Quante volte vi siete sentiti dire che è importante bere almeno due litri d’acqua al giorno? Beh, anche troppe.
E quanti di voi seguono questo consiglio alla lettera? Decisamente in pochi.
Nessuno può negare che assumere la giusta quantità di liquidi sia molto importante per il benessere del nostro corpo, perché ci aiuta a idratarci e, attraverso l’urina, ad espellere spore e tossine in eccesso. Quello che spesso si dimenticano di dirci, però, è che non esiste un solo tipo di acqua e che quella imbottigliata che acquistiamo al supermercato, così come quella del rubinetto, potrebbe non essere indicata alle nostre esigenze.
Le acque non sono tutte uguali
Gli italiani sono tra i principali consumatori di acqua minerale in Europa, nonostante la comprovata qualità delle acque che giunge a noi fino a casa. Purtroppo, però, siamo dei consumatori disattenti, per niente abituati a leggere l’etichetta sulla bottiglia, convinti che le acque in commercio siano tutte uguali. A quel punto, tanto vale optare per quella più economica. Sbagliato. Prima di ingerire qualunque cosa ne andrebbe verificata la qualità, ma per distrazione o disinteresse, e spesso per mancanza di conoscenza, non si fa mai. E questo vale soprattutto per l’acqua.
Le acque non sono tutte uguali, e andrebbero consumate con un minimo di criterio. Quelle commercializzate si distinguono in “minimamente mineralizzate”, “oligominerali”, “medio minerali” e “ricche di sali minerali”. Le più diffuse in Italia sono le oligominerali, che, insieme alle minimamente mineralizzate, hanno un basso contenuto di sodio e sali minerali, favoriscono la diuresi e sono particolarmente indicate per chi ha problemi di ipertensione e renali. Le acque minerali si distinguono tra loro a seconda del tipo di sostanze contenute, e vanno bevute con moderazione. Le acque ‘ricche in sali minerali‘ , invece, sono destinate principalmente a terapie mediche, e vengono vendute in farmacia.
Se molti non sono a conoscenza di questa catalogazione delle acque, quasi nessuno sa cosa sia l’acqua alcalina, da molti anni utilizzata in Giappone.
Cos’è l’acqua alcalina?
L’acqua, come sappiamo, è composta da due atomo di idrogeno e uno di ossigeno. Attraverso l’utilizzo di un dispositivo chiamato ionizzatore, che attiva un processo di elettrolisi, vengono separati gli atomi di idrogeno da quelli di ossigeno, gli ioni positivi da quelli negativi, l’acqua poi passa attraverso un filtro per essere depurata da batteri e sostante in essa contenuta, e il risultato è acqua alcalina, ovvero con ph superiore al 7, quindi basico. Secondo le statistiche oggi disponibili, risulta che l’acqua alcalina sia circa 7 volte più idratante dell’acqua in bottiglia o del rubinetto, ma questo non significa che si debba smettere completamente di consumarne.
L’argomento è molto controverso, da un lato c’è chi sostiene che il consumo di acqua alcalina produca dei benefici evidenti sul nostro corpo e chi, invece, la considera una bufala senza nessun fondamento scientifico.
I sostenitori degli ionizzatori di acqua alcalina da tempo cercano di dimostrare come il consumo di quest’acqua, affiancata a una terapia farmacologica e una dieta corretta, possa essere molto utile nel trattamento di dolori agli arti, colesterolo, pressione arteriosa alta, patologie dell’intestino, diabete, allergie, e molto altro ancora. Alcuni si spingono a sostenerne l’introduzione nella cura dei tumori.
Ionizzatori
In commercio esistono, oggi, diverse aziende che producono e vendono ionizzatori, che non è altro che un dispositivo che, collegato al rubinetto di casa, attiva il processo descritto prima. Oltre ai benefici fisici, acquistare uno ionizzatore significa anche ridurre al minimo il consumo di acqua in bottiglia, con conseguente riduzione della spesa e dell’inquinamento da plastica.
Come spesso accade, le novità non sono sempre accompagnate da una corretta campagna di informazione, particolarmente necessaria quando si tratta della salute e del benessere del nostro corpo. Quindi, prima di comprare uno ionizzatore è importante acquisire quante più informazioni è possibile, in moda da capire fino in fondo cos’è l’acqua alcalina e a cosa serve questo dispositivo.
Io bevo la Santacroce il cui PH alla sorgente è 7.7…..Mi sembra abbastanza alcalina, è in bottiglia ma chi se ne frega. Costa pure poco e la si trova molto spesso in offerta. ciao
beh… il ph alla sorgente non significa proprio nulla con il ph dell’acqua che si trova in bottiglia nel momento in cui la bevi.. dubito che la bevi con quel pH.. ad ogni modo non è solo il pH il valore più interessante di bere un acqua buona.. il potere ossido riduttivo e i microcluster sono caratteristiche ancora più importanti.. oltre alla purezza ovviamente.