I bambini sono maggiormente esposti al rischio di inalare sostanze tossiche, eppure sono circa 100 milioni i ragazzi e le ragazze tra i 5 e i 17 anni che lavorano abitualmente nel settore agricolo, a contatto quindi con pesticidi e altre sostanze potenzialmente rischiose. È questo l’allarme lanciato dalla FAO e dall’ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro), in occasione della Conferenza delle Parti della Convenzione (RC COP-7), conclusasi il 15 maggio a Ginevra, in Svizzera.
Nell’ambito dell’evento, le due organizzazioni hanno presentato un opuscolo informativo intitolato “Proteggi i bambini dai pesticidi!”, che contiene una serie di informazioni e indicazioni pratiche per diminuire l’impatto delle sostanze tossiche sui minori.
Ma perché i bambini sono più esposti a questo tipo di problema?Le ragioni sono diverse. Innanzitutto, i bambini respirano più aria degli adulti e quindi assorbono polveri, vapori tossici e spray in quantità maggiore. In secondo luogo, in proporzione alla propria corporatura, mangiano e bevono più degli adulti e quindi assimilano molte tossine attraverso liquidi e cibo. In terzo luogo, è più semplice che delle sostanze tossiche vengano trasmesse ai bambini attraverso la pelle, dal momento che hanno una cute più delicata.
Oltre alle ragioni biologiche, ne esistono altre di natura comportamentale: i bambini giocano spesso per terra, ricettacolo di pesticidi e altre sostanze dannose; o ancora, sono attratti dai contenitori molto colorati e spesso portano gli oggetti alla bocca.
La guida di FAO e ILO diventa quindi uno strumento essenziale per scongiurare intossicazioni e danni conseguenti: si tratta di uno strumento, spiega AdnKronos, “che aiuta gli educatori nel settore agricolo, gli ispettori del lavoro e le organizzazioni di produttori a insegnare ai contadini e alle loro famiglie come identificare e minimizzare i rischi in casa e in azienda”.
L’opuscolo, composto da testi e immagini esplicative, è diviso in 3 parti:
- In che modo i bambini sono esposti ai pesticidi?
- Quali sono gli effetti negativi dei pesticidi sulla salute e lo sviluppo umano?
- Cosa possiamo fare per ridurre l’esposizione ai pesticidi nelle nostre comunità?
Tra gli spunti più interessanti della guida, c’è un elenco di tutti i sintomi e gli effetti dell’inalazione o ingestione di sostanze nocive. Nel breve termine, l’esposizione provoca: mal di testa e capogiri, occhi irritati, cecità temporanea, difficoltà di concentrazione, sanguinamento dal naso, reazioni allergiche, nausea e vomito. Possono inoltre presentarsi difficoltà respiratorie e problemi alla pelle (irritazioni, dermatiti, scottature). Sul lungo termine, invece, gli effetti sulla salute possono essere anche molto gravi: disturbi riproduttivi, enfisemi, asma, problemi di tipo neurologico (paralisi, tremori, danni al cervello); e poi ancora cancro, cirrosi epatiche, insufficienza renale.
La diffusione dell’opuscolo è già cominciata e sta interessando soprattutto le aree del pianeta dove il problema del lavoro minorile è particolarmente sentito:
“Questo strumento è stato adottato per la prima volta in Mali, dove è oggi ampiamente utilizzato dagli educatori nel settore agricolo, nelle scuole delle zone rurali, dagli ispettori del lavoro e dalle organizzazioni di produttori”, ha detto Rob Vos, Direttore della Divisione Protezione Sociale della FAO. “Il suo utilizzo si sta diffondendo anche in Niger e in altri paesi africani. Stiamo riscontrando un interesse crescente anche da parte di altre regioni. La guida non mira solo a maturare la consapevolezza che è necessario fare qualcosa, ma mostra anche che cosa è necessario fare”.
L’opuscolo è attualmente disponibile in inglese, francese, portoghese e spagnolo e sarà presto tradotto anche in russo. Naturalmente, la guida è adattata in base ai contesti geografici e alle specifiche esigenze di un territorio e delle persone che ci abitano.
(Foto in evidenza: urbancultivator; foto interna: FAO)