L’equinozio d’autunno cade, quest’anno, sarà il 22 settembre alle ore 21.20 ora italiana. Come noto, il termine equinozio deriva dal latino “equi-noctis” e significa “notte uguale” al giorno.
Nonostante ciò, gli effetti della rifrazione atmosferica, il semidiametro del Sole e la parallasse solare fanno si che, negli equinozi, la lunghezza del giorno sia maggiore di quella della notte.
Tra l’altro quest’anno, la luna piena sarà prima dell’equinozio d’autunno, per la precisione sarà oggi 21 settembre. La luna piena si formerà in Uttara Bhadrapada che significa la “stella guerriera”. Uttara Bhadrapada dona la capacità di abbracciare l’ignoto e seguire il flusso degli eventi. Le stelle che la compongono sono connesse all’inizio e alla fine di eventi cosmici e ci predispongono a trarre il meglio dagli eventi che segnano la sofferenza umana.
Cos’è l’equinozio d’autunno
L’equinozio è il momento della rivoluzione terrestre intorno al Sole in cui la nostra stella maggiore si trova allo Zenit dell’equatore.
Gli equinozi avvengono due volte l’anno: a marzo e a settembre, ogni 6 mesi, e sono assunti, convenzionalmente, come momenti di avvicendamento della stagione astronomica sulla terra.
L’equinozio d’autunno o Punto Omega o Nodo discendente o Primo punto della Libra è il punto d’intersezione tra eclittica e equatore celeste in cui il Sole passa dall’emisfero boreale a quello australe (Il Sole appare scendere a sud dell’equatore celeste).
L’equinozio di primavera o Punto gamma o Nodo ascendente o Punto d’Ariete, invece, è il punto di intersezione tra eclittica e equatore celeste in cui il Sole passa dall’emisfero australe a quello boreale (Il Sole appare salire a nord dell’equatore celeste).
Perché quest’anno cade il 22 settembre
L’equinozio d’autunno, che segna la fine astronomica dell’estate e l’inizio dell’autunno per l’emisfero boreale, cade quest’anno il 22 settembre. Ma perchè? La data non è costante, infatti nel 2018 e nel 2019 era stata il 23 settembre.
Da cosa dipende? La discrepanza tra l’inizio “convenzionale” dell’autunno il 21 settembre e l’avvio della stagione astronomica ha a che fare con la differenza tra anno solare (su cui si basa il calendario gregoriano, introdotto nel 1582, che usiamo, costituito da 365 giorni) e l’anno siderale (pari a 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi).
Lo scarto di 6 ore, 9 minuti e 10 secondi si recupera ogni 4 anni con l’aggiunta di un giorno a febbraio (anno bisestile).
L’equinozio d’autunno nella storia dei popoli
L’equinozio d’autunno è stato da sempre un evento importantissimo nella storia dei popoli.
Chiamato Alban Elfed (Luce d’autunno) o Elued (Luce dell’acqua), rappresenta la seconda festività del raccolto, segnando la fine della mietitura.
Durante il mese dell’equinozio d’autunno in Grecia si verificano ad Atene le grandi Tesmophorie, in onore di Demetra, dea del grano, a cui seguivano, ad Eleusi, i Grandi Misteri Eleusini; una drammatizzazione del mito della discesa agli Inferi di Persefone.
Nella mitologia celtica l’equinozio d’autunno è indicato con il nome di Mabon, giovane dio della vegetazione dei raccolti, rappresentato simbolicamente con una cornucopia, figlio di Modron, la dea madre.
Mabon era identificato dai Romani con Apollo Maponus, cacciatore come la sorella Diana. Per questo popolo l’equinozio d’autunno era davvero importante: in questo giorno nacque l’imperatore Augusto, nel 63 a.C.
Sotto l’aspetto cristiano, il periodo dell’equinozio d’autunno è legato alla figura di San Michele, la cui festa si celebra il 29 settembre.