
Ricercatori italiani scoprono la U94, la proteina anticancro
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Alcuni ricercatori italiani, guidati dal prof Arnaldo Caruso, scoprono la proteina anticancro. E decidono di fare un gesto di immensa generosità…
Nelle mani sbagliate, sarebbe diventata una scoperta per pochi. Per quelli che potevano permetterselo. Troppe volte, purtroppo, abbiamo visto il prezzo di farmaci salvavita schizzare alle stelle, sospinto dall’avidità dell’industria che li produce. Stavolta, la storia è per fortuna molto diversa. Alcuni ricercatori italiani hanno scoperto il funzionamento di una proteina, che potrebbe aiutare i malati di tumore a combattere la malattia.
E, piuttosto che brevettarla, guadagnandoci quindi molto di più di quanto può offrire l’università italiana, hanno deciso di metterla a disposizione di tutti. In questo modo, sarà più facile trovare una cura. Per tutti, non solo per qualcuno.
U94: la scoperta dei ricercatori italiani
Lo studio è di quelli epocali. Coordinato da Arnaldo Caruso, professore ordinario di Microbiologia all’Università di Brescia, il team di ricerca che l’ha condotto era composto da ricercatori dell’ateneo lombardo, in collaborazione con l’Istituto di Virologia di Zurigo e il Dipartimento di Scienze Mediche di Ferrara.
La sigla della proteina anticancro è U94. Prodotta dall’herpes virus umano 6 – quello che provoca la cosiddetta ‘Sesta Malattia’ – è stata studiata inizialmente perché capace di intervenire su migrazione, invasività e proliferazione delle cellule endoteliali vascolari (ECS). In particolare, è stato dimostrato che la proteina inibisce potentemente l’attività migratoria di queste cellule.
I ricercatori italiani hanno quindi provato a testare la capacità di U94 di ostacolare la cosiddetta cascata metastatica. Il team guidato da Caruso ha esaminato l’attività biologica della proteina sulle cellule di cancro al seno umano MDA-MB 231 prima e su quelle del cancro cervicale umano HeLa, poi. E hanno scoperto che inibisce fortemente migrazione cellulare, invasività e clonogenicità.
Al di là dei tecnicismi, i risultati sono chiari: U94 inibisce la crescita tumorale e delle metastasi. Proseguendo con la ricerca, si potrebbe arrivare a risultati importanti per curare questa terribile malattia.
Cura anticancro: la scelta del team
In un’intervista alla Gazzetta del Sud, Caruso ha spiegato la scelta dei ricercatori italiani di non approfittare della scoperta. Ribadendo l’importanza di una ricerca scientifica libera dalle logiche del profitto, quando riguarda ambiti così delicati:
“Quando si affrontano temi così importanti come la cura dei tumori, il nostro atteggiamento non può che essere uno: non brevettare, per permettere a tutti di sviluppare il miglior farmaco nel più breve tempo possibile. Siamo pronti a collaborare con chiunque sia interessato al progetto e a condividere knowhow e reagenti”. Perché, come sottolinea Caruso, qui sono in ballo le vite delle persone, non è il momento di pensare al profitto:
L’importante è arrivare subito ad una cura che possa dare nuove speranze ai malati di cancro”, conclude.
Leggi anche: 14 possibili sintomi di tumore spesso sottovalutati
Foto: Cancer Research UK
cancro, cura, fermare cascata metastatica, proteina u94, ricercatori italiani
Erica Del Pivo
Molto intressanre
Ma a chi ci si deve rivolgere? Come posso fare per avere le info dettagliate?
Katia
La lasciate così senza brevettarla ??? Qualche colosso farmaceutico potrebbe approfittarne e la vostra generosità essere inutile… converrebbe invece brevettarla e , se si vuole essere generosi, devolvere gli introiti alla ricerca. Grazie per il Vs studio e la Vs dedizione alla professione medica. Ci vorrebbero più medici che prendano esempio da voi.
Carlo
Se non la brevettano loro, sicuramente se ne impadroniranno le case farmaceutiche, brevettandola. Attenzione L’intenzione è lodevole, ma infruttuosa meglio un vostro brevetto, che consegnarla nelle mani delle multinazionali del farmaco.
Federico Giordani
Buongiorno, come, o da dove si ricava facilmente la proteina U 94? Grazie. Cortesi Saluti da Federico Giordani
Filomena
Sarebbe veramente la SVOLTA? Mi auguro di cuore che sia tutto vero e vada a buon fine. Grazie
Veronica Valentina
Posso Buongiorno avere maggiori informazioni .
Caterina
Spero venga messa subito a disposizione di tanta gente che soffre,mi piacerebbe avere maggiori informazioni
Angelo Milano
Per favore come dove e come si ricava la PROTEINA U94 ??? grazie ella gentile risposta SALUTI
Gino Favola
salve può far riferimento a questo estratto dell’articolo che cita lo studio: Lo studio è di quelli epocali. Coordinato da Arnaldo Caruso, professore ordinario di Microbiologia all’Università di Brescia, il team di ricerca che l’ha condotto era composto da ricercatori dell’ateneo lombardo, in collaborazione con l’Istituto di Virologia di Zurigo e il Dipartimento di Scienze Mediche di Ferrara.
La sigla della proteina anticancro è U94. Prodotta dall’herpes virus umano 6 – quello che provoca la cosiddetta ‘Sesta Malattia’ – è stata studiata inizialmente perché capace di intervenire su migrazione, invasività e proliferazione delle cellule endoteliali vascolari (ECS). In particolare, è stato dimostrato che la proteina inibisce potentemente l’attività migratoria di queste cellule.
anna
Bisogna contare sulle persone che non agiscono egoisticamente per fare profitti solo per le tasche di qualcuno! EVVIVA! SPERIAMO BENE PER TUTTI!Annarondine
Marco
Da 50 anni ogni settimana due novità sulla cura del cancro, ma continuano a morire 170 mila persone su 190 mila malati di chemioterapia, radioterapia, queste news servono solo a chiedere denaro per la ricerca, la finta ricerca, il cancro non è un batterio, un virus, un parassita, non si può curare con farmaci, e già, non volgiono speucolare, 40 MLD l’oncologia solo in italia.
Mimosa karalliu
Da 2 mesi che o il tumore posso sapere come averla questa medicina contro cancro. Posso avere le informazioni giusti grazie sperando che non prendete in giro gente che lotta per la vita grazie
Gino Favola
Gent.ma Mimosa, questa presente nell’articolo non è una medicina, ma una proteina sulla quale si possono sviluppare nuove tecniche di cura per il cancro. Le auguriamo di guarire al più presto dalla sua malattia