Crocchette per animali: sapete cosa mettete nel piatto dei vostri cani e gatti?
Nei giorni scorsi Report ha trasmesso un interessante servizio sulla qualità del cibo presente nelle scatolette per animali.
Un business di una cerca importanza che, però, sembra nascondere alcuni punti poco chiari. Sono 128 i milioni di euro spesi solo per gli snack per cani e gatti. Nulla rispetto al miliardo e ottocento milioni di euro che spendono i 14 milioni di proprietari di animali da compagnia. Un settore in netta controtendenza rispetto alla crisi che ha colpito i mercati.
Il servizio di Report, andato in onda il 6 dicembre 2015, può essere considerato una sorta di viaggio all’interno del mondo dei prodotti per animali. Un’indagine atta a scoprire se esiste un rapporto tra qualità e prezzo del cibo destinato ai nostri piccoli animali da compagnia.
L’inchiesta cerca di fare luce su un settore che risulta poco trasparente: tutte le aziende produttrici contattate, in Italia, Europa e Stati Uniti, hanno rifiutato di mostrare ai giornalisti gli stabilimenti e i loro fornitori di scarti di macellazione e farine di carne.
Non solo. Durante il programma, sono stati anche analizzati i costi di integratori e farmaci per animali, spesso di gran lunga più cari rispetto a quelli per gli esseri umani.
Ma torniamo al discorso crocchette.
Secondo il servizio di Report, il cibo destinato ai nostri amici a 4 zampe è realizzato con gli scarti dell’industria alimentare. I rimasugli di pesce e carne vengono trasformati in succulenti pranzetti per cani e gatti. Il problema è che le etichette sono poco chiare e non è dato sapere con esattezza cosa contengono le scatolette e in che proporzione.
Le tipologie del pesce, della carne e dei cereali il più delle volte non vengono definite. Spesso non è dato sapere in che percentuale sono presenti gli ingredienti o da dove vengono.
A proposito di ingredienti, il servizio evidenzia anche che all’interno dei cibi inscatolati possono nascondersi delle vere e proprie insidie per i nostri animali.
Come avviene per l’uomo, infatti, è sempre bene leggere con attenzione le composizioni degli alimenti, evitando accuratamente alcune sostanze.
Tra le più pericolose, troviamo ad esempio il BHA e il BHT, rispettivamente butilidrossianisolo e butilidrossitoluolo. Si tratta di due sostanze che vengono aggiunte agli alimenti per prolungare il periodo di conservazione. Sono però elementi pericolosi, perché entrambi possono essere considerati agenti cancerogeni.
Un altro ingrediente a cui prestare attenzione è il glicol propilene, un prodotto che viene adoperato per mantenere la consistenza degli alimenti per gli animali. Vari studi, però, hanno dimostrato che potrebbe essere dannoso per il fegato e per i reni.
Ancora, un’altra sostanza assolutamente da evitare è il difosfato tetrasodico, un emulsionante che potrebbe causare nausea e diarrea.
Infine, un altro additivo pericoloso è il fosfato bicalcico, che potrebbe provocare la calcificazione dei tessuti e indurre allo sviluppo di calcoli renali.
Le sostanze pericolose, però, non finiscono qui. Ultime ma non per importanza, si collocano le aflatossine, una tipologia di micotossine pericolosa sia per l’uomo che per gli animali. Possono portare infatti a vomito, diarrea, tumore e persino a casi di morte e malformazione nei gattini.
La presenza di aflatossine nei prodotti per animali domestici non è regolamentata dalla legge e non è indicata in etichetta. Alti livelli di micotossine sono stati ritrovati in alcuni prodotti per cani e gatti di marche molto note, tutte nominate da Report.
Un ulteriore aspetto trattato dalla trasmissione e legato al mercato alimentare per cani e gatti è la sperimentazione animale di crocchette e scatolette. Purtroppo, le condizioni di vita degli animali su cui vengono testati i prodotti non sono verificabili.
I veterinari intervistati durante la trasmissione hanno spiegato che è possibile far seguire a cani e gatti una dieta casalinga basata su alimenti freschi. Deve essere però ben bilanciata e priva di tutti quegli alimenti rischiosi per i nostri animali. Per questo è necessario che sia seguita da un esperto.
Con questo non vogliamo affermare che i veterinari che prescrivono le scatolette o gli integratori sono incompetenti o che tutto il cibo presente in commercio fa male. Semplicemente che, come si presta attenzione per l’uomo, è necessario aprire gli occhi e chiedere maggiore trasparenza anche per gli alimenti che diamo ai nostri cani e gatti.
La cosa migliore qualora si volesse adottare una dieta casalinga è evitare il fai da te, rivolgendosi a un bravo veterinario, capace di fornirci le indicazioni e informazioni necessarie alla salute dei nostri animali.
Al link trovate la puntata di Report in cui si parla di tutto questo: http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-6725ab3f-7f78-460f-a773-2cae8e4e5704.html
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