I risultati di uno studio condotto sulla Scutellaria Barbata, una pianta di origini orientali, dimostrerebbero la sua capacità di sopprimere la produzione di nuovi vasi sanguigni, responsabili della diffusione del tumore e delle metastasi.
La Scutellaria Barbata è una pianta originaria del sud della Cina, in genere ampiamente utilizzata nella cultura orientale come antinfiammatorio e diuretico. Nella Medicina Tradizionale Cinese, però, viene utilizzata anche per trattare altre malattie che hanno un’incidenza ancora più grave sulla salute degli uomini, come ad esempio il cancro.
Nel corso degli anni, sono state condotte svariate ricerche a sostegno di questa tesi, con risultati sorprendenti. Diversi studi, infatti, avrebbero dimostrato che la Scutellaria barbata avrebbe degli effetti inibitori sulla crescita di un certo numero di tumori, come il cancro al polmone, i tumori dell’apparato digerente e l’epatocarcinoma.
Nello specifico, questo nuovo studio condotto dai ricercatori cinesi del Department of Oncology, the Second Affiliated Hospital of Xi’an Jiaotong University, avrebbe dimostrato la capacità di questa pianta di inibire i processi di angiogenesi nei casi di cancro.
Cos’è l’angiogenesi
E’ un processo strettamente correlato alla formazione delle metastasi nei tumori.
Con l’angiogenesi, infatti, vengono creati nuovi vasi sanguigni, a partire da quelli esistenti, che veicolano la malattia nelle restanti parti del corpo.
L’inibizione di questo processo, costituirebbe un punto di partenza nella terapia antitumorale, bloccando l’avanzamento della malattia.
Per condurre il loro studio, i ricercatori, guidati dal dottor Zhi-Giu Dai, hanno utilizzato cellule endoteliali della vena ombelicale umana in vitro. Queste cellule, sono state trattate con il TF-SB, un particolare estratto della pianta.
La risposta delle cellule è stata misurata attraverso il test MTT. Contemporaneamente, è stato condotto un altro esperimento in vivo nel quale è stata misurata, invece, l’espressione del VEGF (fattore di crescita dell’endotelio vascolare), attraverso un enzima immunoassorbente collegato.
In entrambi i casi, il TF-SB ha fatto il suo effetto: nel primo caso, ha inibito la proliferazione e la migrazione delle cellule endoteliali, nel secondo, ha ridotto l’espressione del VEGF.
La conclusione dello studio è quindi che la Scutellaria barbata può agire da forte inibitore del processo di angiogenesi.
È stato testato in studi clinici per il trattamento del carcinoma mammario metastatico . Gli estratti inducono l’ apoptosi nelle cellule del carcinoma della prostata in studi di laboratorio. La pianta è usata come rimedio a base di erbe per l’ infiammazione e le lesioni traumatiche.
Certo, dovranno essere condotte ulteriori ricerche, anche per comprendere l’esatto funzionamento dei diversi componenti facenti parte dell’estratto di Scutellaria barbata e applicati sui campioni utilizzati durante lo studio. Il TF-SB, infatti, è composto da vari elementi: scutellaria, apigenina, baicalina e luteolina.
Ma i risultati di questo studio sono comunque un grande passo in avanti nella cura delle malattie tumorali con rimedi alternativi a quelli largamente adoperati oggi nella medicina tradizionale.
La ricerca completa è disponibile a questo link:
http://www.biomedcentral.com/content/pdf/1472-6882-13-150.pdf
Fonti
- http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0024320504005752
- http://www.biomedcentral.com/content/pdf/1472-6882-13-150.pdf
(Foto: diytrade.com)