selvaggia. Sono queste le minacce più gravi ai siti patrimonio naturale dell’umanità dell’Unesco.
La certificazione del disastro arriva da un report della IUCN, Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (International Union for Conservation of Nature) che ieri ha presentato un report sull’argomento durante la COP23, la Conferenza ONU sui cambiamenti climatici, che si tiene in questi giorni a Bonn, in Germania.
Durante il summit, le nazioni che hanno aderito agli accordi di Parigi sul clima provano a metterne in pratica, concretamente, i principi espressi nel documento. Con la fatale assenza dell’amministrazione americana, guidata da Donald J. Trump.
Nel frattempo, gli effetti del climate change si fanno sentire. E continuano a produrre distruzione nel nostro immenso patrimonio naturalistico.
Le meraviglie della natura in pericolo
Sono 62, secondo IUCN, le meraviglie della natura danneggiate o messe a rischio dal global warming. Un numero quasi raddoppiato nel corso degli ultimi 3 anni.
Particolarmente colpite sono state le barriere coralline: dalle Seychelles al Belize, l’aumento delle temperature degli oceani le mette a rischio. Il riscaldamento globale sta facendo inoltre ridurre rapidamente i ghiacciai: dal Kilimangiaro, in Tanzania, alle Montagne Rocciose, passando dalle Alpi Svizzere, dove il ghiacciaio Jungfrau-Aletsch è a rischio. E anche il permafrost risente dell’innalzamento delle temperature: a 4.500 metri di altezza, sull’altopiano del Tibet, il sito di Qinghai Hoh Xil si sta sciogliendo.
Anche le regioni paludose, come le Everglades in Florida, sono in pericolo: l’innalzamento del livello degli oceani, fa infatti giungere qui acqua calda e salata, non adatta all’ecosistema. E l’innalzamento dei mari ha già sommerso due isole sul delta del Gange. Almeno altre 12 potrebbero presto fare la stessa fine.
I cambiamenti climatici portano da un lato a tempeste sempre più devastanti – e ce ne accorgiamo anche in Italia – ma allo stesso tempo a un aumento della siccità. E quindi degli incendi: abbiamo ancora in testa le immagini del fuoco che devastano il Vesuvio a Napoli e la Val di Susa in Piemonte. Incendi che hanno già danneggiato il panorama floreale di Fynbos, in Sud Africa, e le riserve di farfalle Monarca in Messico. A rischio anche le grotte carsiche in Ungheria e in Slovacchia.
Lo Stato più colpito? L’Australia: sono 10 qui i siti UNESCO considerati a rischio elevato o molto elevato a causa del climate change.
Il Climate change che risulta essere il primo fattore di pericolo a minacciare le 241 meraviglie della natura censite dall’organismo dell’ONU. A seguire, troviamo l’invasione di specie aliene, il turismo di massa, il bracconaggio e l’edilizia.
Come ostacolare la distruzione: l’esempio della Costa d’Avorio
«La protezione dei siti patrimonio dell’umanità sono una responsabilità degli stessi governi che hanno firmato gli accordi di Parigi», spiega Inger Andersen, direttore generale di IUCN. «Il nostro report serve a mandare loro un messaggio chiaro: il climate change agisce velocemente e non risparmia i più bei tesori del nostro pianeta. Con questo messaggio vogliamo sottolineare il bisogno di azioni e impegni urgenti e ambiziosi a livello nazionale, per implementare gli accordi di Parigi».
Un esempio di intervento che ha aiutato a preservare una meraviglia naturalistica è citato all’interno dello stesso report IUCN. Qui si parla infatti del parco nazionale del Comoé, in Costa d’Avorio, come di un esempio di successo. Al termine dei conflitti nella regione, le popolazioni di elefanti e scimpanzé si sono infatti riprese dopo un periodo di forte crisi. Un risultato ottenuto grazie a un miglioramento della gestione del parco, ma anche al supporto internazionale.
Le meraviglie della natura in Italia
Qual è la situazione in Italia? I siti patrimonio naturale dell’umanità nel nostro Paese sono 3, più un quarto in ‘condivisione’ con la Svizzera. Parliamo delle Isole Eolie e dell’Etna, in Sicilia, delle Dolomiti e del Monte San Giorgio, al confine col Canton Ticino.
Secondo il report IUCN, tutti e 4 i siti sono in buono stato, ma due di essi presentano alcune ‘preoccupazioni’. È il caso delle Eolie, dove il turismo di massa sta compromettendo la biodiversità, e delle Dolomiti, dove per la stessa ragione alcune aree sono particolarmente minacciate, anche se costantemente monitorate.
Meraviglie della natura e global warming: cosa possiamo fare noi?
Fin qui le cattive notizie. La buona è che anche noi possiamo fare qualcosa, nel nostro piccolo, per ridurre l’impatto sull’ambiente e preservare le tante meraviglie della natura del nostro Pianeta. Vediamo alcune azioni concrete.
- Sostituiamo le lampadine, scegliendo prodotti con un’efficienza energetica migliore: questo vale anche per gli elettrodomestici (basta guardare le confezioni!).
- Miglioriamo l’isolamento di casa con interventi ad hoc, riducendo la necessità di riscaldamento in inverno e del ricorso all’aria condizionata d’estate.
- Strettamente collegato al punto precedente: le temperature estreme sono sì più diffuse, ma non così tanto da dover giustificare il ricorso a stufe o condizionatori tutto l’anno. Specie in Italia, dove il clima è tutto sommato temperato, se non siamo una categoria a rischio, proviamo a farne a meno.
- Le 3R: reduce, reuse, recycle. Riduciamo (la quantità di rifiuti), riutilizziamo quando è possibile e ricicliamo. È importante applicare gli stessi concetti anche all’acqua.
- Scegliamo fornitori di energia che utilizzano fonti rinnovabili e, quando possibile, acquistiamo noi stessi impianti come i pannelli fotovoltaici.
- Anche in ufficio è importante usare una mentalità green: spegniamo sempre i computer, riduciamo gli spostamenti in auto e ricicliamo.
- Se non possiamo fare a meno dell’auto, scegliamo veicoli a basse emissioni, riduciamo brusche accelerazioni e spegniamo il mezzo quando siamo fermi per più di 30 secondi.
- Occhio a ciò che mangiamo: non sprechiamo il cibo, scegliamo alimenti a chilometro zero e bio.
- Riduciamo l’utilizzo di elettrodomestici come l’asciugatrice: meglio stenderli i panni, anche perché in questo modo si rovinano meno e durano più a lungo.
- Calcoliamo la nostra impronta ambientale grazie allo strumento del WWF: http://www.improntawwf.it/main.php
- Informiamoci sempre sui temi relativi all’ambiente e informiamo anche amici, parenti, colleghi, conoscenti: la terra è la nostra casa comune, tutti dovremmo imparare a difenderla.
Approfondisci: 15 piccole azioni quotidiane che possono salvare il pianeta
RISCALDAMENTO GLOBALE??????????
Prima di fare articoli stupidaggini informatevi e scoprirete che il riscaldamento è definito la più grande truffa scientifica, non esiste nessun riscaldamento globale
Gianni