Pensavamo che con il pink slime avessimo visto tutto e invece non è così. Spesso, infatti, gli escamotage per vendere a un prezzo più caro i prodotti sul mercato superano anche la più fervida immaginazione.
Oggi, vedremo un’altra tecnica particolare utilizzata per gonfiare e far pesare di più la carne di pollo: il tumbling, o tecnica dei polli gonfiati
La denuncia ha iniziato a girare sui giornali l’anno scorso, quando il Dailymail e The Guardian hanno raccontato cosa succede ad alcuni polli immessi sul mercato.
In pratica, la carne di pollo, cruda e surgelata viene inserita in una grande betoniera, dove, dopo essere stata trattata con proteine di mucca o di maiale, riesce ad assorbire fino al 40% di acqua in più.
Questo le consente di aumentare dimensione e peso, acquistando maggior valore sul mercato. Un valore che però non ha niente a che vedere con la qualità.
Lo scorso anno, come accennavamo all’inizio, la stampa estera ha diffuso i dati di un’indagine condotta nel Regno Unito e da cui è risultato che parte dei petti di pollo analizzati, e messi in vendita sul mercato, erano costituiti da non meno del 20% di acqua.
Attraverso particolari metodi di analisi si è riusciti a risalire anche al Dna delle specie a cui appartenevano le proteine utilizzate nel processo di tumbling. Proteine che vengono estratte da pelli e ossa di manzo o maiale.
Dallo studio si è riusciti a risalire a casi di pollo congelati e importati dal Brasile, poi venduti nei supermercati della Gran Bretagna. La carne di pollo utilizzata nel processo è congelata, poi scongelata e ricongelata un’altra volta prima di essere venduta.
Non è illegale aggiungere acqua e additivi al pollo, purché le aggiunte siano chiaramente visibili sull’etichetta. Ma gli aspetti tecnici-legali non sono l’unico problema. Il problema riguarda anche il chiedere ai consumatori di pagare di più per un prodotto che in realtà è adulterato, in quanto stiamo parlando di veri e propri polli gonfiati con acqua per aumentare il peso
Secondo quanto riportato dal The Guardian, le autorità britanniche avrebbero chiesto all’UE, lo scorso anno, di decretare un limite al quantitativo di acqua che può essere aggiunta al pollo. Eppure sembra che nessuna azione sia stata ancora concordata con Bruxelles. Continua a rimanere legale aggiungere acqua e additivi per arricchire la carne di proteine provenienti da altre specie, purché essi vengano dichiarati in etichetta.
Certo, questo non significa che in tutti i supermercati vengano vendute partite di pollo congelato e gonfiato di acqua e proteine di altri animali, ma che questa tecnologia continua a essere utilizzata in alcuni Paesi. Il pericolo è che queste carni, una volta importate, arrivino anche sulle nostre tavole.
Secondo quanto affermato dal Dailymail, sembra che questa tecnica non riguardi solo il pollo, ma anche altri tipi di prodotti, tra cui prosciutto, pancetta, wurstel, salsicce, tacchino, carne in scatola e piatti pronti.
E non riguarderebbe solo la carne. Anche frutti di mare come le capesante sono regolarmente immerse in acqua con fosfati al fine di aumentare la loro dimensione.
Il grande quantitativo di alimenti adulterati, come la carne equina, la carne di vitelli trattati con antibiotici o anabolizzanti, il pink slime, testimonia la creatività senza limiti finalizzata alla riduzione dei costi di trasformazione alimentare.
La logica, in questo caso specifico, è semplice. L’acqua è poco costosa e facile da trovare. La carne è molto più costosa. Così il cliente finisce per pagare di più per avere..dell’acqua. E pensare che Legambiente aveva denunciato questa pratica già più di 10 anni fa. Eppure sembra che il lupo perda il pelo ma non il vizio…
(Foto: Suzanne Long)