Possiamo curare la gastrite con la frutta? Una recente ricerca scientifica dice di sì. Aumentare il consumo quotidiano di more e lamponi aiuterebbe a prevenire e contrastare la gastrite e altri disturbi correlati.
Conosciamo già tanti rimedi naturali che ci aiutano a curare la gastrite, l’infiammazione della mucosa gastrica. L’infuso di camomilla, per esempio, che ha effetti lenitivi. La malva, che protegge le mucose. L’argilla ventilata, ottimo antinfiammatorio naturale. E ancora: melissa, zenzero, acqua e limone, acqua di cocco e succo di cavolo.
Oggi scopriamo di una ricerca italiana che sottolinea il potere curativo di more e lamponi. Frutti che avrebbero un effetto benefico sulla gastrite e altri disturbi dell’apparato digerente.
Curare la gastrite con more e lamponi: lo studio
More e lamponi aiutano a curare la gastrite. Questo quanto messo in evidenza da un recente studio condotto dai ricercatori dell’Università degli studi di Milano e della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige.
Secondo i ricercatori, 150 grammi di lamponi e more al giorno aiuterebbero a prevenire l’infiammazione. Il merito sarebbe tutto degli ellagitannini contenuti nei due frutti. Sarebbero infatti utili per proteggere il tratto gastrico dallo sviluppo di infiammazioni e irritazioni.
Avevamo già in precedenza discusso delle proprietà di questi frutti. In particolare, avevamo spiegato come i lamponi fossero utili per l’aumento della fertilità e la prevenzione di aborti ed emorragie, grazie al loro contenuto di fragrina, un alcaloide che dà tono ai muscoli della regione pelvica, incluso l’utero stesso.
Ora, con questa ricerca, apprendiamo un’altra importante proprietà che potrebbe aprire le porte a un tipo di cura alternativa che metterebbe da parte i farmaci per le lotte contro ulcere e gastriti.
Le proprietà degli ellagitannini
In questa ricerca, si parla esclusivamente dell’azione svolta dagli ellagitannini. Gli ellagitannini sono dei composti bioattivi particolarmente complessi. Sono capaci di interagire positivamente con l’organismo umano svolgendo un’azione antivirale, antiossidante e chemiopreventiva nei confronti di alcune patologie tumorali. Non solo. Grazie allo studio italiano, ora si apprende che sono capaci di interagire positivamente con alcuni enzimi digestivi, ad esempio rallentando l’assimilazione dei grassi. Questo contribuisce a rafforzare la loro funzione antinfiammatoria.
Lo studio, guidato da Fulvio Mattivi, si è svolto nei laboratori del Centro Ricerca e Innovazione di San Michele all’Adige e del Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università degli Studi di Milano. In due anni, gli scienziati hanno isolato e studiato in laboratorio i principi attivi utilizzando frutti provenienti dai campi sperimentali della Fondazione Mach presenti a Vigalzano. I frutti utilizzati sono stati, per le more, la varietà Lochness e, per il lampone, la varietà Tulameen.
Ottenuto l’estratto di lampone e di mora, i ricercatori hanno caratterizzato gli ellagitannini e verificato la loro azione antinfiammatoria e antiossidante. “Abbiamo visto i primi effetti positivi contro l’infiammazione gastrica con una quantità di ellagitannini corrispondenti a 150 grammi di more e lampone freschi al giorno”. Queste le parole degli studiosi che, attualmente, proseguono la loro ricerca sulle fragole.
Lo studio, come abbiamo accennato, apre la strada a un’interessante applicazione di questi frutti come complemento o alternativa ai farmaci di uso comune utilizzati per curare la gastrite o altri problemi simili, come le ulcere.
Occhio ai prodotti che compriamo
Considerati, però, i recenti scandali che hanno interessato proprio i frutti di bosco congelati, all’interno dei quali è stato trovato il virus dell’Epatite A, consigliamo, per ovvie ragioni, di consumare questi frutti freschi. In genere, consigliamo sempre di prediligere frutta proveniente da coltivazioni biologiche. In questo caso, riteniamo che sia opportuno prestare un po’ di attenzione in più.
Foto: takato marui