L’ippocastano, grazie alla sua ricchezza di componenti benefici per l’organismo, è utilizzato in tantissimi rimedi naturali: per vene e capillari, per le emorroidi, per la cellulite, ma anche per alleviare gli stati d’ansia.
Gli usi e i rimedi naturali derivati dall’ippocastano sono tantissimi: la corteccia, i semi e le gemme di questa pianta, infatti, sono un vero e proprio scrigno di sostanze benefiche per il nostro organismo, come le saponine (l’escina, in particolare), i flavonoidi e glucosidi (esculina).
Grazie a questi elementi, l’ippocastano può contrastare gli stati infiammatori del corpo (anni fa era utilizzato anche come febbrifugo) ed essere risolutivo nel trattamento dei problemi venosi e di drenaggio linfatico. Nella cultura popolare, questa pianta era addirittura collegata alla buona fortuna e al denaro!
Da non confondere con le castagne, l’ippocastano ha una forma simile ma non è commestibile!
Vene e capillari
Come abbiamo detto all’inizio, le sostanze presenti nell’ippocastano lo rendono un vasoprotettore molto efficace. Per trattare la stasi venosa e i problemi derivanti dalla cattiva circolazione, si consiglia di adoperarlo sotto forma di macerato glicerinato.
Grazie alla sua azione astringente, riduce il volume delle vene, migliora il flusso del sangue e ossigena i tessuti più efficacemente: ecco perché è molto utilizzato contro la congestione venosa, i problemi di vene varicose e per aumentare la resistenza dei capillari.
La sua azione vasotomica, infine, permette un miglioramento del ritorno venoso.
Emorroidi
Grazie alla presenza di escina, l’ippocastano sarebbe particolarmente indicato come rimedio per le emorroidi. Si può assumere sotto forma di tintura madre o di unguento.
Nel primo caso, bisogna assumerne 15 gocce, unite ad altrettante gocce di tintura madre di Pungitopo, tre volte al giorno, per cicli di due mesi.
Si può in alternativa preparare un unguento fai-da-te. In 30 grammi di alcool a 60 gradi, immergere 5 grammi di foglie di ippocastano e lasciare a riposo per 5 giorni. Dopo aver filtrato il liquido, aggiungete della Lanonina (3 parti per ogni parte di infuso). Applicate sulla parte due volte al giorno.
Cellulite
La tintura madre dell’ippocastano è indicata anche per il trattamento della cellulite già formata: 20 gocce, da assumere due volte al giorno per un mese. Sotto forma di gemmoterapico, invece, è più utile quando gli inestetismi della pelle non sono ancora evidenti. In questo caso, la dose consigliata è di 40 gocce una volta al giorno.
White chestnut
Il White chestnut è un fiore di Bach derivato dalle foglie di ippocastano ed è molto usato per placare l’animo turbato da ansie, dispiaceri, preoccupazione per il futuro, inquietudine e per scacciare pensieri negativi.
In questo caso è possibile realizzare un preparato mescolando due gocce di White Chestnut in un contenitore d’acqua minerale naturale da 30 ml. Dopodiché aggiungete due cucchiaini di brandy e assumete 4 gocce 4 volte al giorno.
Contusioni e lividi
L’applicazione topica dei semi di ippocastano viene inoltre utilizzata nel trattamento di contusioni, distorsioni e piccoli traumi. Pare che aiuti anche l’assorbimento degli edemi e riduca il gonfiore e il colore tipico dei lividi.
Grazie alla sua azione antinfiammatoria, l’ippocastano è sfruttato anche per alleviare i dolori articolari, i sintomi dei reumatismi e le slogatur. Basta effettuare dei massaggi preparati con l’olio di ippocastano: per ogni cucchiaio di questa sostanza, aggiungete mezzo cucchiaio di olio evo o di olio di Arnica. Un unguento da applicare sull’area interessata per due volte al giorno.
Gambe e caviglie
I flavonoidi, di cui l’ippocastano è molto ricco, hanno spiccate proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e vaso protettive, che rendono questo rimedio particolarmente adatto a contrastare la pesantezza di gambe e caviglie.
Le capsule di estratto secco possono essere usate per creare un impacco. Mettetene due in acqua bollente, per 10 minuti. Dopo aver filtrato e fatto raffreddare l’infuso, create applicate gli impacchi direttamente su gambe e caviglie.
Effetti collaterali e controindicazioni
L’ippocastano è da evitare in casi di insufficienza renale, in presenza di ulcere peptiche e in età pediatrica, così come in gravidanza e allattamento. I semi possono causare irritazioni della mucosa gastrointestinale, orticaria ed epatotossicità.
(Foto: Adam)