In questo periodo di piena emergenza Coronavirus, aumentano le chiamate agli operatori del 118 da parte di chi, a causa della paura del contagio e dell’isolamento forzato, ad esempio, si trova a dover fare i conti con gli attacchi di panico.
Chi li ha già sperimentati sulla propria pelle, li descrive come un’esperienza terribile, spesso improvvisa e inaspettata, almeno la prima volta, ed è ovvio che la paura di un nuovo attacco diventi immediatamente forte e dominante.
Il singolo episodio sfocia facilmente in un vero e proprio disturbo di panico più per “la paura della paura” che per altro e la persona si trova rapidamente invischiata in un tremendo circolo vizioso che, spesso, si porta dietro l’agorafobia, ossia l’ansia relativa all’essere in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile o imbarazzante allontanarsi, nei quali non sarebbe possibile chiedere aiuto.
Sintomi degli attacchi di panico
Tra i sintomi con cui gli attacchi di panico si manifestano:
- palpitazioni
- tachicardia
- cardiopalmo
- sudorazione
- brividi o vampate di calore
- tremori fini o grandi scosse
- parestesie
- dispnea o sensazione di soffocamento
- sensazione di asfissia
- dolore o fastidio al petto
- nausea
- disturbi addominali
- sensazione di sbandamento, instabilità, testa leggera
- senso di svenimento
Ma non è tutto:
- derealizzazione
- depersonalizzazione
- paura di perdere il controllo, di impazzire o di morire
Anche i pensieri, nel corso di un attacco di panico, si modificano. Le persone che lo sperimentano temono che accadrà loro qualcosa di grave ed essi sembrano talmente reali nel momento in cui l’attacco si manifesta, da fa si che alcune arrivino a chiamare l’ambulanza o vadano in ospedale.
Durata e cause
Sebbene la durata di un attacco di panico vari da individuo a individuo, in genere gli attacchi di panico raggiungono il loro piccolo entro 10 minuti o meno e poi i sintomi iniziano a diminuire di intensità.
Raramente durano più di un’ora, mentre nella maggior parte dei casi la durata varia da 20 a 30 minuti.
Ma quali sono le cause di un attacco di panico?
- situazioni stressanti
- predisposizione genetica
- lutti
- malattie gravi
- cambiamenti importanti nella vita (es. matrimonio, separazione, perdita del lavoro)
- situazioni relazioni conflittuali
- traumi
- problemi finanziari e lavorativi
L’importanza della terapia cognitivo comportamentale
Per la gestione degli attacchi di panico è consigliato affrontare un percorso di psicoterapia, in particolare una terapia cognitivo comportamentale , che si è rivelata efficace nel trattamento di questi disturbi.
Inizialmente prevede una seduta settimanale e la durata della cura si aggira, in media, tra le 12 e le 14 sedute.
Occorre una collaborazione attiva e partecipativa tra terapeuta e paziente (cd alleanza terapeutica) in quando la fiducia reciproca è la condizione indispensabile per il buon esito della cura.
Durante la prima fase, viene ricostruita l’architettura dell’attacco di panico tramite:
- definizione delle situazioni e occasioni in cui il paziente ritiene più probabile, se non certo, l’insorgenza di una crisi di panico
- la descrizione dei sintomi che l’accompagnano
- le credenze catastrofiche associate all’attacco di panico
- l’esordio e i fattori che comportano lo scompenso dell’equilibrio nel paziente
- tutte le soluzioni (es. evitamenti, comportamenti protettivi, richieste di rassicurazione) che il soggetto che messo in atto per “salvarsi” dalla crisi di panico ma che, in realtà, hanno aggravato e/o cronicizzato la situazione
La psicoeducazione
Nelle fasi successive, lo psicoterapeuta cognitivo comportamentale si servirà della psicoeducazione per istruire il paziente:
- circa la natura dell’ansia
- funzione della risposta di “attacco e fuga”
- ruolo del’iperventilazione
- su come questi meccanismi siano implicati negli attacchi di panico
Quest’ottimo rimedio serve a iniziare a demolire le credenze catastrofiche che si accompagnano e alimentano le crisi di panico.
Esposizioni enterocettive
Lo psicoterapeuta cognitivo comportamentale, dopo un’adeguata preparazione del paziente, lo sottopone a semplici esercizi corporei che hanno lo scopo di evocare sensazioni opposte a quelle che, normalmente, il paziente interpreta come precursori dell’attacco di panico.
Il paziente, quindi, sperimenta un’esperienza emozionale correttiva che consente di correggere il significato attribuito a particolari sensazioni psicosomatiche prodotte dall’ansia.
Esposizioni in vivo
Dopo un’adeguata preparazione, il paziente viene gradualmente esposto a situazioni ritenute pericolose, che è portato ad evitare, in modo da demolire la certezza che egli, in quelle situazioni, sperimenti un attacco di panico, facilitando la produzione di credenze più funzionali.
Come Curare gli attacchi di panico con l’omeopatia
L’omeopatia può essere d’aiuto nel trattamento dei disturbi d’ansia e scongiurare attacchi di panico, e di conseguenza anche di quelli del sonno, visto che queste due problematiche sono strettamente legate tra di loro.
Chi soffre di ansia in genere tende a ricorrere a psicofarmaci, che possono avere un effetto immediato e potente; tuttavia portano con sé numerosi effetti collaterali e stati di dipendenza che costringono ad assumere dosi sempre più elevate.
Rimedi omeopatici consigliati per attacchi di panico
Aconitum napellus
Questo rimedio è in genere indicato per gli attacchi di panico improvvisi e violenti. I sintomi possono essere: palpitazioni forti, difficoltà a respirare, rossore del viso. Questi attacchi di ansia, che in alcuni casi si manifestano anche con la paura di morire, possono verificarsi anche quando una persona è all’inizio di un’influenza o di un raffreddore.
Argentum nitricum
E’ utile quando l’ansia è collegata al verificarsi di un grande evento: un esame, un colloquio importante, un impegno sociale. Tra i sintomi possono comparire anche vertigini e diarrea. È un rimedio adatto alle persone che si suggestionano facilmente e che hanno una particolare tendenza verso pensieri e impulsi particolari, peggiorati dal desiderio di cibi dolci o salati.
Arsenicum album
E’ indicato per le persone ossessionate dai piccoli dettagli, dall’ordine e dalla necessità di tenere tutto sotto controllo. Gli attacchi di panico si verificano spesso intorno a mezzanotte o alle primissime ore del mattino. I sintomi sono: stanchezza, irrequietezza, problemi digestivi e in alcuni casi anche attacchi di asma.
Calcarea carbonica
Questo rimedio è di solito indicato per tutte quelle persone considerate affidabili, precise, che stanno per essere sopraffatte da qualche malattia e hanno paura di non farcela a risolvere le situazioni o a svolgere i propri compiti. Queste persone si sentono stanche, spesso confuse, in alcuni casi soffrono di claustrofobia o vertigini. Hanno paura delle cattive notizie che riguardano loro o chi li circonda.
Gelsemium
E’ collegato a stati di debolezza, tremore, quando ci si sente “paralizzati dalla paura”. In genere l’ansia precede un evento importante o stressante. I sintomi possono essere: brividi, sudorazione, diarrea e mal di testa. Le paure sono collegate alla paura della folla, di cadere o di morire.
Agnatia Amara
E’ indicata per le persone sensibili che soffrono di ansia a causa di dolori improvvisi, lutti, delusioni, critiche o solitudine. La persona che soffre di questo genere di attacchi di ansia può facilmente scoppiare a ridere o a piangere, in maniera inaspettata, e avvertire mal di testa persistenti, crampi allo stomaco o dolori alla schiena.
Kali phosphoricum
E’ adatto per quelle persone che sono stressate dal troppo lavoro e sentono un persistente stato di ansia perché pensano di non riuscire a farcela. Sono persone nervose, ipersensibili, che soffrono di disturbi del sonno e difficoltà a concentrarsi. Dormire o mangiare spesso può arrecare una qualche forma di sollievo.
Pulsatilla
Gli attacchi di panico possono presentarsi in concomitanza con degli squilibri ormonali o delle fasi di transito, come pubertà, ciclo mestruale e menopausa. Le persone che hanno bisogno di questo rimedio spesso esprimono l’ansia sotto forma di insicurezza e hanno bisogno di continuo supporto. Sono soggetti lunatici, lamentosi ed emotivamente instabili. L’aria fresca e la ginnastica dolce spesso portare sollievo.
Silicea
E’ indicata per le persone nervose, timide e che hanno attacchi di ansia legati a una perdita improvvisa e temporanea di fiducia in se stessi. Gli attacchi, infatti, possono sopraggiungere prima di prove o eventi importanti. Tra i sintomi possono verificarsi: mal di testa, stanchezza, difficoltà a concentrarsi, ipersensibilità. I soggetti che ne soffrono sono responsabili e diligenti e tendono a essere maniacali nei confronti dei piccoli dettagli, che fanno apparire il lavoro ancora più difficile. Hanno una bassa resistenza alle malattie, dovuta anche a un eccesso di stress.
Questi sono alcuni dei rimedi omeopatici maggiormente utilizzati per il trattamento degli stati di ansia.
Ovviamente, la tipologia del rimedio, il dosaggio e la modalità di assunzione varia da individuo a individuo, per questo, prima di assumere qualsiasi rimedio è necessario confrontarsi con un esperto.
L’efficacia dei rimedi omeopatici nel trattamento dei disturbi del comportamento e psicologici su base ansiosa è stata confermata recentemente da uno studio realizzato dai ricercatori del Dipartimento di Nutrizione e Medicina Complementare dell’Azienda Ospedaliera “G. Rummo” di Benevento.
Farmaci contro gli attacchi di panico
La cura farmacologica degli attacchi di panico si basa su due classi di farmaci, spesso impiegati in associazione:
- benzodiazepine
- antidepressivi
Nelle forme lievi, la prescrizione di sole benzodiazepine può essere temporanea, difficilmente risolutiva, se non si effettua parallelamente una psicoterapia cognitivo comportamentale.
Le molecole più adoperate sono:
- alprazolam
- etizolam
- clonazepam
- lorazepam
Tra gli antidepressivi:
- TCA (triciclici): clorimipramina, imipramina, desimipramina
- IMAO (inibitori della mono amino ossidasi)
- ma soprattutto SSRI (inibitori selettivi del reuptake della serotonina): citalopram, escitalopram, paroxetina, fluoxetina, sertralina, fluvoxamina.
Altre tecniche non farmacologiche contro gli attacchi di panico
Si rivelano molto utili anche tecniche di rilassamento e strategie che aumentano la capacità del soggetto di accettare le emozioni negative come:
Come gestire un attacco di panico in corso
Ma come si può gestire un attacco di panico in corso? Ecco alcuni suggerimenti:
- pratica qualche esercizio di grounding per controllare la tua attenzione (es. prova a tenere in mano una pallina antistress o un mazzo di chiavi, girandoli continuamente, prestando attenzione al loro peso e alle sensazioni che ti stimolano)
- se puoi, sdraiati o siediti con la schiena dritta, poggiando una mano sulla pancia e l’altra sul petto. Segui i movimenti della pancia che si gonfia mentre inspiri lentamente e usa i muscoli addominali per cacciare l’aria con calma
- concentrati sui tuoi pensieri e sulle tue sensazioni senza formulare giudizi, non pensare di controllarli ma convinciti, piuttosto, che sono passeggeri e che presto svaniranno
- prova ad annotare come ti senti
- sfrutta la Tecnica dell’immaginazione guidata (immagina un luogo in cui ti senti al sicuro e rilassati, continuando ad aggiungere particolari sensoriali alla scena ad occhi chiusi)
- allenati, ricordando l’importanza dell’esercizio fisico aerobico
- osserva una dieta equilibrata
- evita caffeina e nicotina
- tieniti occupato (es. con un bagno caldo, una conversazione con un amico al cellulare, dipingi)
- sfrutta il potere della musicoterapia per rilassarti
Osservando questi semplici accorgimenti, gestire un attacco di panico, specie in questo periodo di paura generale per il Covid-19, sarà più semplice.