Una recente indagine condotta da Public Eye, in collaborazione con l’International Baby Food Action Network (IBFAN), ha rivelato che i due principali marchi di alimenti per l’infanzia che Nestlé promuove come sani ed essenziali per lo sviluppo dei bambini nei paesi a basso e medio reddito contengono alti livelli di zucchero aggiunto. In Svizzera, dove ha sede la Nestlé, tali prodotti vengono venduti senza zuccheri aggiunti.
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Marketing Ingannevole e Doppio Standard
L’indagine sottolinea l’ipocrisia e il marketing ingannevole del colosso agroalimentare svizzero. Nestlé, un marchio di fiducia a livello globale, promuove un’immagine di salute e nutrizione, ma l’indagine di Public Eye e IBFAN mostra una realtà diversa nei mercati a basso reddito. La pratica di aggiungere zuccheri ai prodotti per l’infanzia in questi paesi solleva preoccupazioni significative sulla salute a lungo termine dei bambini, mettendo in discussione le politiche etiche e di responsabilità sociale dell’azienda.
Impatto sulla Salute dei Bambini
L’elevata quantità di zuccheri aggiunti nei prodotti per l’infanzia può portare a vari problemi di salute, tra cui obesità, carie dentale e problemi metabolici. Nei paesi a basso e medio reddito, dove l’accesso a cure mediche di qualità può essere limitato, tali rischi sono particolarmente preoccupanti. La differenza nei livelli di zuccheri aggiunti tra i prodotti venduti in Svizzera e quelli venduti nei mercati a basso reddito evidenzia un doppio standard che ha implicazioni dirette sulla salute dei bambini.
Richiesta di Maggiore Trasparenza
Le organizzazioni che hanno condotto l’indagine chiedono a Nestlé maggiore trasparenza e coerenza nelle sue pratiche di marketing globale. La pressione per ridurre il contenuto di zucchero nei prodotti per l’infanzia e per adottare standard uniformi in tutti i mercati è essenziale per garantire che tutti i bambini, indipendentemente dal loro paese di origine, abbiano accesso a prodotti realmente sani e nutrizionalmente adeguati.
Questa indagine mette in luce la necessità di un controllo più rigoroso sulle pratiche di marketing delle grandi aziende alimentari, soprattutto nei paesi a basso e medio reddito. Assicurare che i prodotti per l’infanzia siano sicuri e sani dovrebbe essere una priorità globale, e le aziende come Nestlé devono essere ritenute responsabili per le discrepanze nei loro prodotti e nelle loro pratiche di marketing.
Il colosso agroalimentare Nestlé sta adottando misure significative per affermarsi come leader mondiale nella nutrizione infantile, mirando alle varie fasi dei primi anni di vita di un bambino. Attualmente, detiene il 20% del mercato globale degli alimenti per l’infanzia, un settore valutato a quasi 70 miliardi di dollari (USA).
Marchi come Cerelac e Nido sono tra i più venduti da Nestlé nei paesi a basso e medio reddito. Secondo i dati esclusivi di Euromonitor, una società di analisi di mercato specializzata nel settore alimentare, le vendite globali cumulative di questi prodotti hanno superato i 2,5 miliardi di dollari nel 2022.
Nestlé promuove Cerelac e Nido attraverso campagne di comunicazione proprie o tramite partner, sottolineando che questi marchi aiutano i bambini a “condurre una vita più sana”. Arricchiti con vitamine, minerali e altri micronutrienti essenziali, questi prodotti sono presentati dalla multinazionale come appositamente progettati per soddisfare le esigenze nutrizionali di neonati e bambini piccoli. Secondo l’azienda, aiutano a sostenere la crescita, rafforzare il sistema immunitario e promuovere lo sviluppo cognitivo dei bambini.
Tuttavia, sorgono dubbi sulla veridicità delle affermazioni di Nestlé riguardo alla fornitura della “migliore nutrizione possibile”. Public Eye e l’International Baby Food Action Network (IBFAN) hanno condotto indagini per verificare queste dichiarazioni, concentrandosi in particolare su uno dei principali nemici della nutrizione infantile: lo zucchero.
Nestlé: Differenze nella Composizione dei Prodotti per l’Infanzia
Nestlé, uno dei colossi nel settore agroalimentare, ha diverse strategie per i suoi prodotti per l’infanzia nei principali mercati europei come Germania, Francia e Regno Unito. In questi paesi, tutti i latti di coltivazione per bambini di età compresa tra 1 e 3 anni venduti da Nestlé sono senza zuccheri aggiunti. Inoltre, mentre alcuni cereali per bambini di età superiore a un anno possono contenere zuccheri aggiunti, quelli destinati ai neonati a partire dai 6 mesi ne sono privi.
I cereali per bambini a partire dai 6 mesi del marchio Cerelac, a base di farina di frumento, commercializzati in Germania e nel Regno Unito, sono un esempio di prodotti senza zuccheri aggiunti. Tuttavia, questo stesso prodotto presenta una composizione diversa in altri mercati. Ad esempio, in Etiopia, il Cerelac contiene più di 5 grammi di zucchero per porzione, mentre in Thailandia ne contiene 6 grammi.
Queste differenze sollevano questioni importanti riguardo alla coerenza della qualità nutrizionale dei prodotti Nestlé a livello globale. La presenza di zuccheri aggiunti in alcuni mercati potrebbe influenzare le scelte dei genitori e la salute dei bambini, evidenziando la necessità di una maggiore trasparenza e uniformità nei prodotti destinati all’infanzia.
Trasparenza degli Zuccheri nei Prodotti per l’Infanzia: Il Caso Nestlé
La presenza di zuccheri aggiunti nei prodotti per l’infanzia è un argomento spesso sottovalutato, poiché queste informazioni non sono sempre chiaramente riportate sulle confezioni. In molti Paesi, inclusa la Svizzera, le normative richiedono alle aziende di indicare solo la quantità totale di zuccheri, che comprende sia quelli naturalmente presenti nel latte o nella frutta intera, sia quelli aggiunti. Gli zuccheri naturalmente presenti non sono considerati dannosi per la salute, a differenza degli zuccheri aggiunti.
Nestlé, pur fornendo dettagli approfonditi su vitamine, minerali e altri nutrienti contenuti nei suoi prodotti, non dimostra la stessa trasparenza quando si tratta di zuccheri aggiunti. Questo crea un’area grigia che potrebbe ingannare i consumatori riguardo alla reale composizione nutrizionale dei prodotti.
Per fare luce su questi “zuccheri nascosti”, abbiamo condotto un’analisi dettagliata raccogliendo prodotti Cerelac e Nido da diversi Paesi. Le etichette di questi prodotti sono state esaminate attentamente e, in alcuni casi, testate da laboratori specializzati per determinare il contenuto effettivo di zuccheri aggiunti.
Questa indagine mira a sensibilizzare i consumatori sull’importanza di una trasparenza completa e accurata nelle etichette nutrizionali, specialmente per i prodotti destinati ai bambini, e a spingere le aziende come Nestlé a migliorare la chiarezza delle informazioni fornite.