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Spreco alimentare: la Francia obbliga i supermercati a donare il cibo in scadenza. E l’Italia?

by Agnese Tondelli
14 Dicembre 2016
in Sostenibilità
1

In Francia è in dirittura d’arrivo la legge contro lo spreco alimentare: i grandi supermercati presto dovranno stipulare accordi con le organizzazioni del terzo settore per donare alimenti in scadenza.

Ne avevamo parlato a maggio del 2015, in occasione dell’approvazione all’unanimità da parte dell’Assemblea nazionale di una proposta di legge sullo spreco alimentare avanzata da Garot. Ora, una semplice idea è pronta a diventare realtà.

Il 10 dicembre, infatti, è stata finalmente approvata la legge che dovrebbe ridurre i circa 8 milioni di tonnellate di cibo che ogni anno vengono buttati. La definitiva entrata in vigore del provvedimento è attesa per gennaio, dopo il passaggio al Senato.

La legge è destinata ai supermercati di grandi dimensioni (almeno 400 metri quadrati)che saranno così obbligati a destinare il cibo prossimo alla data di scadenza alle organizzazioni che operano sul campo, oppure di trasformarlo in mangime per gli animali o ancora compost.

Chi non dovesse rispettare le disposizioni impartite potrebbe rischiare fino a 75mila euro di multa o due anni di reclusione.

Ma non è l’unico provvedimento preso dalla Francia nella lotta contro lo spreco alimentare. Non ultime le norme a favore del  ‘doggy bag’, la possibilità data ai clienti dei ristoranti che servono più di 180 pasti al giorno di portare a casa il cibo non consumato.

I sondaggi dicono che il 75% dei francesi è favorevole all’idea, ma ben il 70% non ha mai fatto ricorso alla possibilità di portare a casa il cibo.

E l’Italia cosa fa nel frattempo?

Nel 2003 nel quadro normativo italiano è stata approvata una legge, la n. 155, denominata “Legge del Buon Samaritano”, ed entrata in vigore il 16 luglio dello stesso anno. Grazie a questa legge che ha agevolato le donazioni di alimenti ai fini sociali, Secondo il Banco Alimentare, sono state recuperate e donate otre 2.600.000 porzioni di piatti pronti, quasi 800mila kg di pane e quasi 900mila kg di frutta in 10 anni. Una legge pensata per recuperare e incoraggiare le donazioni di cibo pronto non consumato e altrimenti destinato alla pattumiera.

Questa stessa legge, infatti, avrebbe permesso la nascita del progetto Siticibo della Fondazione Banco Alimentare onlus grazie al quale sono state recuperate queste quantità di alimenti freschi e cucinati dalle mense, dalla ristorazione, dal catering e dalla grande distribuzione.




Ma non è tutto.

Sembra che nel nostro Paese siano allo studio alcune proposte di legge. Una di queste si chiama “SprecoZero” ed è stata depositata alla Camera il 17 aprile 2015 da Maria Chiara Gadda e Massimo Fiorio (Pd).

Tra le altre cose, la norma prevede l’allungamento del ciclo di vita dei prodotti e la donazione delle eccedenze a scopo benefico. In più, è prevista la riduzione della burocrazia per chi decide di donare, il coinvolgimento nel processo di donazione di altri soggetti oltre alle onlus e incentivi di tipo fiscale come uno sconto sulla parte variabile della tassa dei rifiuti e premi per le imprese virtuose.

Come ricorda Il Fatto Quotidiano, anche il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti aveva parlato di una proposta di legge ad hoc per risolvere il problema spreco, non basata però su quella francese.

Si tratta principalmente di “una serie di misure di semplificazione per rendere più facile la donazione degli alimenti invenduti”.

Purtroppo, però, tutte queste proposte sono arenate. Si spera di superare questo punto morto entro i primi mesi del 2016 ed arrivare così a una proposta concreta contro lo spreco alimentare. Almeno era ciò che si augurava a luglio Galletti ed è ciò che si augura chiunque sia indignato dinanzi a tutto questo cibo buttato via, a fronte di un numero crescente di nuovi poveri.

Per fortuna, c’è chi anticipa le Istituzioni, con iniziative private. Come ad esempio il ristoratore di Quarrata che ha deciso di donare il cibo rimasto dopo la chiusura ai bisognosi.

Ma è necessario fare di più. È necessario che le istituzioni si diano una mossa e intervengano.

Esiste anche una petizione su Change.org per la promozione di una legge simile a quella francese. È possibile firmare a questo link: https://www.change.org/p/c-%C3%A8-chi-spreca-e-chi-muore-approviamo-una-legge-contro-gli-sprechi-alimentari?recruiter=74806443&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=autopublish&utm_term=mob-xs-action_alert-no_msg&fb_ref=Default

(Foto: U.S. Department of Agriculture)

Tags: banco alimentaredoggy baglegge del buon samaritanospreco alimentare
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Comments 1

  1. El Hallal Youssof says:
    6 anni ago

    Del anno 2000, i supercati francesi danno il cibo ai associazioni umanitarie, sentendo loro responsabilita !!! una legge e buona ma e necessario cambiare l’etica e l’abitudine!!

    Rispondi

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