L’allarme dall’Altopiano tibetano: lo scioglimento dei ghiacciai sta provocando la fuoriuscita di mercurio dal suolo. A rischio inquinamento la valle.
Lo scioglimento dei ghiacciai è un fenomeno che da anni preoccupa gli ambientalisti, e non solo. Ora si aggiunge un ulteriore motivo a sostegno della lotta contro l’allarmante fenomeno del riscaldamento globale.
L’istituto di ricerca tibetano dell’Accademia cinese delle scienze ha esaminato alcuni campioni prelevati dal ghiacciaio Zhadang del bacino Qugaqiea in Tibet. Le analisi non lasciano dubbi. Lo scioglimento dei ghiacciai ha provocato la fuoriuscita di mercurio dal suolo.
Lo scioglimento dei ghiacciai: sempre più allarmante
Il fenomeno cresce a ritmi preoccupanti. Basti pensare che la superficie ghiacciata dell’Artico presenta un tasso di decrescita tra il 3,5% e il 4,1% al decennio. L’Antartide ha invece evidenziato un innalzamento della temperatura media di 3° in soli 50 anni.
Non solo. Lo scioglimento dei ghiacciai non si limita ai poli. Riguarda infatti anche i ghiacciai alpini, che si sono ridotti quasi del 75%. Un fenomeno che ha conseguenze importanti sull’ecosistema. Questi ghiacciai rappresentano un prezioso serbatoio d’acqua durante le stagioni secche per agricoltura e industria. Si stima che, solo considerando lo scioglimento dei ghiacciai montani dell’Asia, ben 2 miliardi di persone soffriranno per la siccità.
Anche l’Italia si rivela teatro dello stesso scenario. I ghiacciai alpini della nostra penisola hanno registrato una riduzione di circa il 30% in soli 50 anni. Una superficie pari a quella del comune di Milano, secondo il prof. Silvio Seno, professore dell’Università di Pavia.
Scioglimento dei ghiacciai, le cause
Quello dello scioglimento dei ghiacciai è un fenomeno legato in prevalenza al cambiamento climatico, causato dalle attività dell’uomo. L’effetto serra è infatti un fenomeno naturale, ma il pianeta Terra sarebbe in grado di tollerarlo, se i volumi di anidrite carbonica immessi in atmosfera non fossero accresciuti dalle nostre abitudini produttive. L’utilizzo di combustibili fossili per industrie, trasporti e allevamenti intensivi, accompagnato dalla deforestazione senza freni dell’Amazzonia, ha portato a un incremento del 36% di CO2 e del 148% di metano dal 1750 a oggi.
In basso un video sullo scioglimento dei ghiacciai visto dalla Nasa, realizzato da Adnkronos.
Inquinamento da mercurio, i rischi
Il mercurio è una sostanza chimica che comporta effetti neurotossici. È l’unico metallo che troviamo allo stato liquido a temperatura ambiente, ed è un elemento chimico indistruttibile. Quindi, una volta immesso nell’ecosistema, resta in circolazione praticamente per sempre. Ne sono affetti aria, acqua, suolo e organismi viventi.
Il mercurio e la maggior parte dei suoi componenti sono estremamente tossici per esseri umani, animali ed ecosistemi. A dosi elevate, può essere mortale. Anche in dosi relativamente basse, ad ogni modo, l’esposizione al mercurio potrebbe avere effetti nocivi sul sistema vascolare, immunitario e riproduttivo.
L’allarme dell’istituto di ricerca tibetano dell’Accademia cinese non ci sorprende, visto che è proprio nelle comunità artiche che si registrano i più alti livelli di avvelenamento da mercurio. Le cause sono da ricercare nell’inquinamento da mercurio riscontrato nei pesci, che costituiscono in prevalenza l’alimentazione di queste comunità.