Abbiamo più volte spiegato come ciò che mangiamo può incidere in maniera decisiva sulla salute del nostro organismo. Anche per ciò che riguarda la prevenzione dei tumori. In questo contesto, un ruolo molto importante è ricoperto dallo zucchero.
La letteratura che ci è pervenuta fino ad oggi ha dimostrato come le cellule tumorali siano molto ghiotte di questa sostanza. In maniera meno chiara ha cercato di spiegare, invece, come questo alimento, spesso abusato, possa avere una correlazione diretta con la nascita del cancro. Secondo gli studiosi, un aumento di peso o problemi di diabete possono essere dei fattori che rendono il corpo più vulnerabile ai tumori; tuttavia, non è mai stato trovato un collegamento esplicito tra questi e l’assunzione di zucchero.
Tornando al nostro discorso precedente, fino ad oggi, gli scienziati hanno dimostrato che le cellule tumorali, per crescere, hanno bisogno di molto zucchero, di molta insulina e di ormoni simili a essa.
Spiegato in maniera molto semplice, le cellule per diventare tumorali farebbero ricorso a circuiti metabolici specifici e diversi da quelli usati dalle cellule sane. Così, devono incamerare molta energia, sotto forma di zucchero e insulina, per crescere e “trasformarsi”. Letto sotto questa prospettiva, lo zucchero inciderebbe solo sullo sviluppo progressivo del tumore, non sulla sua nascita.
Secondo uno studio pubblicato nel dicembre del 2013, invece, lo zucchero non sarebbe solo un combustibile necessario ad alimentare tumori già esistenti, ma un elemento centrale nell’oncogenesi, della nascita del cancro in cellule precedentemente sane.
Lo studio in questione è stato pubblicato nel Journal of Clinical Investigation e si intitola Maggiore assorbimento di zuccheri favorisce l’oncogenesi tramite percorsi EPAC / RAP1 e O-GlcNAc.
Nel loro lavoro, i ricercatori hanno cercato di verificare la teoria, diffusa tra la comunità scientifica, secondo cui “un aumento della glicolisi è visto spesso come conseguenza di eventi oncogenici che guidano la crescita delle cellule maligne e la loro sopravvivenza”.
In base ai risultati ottenuti, gli esperti hanno concluso che l’attivazione metabolica dello zucchero nelle cellule, alimentata sia dalla presenza di una maggiore quantità di glucosio e di recettori dello stesso, che dall’aumento sulla superficie della membrana cellulare, è lo stadio di partenza di un’unità tumorale. Di conseguenza, la riduzione forzata della captazione del glucosio porterebbe invece le cellule tumorali a regredire al loro precedente stadio: quello di cellule sane.
Per i ricercatori, questi risultati possono fornire ulteriori elementi di prova sul fatto che l’iperglicemia in malattie come l’obesità e il diabete potrebbe fornire un microambiente idoneo allo sviluppo di tumori e che piccole molecole, come la metformina (utilizzata per il trattamento del diabete e per abbassare i livelli di glucosio nel sangue), ridurrebbe il rischio e la mortalità dei diversi tipi di tumori.
(Foto in evidenza: drsharma; foto interna: Umberto Salvagnin)