Da 20 minuti a 20 anni, tutto ciò che accade al nostro corpo dopo aver deciso di smettere di fumare e aver buttato l’ultima sigaretta.
È sempre il momento adatto per smettere di fumare, a maggior ragione se si hanno la cuore le nostre condizioni di salute e quelle delle persone che amiamo. Secondo l’ISS (Istituto Superiore di Sanità), il consumo di tabacco ha raggiunto le dimensioni di un’epidemia globale che uccide quasi 6 milioni di persone ogni anno. Di queste, più di 600.000 sono non fumatori che muoiono per il fumo passivo.
Inoltre, milioni di cittadini dell’UE soffrono di malattie correlate al fumo, tra cui cancro, malattie cardiovascolari e malattie respiratorie. Già solo per queste ragioni, dovrebbe essere un’ottima idea smettere di fumare immediatamente.
Ma cosa succede dentro il nostro corpo quando gettiamo via l’ultima sigaretta?
Un’infografica interattiva spiega, passaggio dopo passaggio, come si trasforma il nostro organismo da 20 minuti a 20 anni dopo che abbiamo deciso di smettere di fumare.
Dopo 20 minuti. Già solo 20 minuti dall’ultima sigaretta, il corpo comincia a raccogliere i primi benefici: la frequenza cardiaca si normalizza e la pressione arteriosa si stabilizza e migliora.
Dopo 8 ore. Più passa il tempo, più si moltiplicano gli effetti sul nostro organismo. Il livello di ossigeno nel sangue si normalizza, la nicotina diminuisce fino a oltre il 93% per cento e, soprattutto, i livelli di monossido di carbonio scendono. Psicologicamente è molto difficile affrontare la scelta di smettere di fumare, perché cominciano a presentarsi i primi sintomi da astinenza, ma fisicamente stiamo già meglio.
Dopo 24 ore
È il momento più difficile, in cui i sintomi da carenza di nicotina raggiungono il picco dell’intensità, portandoci ad avvertire depressione, irritabilità, ansia, ma i polmoni cominciano a ripulirsi dal muco e dai depositi lasciati dal fumo.
Dopo 48 ore. Dopo due giorni, si inizia a recuperare il senso del gusto e dell’olfatto, ritornando ad apprezzare le piccole cose della vita.
Dopo 72 ore. Dopo tre giorni, si inizia a respirare meglio e si recupera energia. Dopo questo periodo, però, il corpo il desiderio di fumare aumenta ancora di più. Tenete duro, i benefici maggiori devono ancora arrivare.
Tra le 2 settimane e 9 mesi dopo. Adesso cominciano a comparire i primi grandi effetti positivi dello smettere di fumare. Gli effetti collaterali di questo vizio iniziano a dissolversi: la circolazione migliora, i polmoni respirano meglio, inizia a non esserci più traccia della tipica tosse da fumatore, sparisce la stanchezza, camminare diventa più facile e soprattutto, l’intero corpo si è finalmente liberato della nicotina.
Dopo 1 anno. Diminuisce drasticamente (del 50%) il rischio di malattie coronariche, infarto miocardico e ictus scende.
Dopo 5 anni. Il rischio di emorragia cerebrale diminuisce del 41%, mentre quello di ictus diventa pari ai livelli di chi non ha mai fumato. Per le donne diminuisce anche il rischio di ammalarsi di diabete.
Dopo 10 anni
Dopo 10 anni, il rischio di ammalarsi di diabete scende ai livelli dei non fumatori anche per gli uomini. Il rischi di tumori alla bocca, gola, esofago, vescica, rene, pancreas, e quello ai polmoni scende fino al 70 per cento.
Dopo 15 anni. Il corpo degli ex fumatori è quasi tornato alla normalità, come chi non ha mai fumato: in particolare in merito alla perdita di denti, malattie coronariche e il generico rischio di morte precoce.
Dopo 20 anni
Il pericolo di ammalarsi di cancro al pancreas scende ai livelli dei non fumatori. Dopo questo periodo di tempo si è completamente liberi dalle conseguenze patologiche del fumo e i rischio di malattia sono equiparati a quello di chi non ha mai fumato nella sua vita.
Certo, smettere di fumare può essere veramente molto difficile, soprattutto perché l’astinenza da nicotina dà dei sintomi ben precisi, facendoci apparire il traguardo irraggiungibile.
In questi casi, focalizzarsi sui benefici può essere di profondo aiuto, come lo è anche ricorrere a dei rimedi naturali che possono renderci il compito meno arduo. C’è chi suggerisce ad esempio l’utilizzo della lobelia, che produce delle sostanze che si legano ai recettori della nicotina e, di conseguenza, può aiutare a combattere i sintomi della dipendenza da fumo. Per questo rimedio è assolutamente sconsigliato il fai da te. O ancora, l’erba di San Giovanni, utile nei casi di depressione, che ha effetti anche sulla dipendenza da fumo.
E ricordate: i ricercatori hanno confermato che anche l’alimentazione fornisce un aiuto concreto per superare i sintomi di astinenza da sigaretta.
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la dipendenza da nicotina e i suoi effetti sull’organismo in caso si decida di smettere di fumare sono tutte storie che un fumatore adduce pur di non smettere,dire addio alla sigaretta è molto semplice ma solo a patto che creiamo le condizioni mentali per farlo.Io ho smesso dopo 30 anni e vi garantisco che è stata una delle cose più belle della mia vita,la prima settimana è stata un po critica ma ormai avevo raggiunto la giusta condizione mentale,oggi a distanza di 9 anni mi chiedo:perchè non l’ho fatto prima?